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Caffé Letterario

Tito Livio

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    sergio.T
    00 05/01/2010 10:10
    Il piu' grande popolo della terra.
    « Facturusne operae pretium sim si a primordio urbis res populi Romani perscripserim nec satis scio nec, si sciam, dicere ausim, quippe qui cum veterem tum volgatam esse rem videam, dum novi semper scriptores aut in rebus certius aliquid allaturos se aut scribendi arte rudem vetustatem superaturos credunt. Utcumque erit, iuvabit tamen rerum gestarum memoriae principis terrarum populi pro virili parte et ipsum consuluisse. »

    « Non so se valga davvero la pena raccontare fin dai primordi l'insieme della storia romana. Se anche lo sapessi, non oserei dirlo, perché mi rendo conto che si tratta di un'operazione tanto antica quanto praticata, mentre gli storici moderni o credono di poter portare qualche contributo più documentato nella narrazione dei fatti, o di poter superare la rozzezza degli antichi nel campo dello stile. Comunque vada, sarà pur sempre degno di gratitudine il fatto che io abbia provveduto, nei limiti delle mie possibilità, a perpetuare la memoria delle gesta compiute dal più grande popolo della terra.

    Tito Livio
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    sergio.T
    00 22/01/2010 09:53
    Carattere Romano
    Debellati i Cartaginesi in Spagna le cose sembravano rimettersi in pace: cosi' pensavano gli Iberici,ma non i Romani.
    Adesso si apriva un altro caso: chi aveva aiutato i Cartaginesi schierandosi con loro? I Generali chiesero l'elenco delle citta' e prepararono l'esercito. "Bisogna dare un imponente esempio", cosi' dissero.
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    sergio.T
    00 22/01/2010 10:26
    Esempio assoluto
    La questione dice Tito livio non era affatto chiusa, anzi si apriva.
    Il consulto senatoriale diede carta bianca all'esercito.
    I Generali decisero immediatamente l'organizzazione delle legioni a seconda dei territori occupati e delle citta' da punire.
    La questione Romana era questa: " la punizione assoluta per leso senso di fedelta'"

    "Se contro i Cartaginesi abbiamo combattuto per il dominio e per la gloria, contro gli Iberici, contro queste popolazioni, combattiamo per qualcosa di molto piu' IMPORTANTE: hanno tradito la nostra fiducia, hanno tradito l'alleanza Romana. Chiediamo un maggiore ACCANIMENTO, contro di esse. Le citta' Iberiche e le loro genti devono pagare il fio della loro colpa, della loro responsabilita'. Donne, uomini, bambini, chiunque appartenga alla loro gente deve essere sottomesso al giogo Romano. L'esempio che daremo sara' assoluto"

    Un Generale Romano all'esercito schierato.

