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Caffé Letterario

G.De Maupassant

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    sergio.T
    00 18/09/2007 14:07
    Maupassant nacque presso il Castello di Miromesnil, vicino a Dieppe, in Francia. La famiglia Maupassant era originaria della Lorena ma si spostò in Normandia intorno alla metà del XIX secolo. Il padre sposò nel 1846 una giovane donna dell'alta borghesia, Laure le Pottevin. Con il fratello Alfred, fu compagna di giochi di Gustave Flaubert, il figlio del chirurgo di Rouen, destinato ad esercitare una forte influenza nella vita di Maupassant. Fu una donna dalle non comuni doti letterarie, appassionata di classici, in particolare Shakespeare. Separata dal marito, si prese cura dei suoi due figli, Guy ed il fratello più giovane Hervé. Fino all'età di trecidi anni Guy visse con la madre a Étretat, nella Villa dei Verguies, dove tra il mare ed un entroterra lussureggiante, crebbe appassionandosi di natura e di sport da praticare all'aperto; andava a pescare con i pescatori lungo la costa e parlava patois con i contadini.

    La sua educazione comincio presso il seminario a Yvetot, da dove deliberatamente fece di tutto per farsi espellere. A causa della sua educazione di stampo religioso, sviluppò una forte ostilità nei confronti della religione. In seguito fu iscritto al Lycée du Rouen dove si dimostrò uno studente molto dotato, si dedicò alla poesia e prese parte ad alcune rappresentazioni filodrammatiche.

    Non appena conseguita la laurea presso il collège nel 1870, scoppiò la guerra franco-prussiana, si arruolò come volontario e combatté con onore. Dopo la guerra, nel 1871, lasciò la Normandia e giunse a Parigi dove trascorse dieci anni come impiegato presso il Dipartimento Navale. Durante questi anni di tediosa occupazione, i soli momenti di svago li trascorreva andando in canoa sulla Senna di domenica e durante le vacanze.

    Gustave Flaubert lo prese sotto la sua protezione e si comportò con lui come una sorta di protettore, accompagnandolo nel suo debutto nell'ambito del giornalismo ed in letteratura. A casa di Flaubert incontrò il romanziere russo Ivan Turgenev ed il francese Émile Zola, così come molti dei protagonisti della scuola realista e naturalista. Scrisse versi interessanti e brevi operette teatrali.

    Nel 1878 fu trasferito al Ministero della Pubblica Istruzione a divenne un importante curatore di giornali di successo come Le Figaro, Gil Blas, Le Gaulois e L'Echo de Paris. Dedicò il suo tempo libero alla stesura di romanzi e racconti. Nel 1880 pubblicò il suo primo capolavoro Boule de Suif, racconto che ebbe un immediato e straordinario successo. Flaubert lo definì "un capolavoro destinato a durare nel tempo".

    Gli anni compresi tra il 1880 ed il 1891 sono quelli di più intenso lavoro. Divenuto famoso grazie al suo primo racconto, lavorò in modo metodico arrivando a scrivere dai due ai quattro volumi all'anno. Combinò talento e senso pratico per gli affari, doti che gli garantirono salute e ricchezza.


    Tomba di Guy de MaupassantNel 1881 pubblicò il suo primo volume di racconti dal titolo La Maison Tellier, con la quale arrivò in due anni alla dodicesima edizione. Nel 1883 terminò il romanzo Une Vie, vendendone 25000 copie in meno di un anno. Il suo secondo romanzo Bel Ami, apparso nel 1885, raggiunse le 37 ristampe in quattro mesi. Harvard, il suo editore, gli commissionò nuovi romanzi. Maupassant, senza grossi sforzi, scrisse dei testi interessanti dal punto di vista stilistico, descrittivo ed estremamente profondi. Fu a quest'epoca che scrisse quello che molti critici considerano il suo vero capolavoro Pierre et Jean.

    Provava una sorta di naturale avversione nei confronti della società e per questo motivo amava la solitudine e la meditazione. Viaggiò tantissimo in Algeria, Italia, Gran Bretagna, Sicilia, Auvergne e da ciascuno dei suoi viaggi tornava con un nuovo volume. Navigò moltissimo sul suo yacht privato "Bel Ami", così chiamato in onore del suo romanzo.

