È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Spiriti Critici

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2012 09:49
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 11:57
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Concordo, è il punto cardine e mi risulta persino credibile.
Seguirò molto presto il suo consiglio.
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 12:19
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

per quanto riguarda il problema rom, che si fa? si guardano queste miriadi di trasmissioncelle propagandistiche? ecco , cosa offre la societa' italiana.
Offre l'ennesimo spettacolino di strumentalizzazione politica, ipocrita, perbenista; offre una desolante carrellata di soluzioni senza arte ne' parte ( o troppo dure o troppo blande).
Non si sofferma sul vero problema; non lo vuole vedere; se ne sbatte, se ne frega, si disinteressa.
Cerca palliativi al momento, ma non cerca una " riconciliazione e integrazione " futura.
Anzi fa di piu'; si allea , si coccola, butta benzina sul fuoco, strumentalizzando la rabbia di milioni di persone: le convoglia emotivamente su binari " politici"; le dirotta verso un antipatia ormai generale.
Ma questa rabbia e' a sua volta frutto di una sconsiderata mancanza di autorevolezza quando questa occorreva: barboni! ecco cosa sono!,dei barboni che prima ti fanno vedere il rom con l'agente pubblicitario, poi un omicidio, e alla fine ti fanno vedere una soluzione finale.
In un paese civile , prima, ma proprio prima di tutto, si sarebbe organizzato seriamente a costruire da decenni un'integrazione graduale, limitata, con una giusta misura: un'integrazione costruttiva , sentita, mettendo in condizioni migliaia di persone di vivere decentemente, con un lavoro, una casetta, in'istruzione..
Si sarebbe fin dall'inizio presi quei criminali tra i romeni o albanesi e li si sarebbero sbattuti in galera senza nessuna pena.
E invece che hanno fatto sti barboni? li hanno fatti entrare a centinaia di migliaia ( in nome della tolleranza) e poi li hanno lasciati li' a morire in condizioni indecorose.
Poi non contenti, in quei casi di illegalita', hanno ( sempre in nome di non so quale tolleranza) inscenato una vera e propria farsa: casi di tipi con 121!!! denunce e mai messi in galera.
E adesso, dopo tutto questo scempio chi paghera' saranno quelle persone che niente hanno a che vedere con certi problemi: adesso si sono inalberati con le loro grida da strapazzo : Berlusconi che non appoggia, Fini che vuole sbattere e deportare tutti fuori; Veltroni che reclama un PROVVEDIMENTO SPECIALE; Prodi che parla di pene inasprite; D'Alema che rifiuta la parola razzismo; Alemanno che urla violenza abominevole; ruspe che partono, aerei che decollano, Bossi che grida alla liberta'; gli italiani che giudicano 8/10 di romeni come delinquenti, radio che stromabazzano indignazione, telegiornali che riportano un tam tam di piagnistei e proclami, trasmissioni a go go con tema immigrazione all'ordine del giorno, ronde che girano per le strade; assalti a negozi di gente che lavora, agguati con spanche e manganelli; insomma un puttanaio, una babele incivile.
E invece bastava poco: bastava la volonta', in questi decenni,, di collaborare a livello politico, sociale, economico, con popolazioni d'immigrati; e bastava quella giusta severita per punire veramente ( ma veramente) coloro che disattendevano la fiducia a loro riposta.
Ma siamo in Italia.
[Modificato da sergio.T 06/11/2007 12:21]
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 14:47
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ma va'?
leggevo il corriere: l'utopia dell'accoglienza non deve perdere di vista la portata di un fenomeno cosi' ingestibile come quello di centinaia di migliaia di persone senza casa e senza lavoro.
Farlo , significherebbe creare un danno maggiore ( e si vede)
Ma va'? dico io.
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 14:57
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ah !
Bertinotti: abbiamo sottovalutato il problema, nel nome della violenza buona, ma ora capiamo che non esiste una violenza buona.
Ah!
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 14:58
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Pero'!
La Chiesa: l'ideale cristiano non puo' chiedere di piu' del possibile.
Pero'!
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 14:59
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ma no?
Un politico di cui non ricordo il nome: giusto aiutare, ingiusto esagerare a parole, per poi lasciare soli migliaia di persone. Era meglio andare per gradi e con limiti.
Ma no?
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 15:00
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

La violenza buona?
cosa diavolo significa "violenza buona"?

