00 18/09/2007 14:23
Imperdonabile la sua dimenticanza.
A memoria mi sembra che in quei due tre forum da me visitati, in ciascuno di essi, ho postato questo grande scrittore francese.
Maupassant e' un autore che adoro, forse uno dei miei preferiti in assoluto.
Guy De Maupassant e' qualcosa di particolare: lo stile di questo scrittore e' qualcosa di impareggiabile sia sotto il profilo contenutistico, sia sotto il profilo, piu' in generale, della filosofia del suo pensiero.
Maupassant e' un feroce critico del mondo borghese e del mondo di quella Parigi mondana alla moda, di quella societa' che diventera' il paradigma di tutta la classe media europea.
I suoi romanzi, i suoi racconti ( che rileggero' a breve), sono un esempio di " novella" concisa, ovvero, dell'arte stessa del raccontare.
Profondi, ma leggeri, veloci, ma attenti, gli scritti dello scrittore francese, sono una chicca nel panorama della letteratura " sociale": Maupassant ha il pregio del " senza fine", dell'istinto della casualita', dell'evento del puro accadere.
Non si intromette mai nelle sue storie, non cade come un Tolstoj in prediche morali, non giudica come un Flaubert; semplicemente prende atto della " controversia" uomo, della sua infinita contraddizione, del suo universo inacidito da pregiudizi sociali e di classe.
Maupassant e' un fedele spettatore e ci rende partecipi di un palcoscenico in cui e sul quale si recita l'eterna " commedia" umana.

Si prenda ad esempio Pallina, un suo capolavoro, un racconto perfetto: in poche pagine l'animo " uomo" e' sviscerato come meglio non si poteva, come piu' profondamente non era possibile.
Poche pagine per descrivere tutta l'immensa miseria dell'uomo e della donna; tutta la povera " condizione" di classe cosi' imperante da sempre, letta psicologicamente in modo magistrale.
Bisognerebbe leggere un Maupassant almeno una volta all'anno.