    Da mettere in rilievo, che i numerosi viaggi e la febbrile attività letteraria non gli impedirono di farsi parecchi amici tra le celebrità del mondo letterario del suo tempo: Alexandre Dumas figlio; a Aix-les-Bains incontrò Taine, il quale lo affascinò profondamente.

    Flaubert continuò a comportarsi come una sorte di guida letteraria. La sua amicizia con i fratelli Goncourt fu però di breve durata; il suo carattere schietto e franco mal si adattava alle esigenze dell' ambiente pettegolo, attratto dagli scandali e pieno di invidie che i due fratelli avevano creato attorno al loro gruppo.

    Negli ultimi anni di vita, la sua salute si deteriora, nonostante una costituzione apparentemente robusta, e il suo equilibrio mentale entra in crisi. Degli stati allucinatori accompagnano la costante paura della morte. In seguito all'ennesimo tentativo di suicidio, viene internato. Morirà all'età di 43 anni e sarà sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

    Fondatore del racconto moderno, Maupassant è stato profondamente influenzato da Zola e Flaubert, nonché dalla filosofia di Schopenhauer. I suoi racconti ed i suoi romanzi presentano un'ampia denuncia della società borghese, della sua stupidità, della sua cupidigia e della sua crudeltà. Gli uomini sono spesso descritti come vere e proprie bestie e l'amore si riduce per loro ad una funzione puramente fisica. Questo forte pessimismo pervade tutta la sua opera.

    Le sue novelle si contraddistinguono per uno stile breve e sintetico e per il modo ingegnoso in cui le singole tematiche vengono sviluppate. Alcune dei suoi racconti vengono fatti rientrare nel genere della narrativa horror. Eccelse nell'arte della costruzione dell'intreccio, ma la sua narrazione non ha mai il carattere di indagine scientifica tipica del naturalismo, né la profondità psicologica dei romanzi di Cechov e Turgenev.
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    sergio.T
    00 18/09/2007 14:23
    Imperdonabile la sua dimenticanza.
    A memoria mi sembra che in quei due tre forum da me visitati, in ciascuno di essi, ho postato questo grande scrittore francese.
    Maupassant e' un autore che adoro, forse uno dei miei preferiti in assoluto.
    Guy De Maupassant e' qualcosa di particolare: lo stile di questo scrittore e' qualcosa di impareggiabile sia sotto il profilo contenutistico, sia sotto il profilo, piu' in generale, della filosofia del suo pensiero.
    Maupassant e' un feroce critico del mondo borghese e del mondo di quella Parigi mondana alla moda, di quella societa' che diventera' il paradigma di tutta la classe media europea.
    I suoi romanzi, i suoi racconti ( che rileggero' a breve), sono un esempio di " novella" concisa, ovvero, dell'arte stessa del raccontare.
    Profondi, ma leggeri, veloci, ma attenti, gli scritti dello scrittore francese, sono una chicca nel panorama della letteratura " sociale": Maupassant ha il pregio del " senza fine", dell'istinto della casualita', dell'evento del puro accadere.
    Non si intromette mai nelle sue storie, non cade come un Tolstoj in prediche morali, non giudica come un Flaubert; semplicemente prende atto della " controversia" uomo, della sua infinita contraddizione, del suo universo inacidito da pregiudizi sociali e di classe.
    Maupassant e' un fedele spettatore e ci rende partecipi di un palcoscenico in cui e sul quale si recita l'eterna " commedia" umana.

    Si prenda ad esempio Pallina, un suo capolavoro, un racconto perfetto: in poche pagine l'animo " uomo" e' sviscerato come meglio non si poteva, come piu' profondamente non era possibile.
    Poche pagine per descrivere tutta l'immensa miseria dell'uomo e della donna; tutta la povera " condizione" di classe cosi' imperante da sempre, letta psicologicamente in modo magistrale.
    Bisognerebbe leggere un Maupassant almeno una volta all'anno.