la chiesa non prenderla neanche in considerazione...in nome della carità li preferirebbe tutti in baracca a farsi dare la razione quotidiana di pasta...
OFFLINE
Email Scheda Utente
06/11/2007 15:06
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

pimpiripettanusapimpiripettapam
Bertinotti diceva che la sinistra ha sbagliato negli anni perche' giustificava a volte un certo tipo di violenza ( quella giustificabile a loro modo di vedere)
La verita' e' un altra: quando sono gli altri a governare, e' ovvio che i problemi non sono tuoi. Facile, allora, giustificare tutto.
Quando invece sei tu, ad essere in mezzo, allora capisci che le cose stanno in altro modi e che qualche problemino c'e'.
Problemini che ci sono nella realta' delle cose e assai di rado, invece, la fantasia dell'ideale umanitario ha la capacita' di immaginare.
Diciamo pure , che piu' che incapacita', e' la voglia di gongolarsi in utopire asurde sia nella pratica, sia nella stessa loro essenza. Se per di piu', infine, queste utopie sono gridate da una banda di ipocriti ( ovvero coloro che non ci credono, ma si fanno belli per propaganda) allora alla fine, il disastro e' servito cotto a puntino.
E s'incomincia, a questo punto, il retromarcia a manetta, lo scarica barile, il giochino pimpiripettanusapimpiripettapam!



OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 09:41
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
sergio.T, 06/11/2007 12.19:


E invece bastava poco: bastava la volonta', in questi decenni,, di collaborare a livello politico, sociale, economico, con popolazioni d'immigrati; e bastava quella giusta severita per punire veramente ( ma veramente) coloro che disattendevano la fiducia a loro riposta.
Ma siamo in Italia.



La tua analisi non fa una piega e io la condivido in pieno.
Sono stati commessi talmente tanti errori in questi anni (da entrambi gli schieramenti politici) che oggi la situazione è diventata insostenibile.
Il punto però è un altro…ora che si fa?
L’Italia è un paese che non è in grado di sostenere questo flusso continuo di stranieri (e non parlo solo di rumeni)…mancano le strutture, mancano le persone, mancano i soldi e soprattutto manca il lavoro.
Questo è un dato di fatto.

Io non sono tra quelle persone (comunque molto numerose) che pensano che 8 rumeni su 10 siano dei criminali ma sono fermamente convinto che presto lo diventeranno se non gli viene data la possibilità di lavorare.
Sinceramente non vedo altre soluzioni se non quella di espatriare tutti quelli che non sono in grado di mantenersi e di vivere in modo civile in questo paese.

Dei criminali neanche parlo…chi commette reati deve stare in galera (in Italia o in Romania è lo stesso).






Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue.
(Clint Eastwood)
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 10:05
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Ciao max! sempre un piacere discutere con te.
Io ritengo una barbaria incivile trattare migliaia di persone in quel modo; considero barbaria vedere quelle immagini delle baraccopoli di Roma; come e' possibile che nei tempi moderni, ma forse proprio per questo, una citta' intera, una comunita' intera, una nazione intera, non intervengano per restituire dignita' umana?
Non saprei , o probabilmente lo so molto bene.
Certo, hai ragione in quello che dici: condivido la tua disanima e trovo assolutamente ragionevole quando dici che le strutture esistenti , oramai, non possono piu' intervenire.
E allora che facciamo?
Da dove ripartiamo? ripartiamo da una dimensione piu' inerente al problema, ovvero, si deve misurare meglio la profondita' dell'immigrazione e dei problemi che comporta.
Meno ideali e piu' praticita'.
Per i criminali, invece, nessuna giustificazione e nessuna baracconata stile tolleranza infinita: chi commette un reato deve finire in galera. Stop, tutto il resto e' chiacchera di bassa lega moralistica.
Ma tu che sei di Roma, dimmi: come veramente ha vissuto la comunita' romana questi anni di proliferazione incredibile del fenomeno fatto vedere in tv? mi riferisco a quelle baraccopoli sulle rive del Tevere, ma veramente erano invisibili?
[Modificato da sergio.T 08/11/2007 10:07]
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 11:46
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il caso di Tor di Quinto ha portato Roma alla ribalta delle cronache di questi ultimi giorni ma io credo che il problema immigrazione riguardi tutta l’Italia.
Le baraccopoli sono una realtà da moltissimi anni, e non le scopriamo di certo oggi grazie ai notiziari televisivi o a qualche inchiesta giornalistica.
Molti di questi assediamenti sono ben mimetizzati, invisibili ad un osservatore occasionale non pratico della zona…il discorso è diverso per tutte quelle persone che ci vivono a stretto contatto vivendo sulla propria pelle situazioni di disagio di vario genere.