    Tito Livio
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    sergio.T
    00 27/01/2010 09:18
    Il quarto volume di Storia di Tito Livio: guerra in Iberia, guerra contro Cartagine, guerra in Macedonia. I Romani aprono ostilita' su tutti i fronti. Ne chiudono una e ne aprono un'altra senza sosta.
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    sergio.T
    00 27/01/2010 09:25
    Ambasciatori e Feciali.
    Quando i Romani decisero di finirla con la seconda guerra Punica si avvicinarono con la sbarco in Africa dell'esercito, pericolosamente a Cartagine. Annibale rientro' in fretta e furia dall'Italia con il suo esercito e tento' di parlamentare con i legati Romani. I Generali risposero che dovevano sentire il Senato. Quest'ultimo invio' immediatamente i Feciali e gli ambasciatori. Quando si muovevano gli ambasciatori e i Feciali, significava solo una cosa: il tempo stava scadendo paurosamente.
    Arrivarono nei pressi di Cartagine e le due delegazioni s'incontrarono per parlamentare: i Cartaginesi fecero un lungo discorso e Annibale si rivolse anche a Scipione il Generale Romano.
    Gli ambasciatori Romani ascoltarono ma poi inturreppero bruscamente la questione e dissero:" le condizioni le sapete, inutile ripeterle. Nel caso contrario, noi portiamo la guerra a voi che non avete potuto sopportare la pace"
    [Modificato da sergio.T 27/01/2010 09:26]
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    sergio.T
    00 27/01/2010 09:44
    Locri, esempio Romano
    Quando Locri fu conquistata dai Romani un forte presidio vi venne installato. Tempo dopo una delegazione di Locresi chiese di essere ricevuta in Senato. Venne accolta e ascoltata.
    I Locresi si lamentarono degli abusi subiti da parte del presidio Romano: saccheggio, violenze sulle donne, condizioni di schiavitu', percosse, furti. Dissero che quando erano dominati dai Cartaginesi era persino meglio della liberazione Romana. E domandarono:" come potete voi Romani in nome della liberta' che ci avete dato liberandoci da Cartagine e Annibale, poi fare peggio di loro?"
    Il Senato ascolto' e cosi' si pronuncio': " potete dimostrare quello che dite?" I Locresi lo dimostrarono e allora il Senato disse senza por tempo in mezzo:" Nominiamo seduta stante una commissione d'inchiesta che raggiungera' Locri nel giro di pochissimi giorni e chiedera' ai responsabili militari al cospetto del loro Generale resoconto dettagliato di quanto ci e' stato riferito"
    Due Ambasciatori partirono immediatamente anticipando la commissione d'inchiesta e una volta giunti a Locri convocarono il Generale .... e cosi' parlarono: " In nome del popolo Romano Vi chiediamo di dimostare l'infondatezza delle accuse Locresi riguardo il vostro comportamento nei confronti dei civili e della disciplina militare non rispettata. Vogliamo una risposta" Il Generale disse:" diro' tutto quello necessario per dimostrare la nostra innocenza"
    E gli Ambasciatori: " Noi non vogliamo parole, non vogliamo discorsi, non vogliamo orazioni: vogliamo FATTI inconfutabili. Non veniamo qui ad ascoltare ma a vedere: fatti e non parole"
    Il Generale capii' e non aspetto' piu' la commissione. Scappo' con i suoi fedeli a Napoli e i Romani diedero loro la caccia.
    Vennero presi, portati a Roma.
    Davanti alla folla nel foro s'incomincio' con la proclamazione della restituita liberta' a Locri; fu restituito il mal tolto, fu data alleanza onoraria alla citta' locrese, liberati i tributi di guerra, destituiti i doveri verso Roma: Locri era socia di Roma.
    Poi presero i responsabili militari e li fustigarano davanti alla folla.
    Poi li decapitarono con pubblica esecuzione.
    Al Generale....fu comminata detenzione in carcere e morte per inedia.
    Che dire di un popolo cosi'?
    [Modificato da sergio.T 27/01/2010 09:44]
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    sergio.T
    00 28/01/2010 09:35
    " Il vostro valore , soldati!" Io volli che cosi' fosse.
    Un generale Romano all'esercito schierato prima di una difficilissima e disperata battaglia in Spagna Ulteriore:

    " Ormai l'unica via di salvezza e speranza e' risposta nel vostro valore, soldati! E io volli che cosi' fosse: vi ho portato in una situazione tale che il nemico e' in mezzo e davanti al nostro accampamento. Dietro di noi si estende solo territorio nemico. Bellissima idea, ma anche sicurissima idea, quella di riporre l'unica speranza nel vostro valore, soldati!!!"
    [Modificato da sergio.T 28/01/2010 09:36]
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    mujer
    00 28/01/2010 10:01
    Grande storia quella dei Romani a Locri. Sono impressionata, dico davvero.
    Altro che la morale e le commemorazioni della memoria corta...

    Prove, azioni.
    Volontà.