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    sergio.T
    00 18/09/2007 14:42
    quella prostituta, quella zoccola di una puttana, in fondo e' molto piu' onorevole dei suoi compagni di viaggio: piu' onorevole nella misura tale da apparire quasi ingenua.
    La vera prostituzione per Maupassant e' la bigotteria e la grettezza di quella societa' borghese nascosta dietro al velo dell'apparenza, del pregiudizio, della convenzione.
    La nostra Pallina e' infinitamente superiore a una Madam Bovary flaubertiana, o fors'anche di una Nana' di memoria Zoliana. Neppure una Moll Flanders di Defoe regge questa figura femminile, persino elegante e leggiadra nella sua speranza: se nelle altre eroine di questi famosi romanzi vi e' anche ambizione sociale, riscatto, risentimento, rivincita, in Pallina si ravvede solo una " speranza umana" di essere considerata nella sua figura di persona. Riconosciuta come " individuo" dignitoso: e' solo questo che lei chiede: un sacrificio il suo senza perche', senza motivo, senza premio tranne la considerazione della sua "presenza."
    La distinzione dell'onore di questa donna tanto vilipesa da quei quattro borghesi " artificiali", fa di Pallina ancora oggi il simbolo della purezza d'animo al di la' di tutte le circostanze della vita.

    Solo un Maupassant - guarda un po!!! un gran borghese - poteva avere quell'intelligenza autocritica e profondamente onesta, per leggere la bassezza della sua classe e proprio quel Maupassant che frequentava bordelli prende come " specchio" una prostituta per parlare d'onore.


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    sergio.T
    00 08/01/2008 14:38
    Maupassant: niente a che vedere con un tipo alla Hugo
    Piu' leggi Victor Hugo e piu' ti viene voglia di rileggere un Maupassant.
    Se nel primo ti accolli una pesantezza d'animo da schiaccairti sotto un peso stratosferico ( una tonnellata di morale), nel secondo ritrovi quella leggerezza di vita scevra da ogni giudizio morale.
    O nel peggiore dei casi, in Maupassant ammiri quella moderatezza di giudizio che non e' mai impertinente verso l'aspetto naturale del mondo.
    Hugo come " censore", Maupassant come " cronista" di quello che accade.
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    sergio.T
    00 08/01/2008 14:54
    Infinitamente piu' grande
    Un Maupassant ha qualcosa di grande, di infinitamente piu' grande di un Hugo: ha quel tocco di sensibilita' e di tatto in piu' che gli permette di cogliere l'aspetto naturalistico della vita: Maupassant e' spettatore della " tragedia" dell'esistenza.
    Non vuole redimerla, non vuole convertirla, nemmeno la vuole diversa, perche' sa bene, benissimo che il mondo e' cosi' e non altrimenti.
    In Maupassant non esiste un concetto di storia del " miglioramento ": il suo uomo, la sua Francia, la sua societa', la sua classe( borghesia) sono disarmate di fronte all'inevitabile divenire del mondo. ( naturalismo!)
    Volete mettere questo elegantissimo modo di assistere alla " tragedia " umana, con quell'altro modo, quello di quel tipaccio di che risponde al nome di Hugo? si, quel tipo che ciancia di virtu', di morale, di castita', di astinenza, di pacifismo, di amore, di Dio, che ciancia talmente tanto da non vedere piu' il mondo per quello che e' ( in tutta la sua bellissima conflittualita') e al suo posto - tipico di una confusione mentale che rasenta la piscopatologia conclamata - ci mette un mondo inventato, un mondo che c'e' solo nella sua testa: quel mondo di infelici, di schiavi, di plebei, di risentiti che reclamano, borbottano, lamentano, compiangono, elemosinano, odiano, detestano, tutto l'accadere di un mondo - che al contrario di loro- e' sano e ben riuscito!
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    mujer
    00 30/05/2011 16:09


    Ho avuto la gioia di leggere La mano scorticata e altre novelle e, finalmente, ho scoperto chi era Pallina e perchè il racconto Casa Tellier piacesse così tanto a Sergio! [SM=g8434]

    Continuerò a leggere questo cinico maschilista che mi piace un casino. [SM=g10529]
    [Modificato da mujer 30/05/2011 16:12]
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    sergio.T
    00 31/05/2011 10:57
    sono contento che ti sia piaciuto...del resto Una vita, o Pierre e Jean, non possono non piacere. Sono molto relaisti, molto naturalisti. Ma anche i Racconti sono da leggere nel modo piu' assoluto.
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    mujer
    00 31/05/2011 11:07
    Sì, ho letto anche Pierre e Jean. Bellissimo.
    Una vera e propria recensione non mi va di farla, forse perchè Maupassant narra di mondi schietti che sono lì da vedere.
    Cos'altro dire? Da leggere, punto.