Io sono una di queste persone e proprio nei pressi del palazzo in cui vivo, circondato da una grande macchia di vegetazione, si “nasconde” una baraccopoli di questo tipo.
Ti assicuro che passando da queste parti anche un occhio attento faticherebbe parecchio nell’individuare gli accampamenti.
Questo non significa che il problema sia sconosciuto alle autorità, al comune o a qualsiasi altra entità che dovrebbe essere in grado di trovare una soluzione.

Tu dici meno ideali e più praticità…bene.
Chiediamoci quindi cosa siamo in grado di dare a queste persone…possiamo dare loro una casa? un lavoro?
Io penso di no…siamo onesti con noi stessi e ammettiamo che questo governo (sia in passato che attualmente) ha dimostrato di non essere in grado di aiutare la popolazione italiana figuriamoci gli stranieri.





Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue.
(Clint Eastwood)
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 14:40
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
dudley starks, 08/11/2007 11.46:

Il caso di Tor di Quinto ha portato Roma alla ribalta delle cronache di questi ultimi giorni ma io credo che il problema immigrazione riguardi tutta l’Italia.
Le baraccopoli sono una realtà da moltissimi anni, e non le scopriamo di certo oggi grazie ai notiziari televisivi o a qualche inchiesta giornalistica.
Molti di questi assediamenti sono ben mimetizzati, invisibili ad un osservatore occasionale non pratico della zona…il discorso è diverso per tutte quelle persone che ci vivono a stretto contatto vivendo sulla propria pelle situazioni di disagio di vario genere.

Io sono una di queste persone e proprio nei pressi del palazzo in cui vivo, circondato da una grande macchia di vegetazione, si “nasconde” una baraccopoli di questo tipo.
Ti assicuro che passando da queste parti anche un occhio attento faticherebbe parecchio nell’individuare gli accampamenti.
Questo non significa che il problema sia sconosciuto alle autorità, al comune o a qualsiasi altra entità che dovrebbe essere in grado di trovare una soluzione.

Tu dici meno ideali e più praticità…bene.
Chiediamoci quindi cosa siamo in grado di dare a queste persone…possiamo dare loro una casa? un lavoro?
Io penso di no…siamo onesti con noi stessi e ammettiamo che questo governo (sia in passato che attualmente) ha dimostrato di non essere in grado di aiutare la popolazione italiana figuriamoci gli stranieri.