    Grande insegnamento questa storia.
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    sergio.T
    00 28/01/2010 12:28
    Tutte le storie di Tito Livio hanno un fascino davvero particolare.
    Usi, tradizioni, folclore, abitudini, virtu', difetti, vita sociale, vita politica, vita religiosa e guerre. C'e' tanto da leggere sui Romani di Livio.
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    mujer
    00 10/01/2011 09:40
    E' ovvio che aspetto buone nuove

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    sergio.T
    00 10/01/2011 10:04
    Come " punirvi"
    le buone nuove sono che Tito Livio non delude mai. Sto concludendo la sua grande opera in 5 volumi. La rileggero' al piu' presto ed e' un'opera che mi accompagnera' per sempre.
    Ora siamo in Macedonia ed in Asia. Antioco e gli Etoli stanno subendo quello che avevano seminato....
    Oltrepassati i confini Asiatici (espansione) l'esercito Romano sta marciando a ritmo serrato , spazzando via tutto quello che trova sul suo cammino. Antioco e', in un certo senso, ricercato vivo o morto.( non come Battisti, per fare un esempio).
    E allora alcuni piccoli tiranni del luogo cercarono di assecondare la volonta' Romana mandando legati a parlamentare. Vogliamo la vostra amicizia e tutte le nostre ribellioni ai confini sono stati solo degli errori di presunzione.
    Il Pretore Romano, al seguito dell'esercito, cosi' rispose:" Noi Romani non siamo venuti pensando alle vostre attestazioni d'amicizia e tanto meno al consolidamento della medesima; piuttosto siamo venuti con il pensiero di quale sia la vostra giusta " punizione"
    Sbigottiti e terrorizzati da questa risposta i legati dei Tiranni Asiatici ebbero tempo due giorni ( due giorni!) per accettare tutte le condizioni di resa offerte dai Romani, pena la guerra e la devastazione immediata dei loro piccoli Regni.
    [Modificato da sergio.T 10/01/2011 10:05]
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    sergio.T
    00 10/01/2011 10:24
    Vi ridurremmo cosi'.
    Ai legati di Antioco che portavano promesse cosi' fu risposto: " Avevate promesso e non avete mantenuto. Ora non sappiamo che farcene delle vostre parole, non vogliamo nemmeno ascoltare. Lasciate Roma entro 24 ore e i territori Romani entro 15 giorni. Riportate indietro al vostro Re le vostre vane parole. Noi, a posto di queste, vi porteremo guerra e devastazione. Le vostre tribu' saranno ridotte a tribu' di vecchi e di bambini "
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    sergio.T
    00 13/01/2011 08:59
    Siamo arrivati al punto che la pazienza Romana con le popolazioni Liguri si sta velocemente esaurendo.
    Madonna!
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    salvo95
    00 13/01/2011 14:28
    vedo che i romani ti piacciono proprio
    in cosa GIULIO CESARE è stato grande? non e proprio questo che ho in testa ma non riesco a scriverlo bene, quello che voglio sapere e che se e passato alla storia come grand'uomo e merito suo o del momento o della gente che aveva intorno?

    per dirla corta come ce l'ho in mente: non è che era un minchione con gregari geniali?

    non voglio sembrare maleducato ma da quando ho letto alcuni libri mi chiedo sempre se l'eroe e proprio quello che raccontano o se e come il faro per un'epoca o una storia (centra la storia della Morante che ho leggiucchiato e chiaccherato fino alla nausea)

    perche ce' bisogno di eroi? A me stanno sulle palle. Nessuno puo' essere eroe fino in fondo e per sempre. O si'?

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    sergio.T
    00 07/09/2011 09:38
    Re:
    salvo95, 13/01/2011 14.28:

    vedo che i romani ti piacciono proprio
    in cosa GIULIO CESARE è stato grande? non e proprio questo che ho in testa ma non riesco a scriverlo bene, quello che voglio sapere e che se e passato alla storia come grand'uomo e merito suo o del momento o della gente che aveva intorno?

    per dirla corta come ce l'ho in mente: non è che era un minchione con gregari geniali?

    non voglio sembrare maleducato ma da quando ho letto alcuni libri mi chiedo sempre se l'eroe e proprio quello che raccontano o se e come il faro per un'epoca o una storia (centra la storia della Morante che ho leggiucchiato e chiaccherato fino alla nausea)

    perche ce' bisogno di eroi? A me stanno sulle palle. Nessuno puo' essere eroe fino in fondo e per sempre. O si'?




    Ciao Salvo. Non e' una questione di eroi o non eroi, e' una questione piu' generale: e' una questione di carattere di un popolo e di una cultura. E' proprio, per dirla bereve, una concezione della vita.
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