Questo governo, quello di prima, quelli di anni e anni fa, non sono riusciti a fare nulla di concreto, perche' nulla hanno voluto fare.
Non penso proprio che sia una questione di destra o sinistra; anzi, a rigor di logica, Max, qualsiasi schieramento ha dimostrato che al di la' dei proclami di natura diversa ( una sinistra tollerante, una destra rigida , come cultura vuole), ha dimostrato di volere disinteressarsi del problema tranne che per strumentalizzazioni politiche e elettorali.
Uno schifo a mio parere.
Ma il problema non e' solo questo: il problema riguarda anche i cittadini, la comunita', l'insieme sociale.
Ognuno di noi sa bene la portata dell'immigrazione; ognuno di noi conosce l'incombente marea montante di quelle culture e popolazioni che si stanno riversando in occidente, pero' nonostante questo, ognuno di noi fino a quando non e' stato tirato in ballo direttamente, imperterrito ha continuato a voltare la testa dall'altra parte. Questo e' un aspetto negativo.
Certamente hai ragione a richiamare all'onesta' con noi stessi ( dunque un senso di praticita' e meno idealita'): noi non siamo in grado di sviluppare un sistema che possa accollarsi l'onere e il peso di una folla di gente senza lavoro. Non siamo in grado e mai lo saremo, anche perche' questo e' un fenomeno legato ad un'economia non regionale, locale, bensi' storica europea.
Ecco perche' piu' volte , discutendo con altra gente o con Julia, mi sono piu' volte detto favorevole a un numero chiuso: intendo dire che a mio modo di vedere e' meglio concedere la residenza a 20 000 persone e basta ( ma che siano veramente messe in condizione di integrarsi: casa/ lavoro/ istruzione) piuttosto di una libera e indiscriminata invasione , che poi, fatalmente, si rivela disastrosa nella pratica e in netta contraddizione con quegli ideali che la sostenevano.
Certo e' un altra cosa: se ognuno di noi ( le piccole comunita', i piccoli paesi, i piccoli qurtieri cittadini, per fare degli esempi) avesse in questi anni prestato ( non soldi!!!) partecipazione civile e sociale d'integrazione ( come avviene in alcune associazioni) accettando e costruendo una reciproca " comunanza d'intenti" e desiderando di aprirsi all'altro ( al diverso per come noi occidentali intendiamo l'altro), le cose , a mio modesto modo di vedere, sarebbero state migliori. Fossero anche poche centianaia in piu' di stranieri, quest'ultimi , almeno, non vivrebbero un dramma come quello che sta avvenendo.
Un'autocritica popolare, dunque.
Pero' le cose non finiscono qui, naturalmente: l'eccesso all'inverso di tolleranza , di cui molte volte siamo stati testimoni , e' l'altro lato della medaglia: da una parte non si e' fatto un cazzo come dicevo sopra, dall'altra poi, per compensare questa inoperosita' sociale, con estremi opposti si e' voluto giustificare tutto e tutti anche sotto quei riguardi inacettabili. ( violenza, furti, rapine, stupri) Questa non e' stata filosoficamente una scelta sentita o esistenzialmente costruttiva, bensi' e' stato quel modo di fare i fioretti come da ragazzini: c'e' un peccato da farsi perdonare e dunque si perdona a nostra volta certe cose...
Cosi' non poteva andare bene e cosi' , come era naturale, tutto e' franato.

Ora gridano tutti in modo disperato: diciamo pure, Max, che tutti hanno una fifa boia; quella fifa che ti assale quando perdi il controllo della situazione, quando tutto ti sfugge di mano, quando tutto si rivela quel colossale imbroglio ( le istituzioni politiche in primis) che si spacciava, invece, per altro.
Quella fifa boia di quando ti accorgi che il tuo disinteresse, il tuo menefreghimo ti si rivoltano contro e peggio ancora, di quando ti accorgi che dovevi avere anche piu' coraggio, piu' forza, piu' determinazione nel momento che venivi chiamato a prendere una decisione magari, dura, magari estrema, ma l'unica possibile, l'unica coerente, l'unica onesta, l'unica infine, forse, piu' responsabile, ovvero dire: Signori e signori noi non siamo in grado di sopportare questa invasione; non lo facciamo per cattiveria e tanto meno per egoismo; tutti noi dovremmo toglierci quella machera d'ipocrisia occidentale e fare un poco per uno, tutto il possibile per aiutare tante persone , tanti extracomunitari, ma anche cosi' facendo, un numero ci deve essere, perche'noi i miracoli non siamo in grado di farli.
Ma siamo in italia, Max, paese borghese nell'accezione peggiore del termine, paese politico e criminale par execellence!!!
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 15:09
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Comunque il concetto di invasione è falsato.
Se per invasione intendete la presenza di persone senza fissa dimora penso che non sia questo il termine giusto.
Parlerei, piuttosto, di aumento di indigenza.

Ogni febbraio accade una cosa molto strana in Italia.
Puntualmente il Ministero dell'Interno emana la circolare con cui si "aprono" le quote d'ingresso in base all'esigenza di manodopera estera e, altrettanto puntualmente, saltano le imprese italiane a denunciare che le quote non sono sufficienti, occorre far entrare più manodopera.

Poi i mesi scorrono, i fatti eclatanti sono dati in pasto alla stampa, ed ecco tornare puntualmente -sempre dopo le ferie d'agosto, avete notato?- il termine "invasione".

La presenza di stranieri in Italia è inferiore a quella della Spagna e non mi risulta che ci siano stati particolari problemi con la popolazione Rom, considerate le politiche sociali in atto nella penisola iberica.

Fino al 1998 è stato possibile, per noi che con i Rom viviamo da tempo, fare progetti d'integrazione sociale, abolendo i campi (in abruzzo, ad esempio, abbiamo lavorato sodo con le famiglie per le regolarizzazioni e l'inserimento lavorativo; risultato: nessuna baraccopoli sul nostro territorio) e puntando all'integrazione scolastica dei bambini.
Dopo il 1998 l'Italia ha fatto una scelta emblematica: non ha riconosciuto la minoranza linguistica Rom nella legge di riferimento e, così facendo, ha escluso qualsiasi politica d'integrazione a favore di questo popolo.
La richiesta fu della Lega che, per far passare la legge che ha riconosciuto gli arberesh (etnia albanese), i ladini, i valdostani, gli alto atesini, e qualche altra che ora non ricordo, ha posto la condizione di escludere l'etnia Rom tra quelle da "tutelare".

Il risultato è proprio questo, assembramenti sorti a ridosso di quelle città che non hanno improntato delle proprie politiche sociali volte all'accoglienza e al controllo dei requisiti degli aventi diritto al soggiorno.
Vi ricordo che i bambini, in nome della convenzione per i diritti del fanciullo di New York, sono persone particolarmente esposte e, pertanto, sempre al centro delle programmazioni sociali che i comuni sono tenuti a fare attraverso i Piani sociali di zona.

Secondo me le responsabilità sono certe, e stiamo già facendo nomi e cognomi.

Le risorse ci sono ma sono deviate verso interventi che rendano visibilità politica.
Vedi i Festival che la popstar Veltroni ama patrocinare per costruire la sua immagine mediatica.

In quei giorni a Roma è morto di freddo il piccolo Francesco, bambino Rom protetto da mura di cartone, e il sindaco di una delle città più ricche del mondo ha avuto la faccia tosta di comparire in pubblico senza mai esprimere il suo cordoglio per l'accaduto.

Ma quale invasione!
Parliamo, piuttosto, di presa di coscienza.
Rendiamo conto ora delle deprivazioni che abbiamo inflitto in passato.
[Modificato da mujer 08/11/2007 15:12]
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 15:29
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Non si sa nemmeno il numero esatto di stranieri in italia, dunque il numero, che piaccia o meno, e' esorbitante, o comunque sovradimensionato, rispetto alle strutture di questo paese, anche se fossero migliori di quanto lo sono.
Un problema di fondo rimane : non c'e' lavoro per tutti gli italiani, figuriamoci, per gli altri: di questi numeri non devono essere presi come pretesto quei lavori stagionali ( le arance si raccolgono due mesi l'anno) che permettono una manovalanza limitata nel tempo.
Una persona deve lavorare 12 mesi all'anno per vivere.
Non credo che questo problema ( l'immigrazione) possa essere risolto se lo si continua a guardare solo da una parte.
[Modificato da sergio.T 08/11/2007 15:30]
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 16:05
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Gli stranieri soggiornanti in Italia, secondo il Dossier Caritas 2007 (aggiornato al 31 dicembre 2006) sono 3.690.052, i clandestini sono conteggiati in base ai respingimenti delle istanze di lavoro e ai decreti di espulsioni e ammontano a circa 100.000.
I dati sono certi.

Come indicato nella tabella a pag.2 del dossier, l'incidenza popolazione straniera su popolazione residente in Italia è inferiore agli altri paesi europei.

In Italia non manca il lavoro, infatti nel Dossier si può leggere che in febbraio il Ministero ha dovuto emanare un'altra circolare per inserire nuove quote d'ingresso.
Non parlo di lavoro stagionale ma di posti di lavoro che gli italiani non coprono più, come quelli della cura alle famiglie e il lavoro specializzato nelle fabbriche.

Non c'è invasione, credetemi, è la solita strumentalizzazione per difendersi dall'accusa di incapacità politica.

Vi consiglio il libro "L'orda" di Stella che illustra molto bene questo concetto.
[Modificato da mujer 08/11/2007 16:05]
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 16:43
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Julia, stiamo cercando di vedere il problema ( per quanto siamo capaci, dato che non e' cosi' facile) da piu' sfaccettature, senza partire da posizioni intoccabili o principi irrinunciabili.
Io so bene quale sia la tua posizione e per lo piu' so che ne conosci bene la natura dato che ci lavori dentro, pero' questo non significa disconoscere alcuni problemi oggettivi che non possono essere tutti imputati alla politica ( anche se ha un'infinita responsabilita').
OFFLINE
Email Scheda Utente
08/11/2007 16:51
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Parliamo dei problemi oggettivi allora...

I primi che mi vengono in mente:
- dove sono andate a finire le persone sgomberate dai campi?
- come rendere le nostre città sicure e vivibili?

Si può partire da qui.
OFFLINE
Email Scheda Utente
09/11/2007 10:13
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re: Re:
sergio.T, 08/11/2007 14.40:



Quella fifa boia di quando ti accorgi che il tuo disinteresse, il tuo menefreghimo ti si rivoltano contro e peggio ancora, di quando ti accorgi che dovevi avere anche piu' coraggio, piu' forza, piu' determinazione nel momento che venivi chiamato a prendere una decisione magari, dura, magari estrema, ma l'unica possibile, l'unica coerente, l'unica onesta, l'unica infine, forse, piu' responsabile, ovvero dire: Signori e signori noi non siamo in grado di sopportare questa invasione; non lo facciamo per cattiveria e tanto meno per egoismo; tutti noi dovremmo toglierci quella machera d'ipocrisia occidentale e fare un poco per uno, tutto il possibile per aiutare tante persone , tanti extracomunitari, ma anche cosi' facendo, un numero ci deve essere, perche'noi i miracoli non siamo in grado di farli.
Ma siamo in italia, Max, paese borghese nell'accezione peggiore del termine, paese politico e criminale par execellence!!!



La soluzione del problema immigrazione spetta agli organi competenti, in primis allo stato italiano che permette questo flusso incontrollato nel nostro paese.
Non penso si possa incolpare la gente comune di indifferenza o addirittura di menefreghismo…oggi una famiglia normale (una persona normale) deve far fronte a talmente tanti problemi che accollarsi anche quello degli stranieri mi sembra veramente troppo.

Tu parli della necessità di trovare una comunanza di intenti e io, in linea generale, potrei anche essere d’accordo con te…il fatto è che al punto in cui siamo arrivati oggi questa strada mi sembra assolutamente impraticabile.
Troppo si è concesso in passato…la gente è sfiduciata, arrabbiata, rassegnata.
La gente ha paura come dici tu.

Una paura alimentata da strumentalizzazioni giornalistiche e politiche?
In parte si, ma ci sono anche dei fatti oggettivi che non si possono discutere…sono lì, davanti agli occhi di tutti.
Il numero chiuso può essere un’idea buona come un'altra, quello di cui veramente abbiamo bisogno è la volontà concreta da parte dei parrucconi che ci governano di risolvere il problema.
Se non c'è questa volontà non se ne verrà mai a capo.






Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue.
(Clint Eastwood)
OFFLINE
Email Scheda Utente
09/11/2007 10:16
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Re:
mujer, 08/11/2007 16.05:


In Italia non manca il lavoro, infatti nel Dossier si può leggere che in febbraio il Ministero ha dovuto emanare un'altra circolare per inserire nuove quote d'ingresso.
Non parlo di lavoro stagionale ma di posti di lavoro che gli italiani non coprono più, come quelli della cura alle famiglie e il lavoro specializzato nelle fabbriche.




Il discorso sul lavoro e sulla richiesta di manodopera straniera è molto complesso e tu sicuramente ne sai più di me.
Io posso solo portare la mia esperienza personale visto che lavoro in un campo come quello dell’edilizia dove la presenza di stranieri (in gran parte rumeni) è sicuramente significativa.
Nel posto in cui lavoro sono veramente in tanti, gente responsabile e professionale…grandi lavoratori.
Non hanno problemi a ricoprire turni di 12 ore senza battere ciglio, non vanno in ferie, non si prendono permessi…l’ideale per qualsiasi datore di lavoro.
Se avessi un’azienda prenderei quanti più stranieri possibile…mi costano meno, non si lamentano e nel momento del bisogno ci sono sempre.
Anche se li paghi la metà di quello che dovresti.






Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue.
(Clint Eastwood)
OFFLINE
Email Scheda Utente
09/11/2007 10:19
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Due punti di partenza diversi tra loro:
il primo e' gia' a valle, ma il problema e' a monte.
Intendo dire che il problema di dove siano finite le persone spostate dalle baraccopoli non sussisterebbe se non ci fossero state le baraccopoli.
Il secondo problema, la sicurezza, e' talmente vasto da risultare un problema quasi insormontabile: le nostre citta' , infatti, non vivono solo la pericolosita' di fenomeni criminali stranieri, ma vivono fenomeni deliquenziali legati a piu' temi, alcuni dei quali prettamenti italiani.

Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:59. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com