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Filosofi

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    sergio.T
    00 25/06/2009 15:45
    Sartre: perche' l'uomo e' cio' che fa.
    Il tagliacarte.
    Quest'oggetto è stato costruito da un artigiano, avendo, già prima di averlo effettivamente prodotto, l'idea della sua funzione, il suo concetto, quindi l'essenza del tagliacarte precede l'esistenza, non si potrebbe creare un oggetto simile se non si avesse già in mente il suo concetto. Il contrario avviene nell'uomo - L'esistenzialismo ateo, che io rappresento, è più coerente. Se Dio non esiste, esso afferma, c'è almeno un essere in cui l'esistenza precede l'essenza, un essere che esiste prima di poter essere definito da alcun concetto: quest'essere è l'uomo, o, come dice Heidegger, la realtà umana. Che significa in questo caso che l'esistenza precede l'essenza? Significa che l'uomo esiste innanzi tutto, si trova, sorge nel mondo, e che si definisce dopo. L'uomo, secondo la concezione esistenzialistica, non è definibile in quanto all'inizio non è niente. Sarà solo in seguito, è sarà quale si sarà fatto. Così non c'è una natura umana, poichè non c'è un Dio che la concepisca. L'uomo è soltanto, non solo quale si concepisce, ma quale si vuole, e precisamente quale si concepisce dopo l'esistenza e quale si vuole dopo questo slancio verso l'esistere: l'uomo non è altro che ciò che si fa . Questo è il principio primo dell'esistenzialismo.

    J.P.Sartre
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    comesientra
    00 25/06/2009 16:15
    caz avedvo apena capito che che coltelli sono evoluzione e se -pensati- come arma servono all'uomo per agire seguendo solo istinto e
    non logica cioè le azioni dettate dalla parte animale [SM=g10792]

    e per quella cosa di sarte mi piace di più quello che mi ha raccontato [SM=x1692142] che dice di aver letto in un certo Galimberto
    cioè che l'uomo esiste sempre ed è unito a tutti gli altri esseri che sono e che la nascita serve a dare un corpo che serve da strumento per agire e la morte serve a ritornare insieme
    sai che quando me l'ha racontata mi ha fatto lesempio del gatto che ha in casa e per la prima volta da tanti anni ho pianto

    Salvo [SM=g10608]
    certo che tu leggi proprio tanto [SM=g10602]
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    sergio.T
    00 26/06/2009 11:20
    Ciao Salvo, che e' successo a quel gatto? anch'io ne avevo uno e si chiamava Massena. Poi qualcosa e' capitato e non l'ho piu' visto. Mi e' molto dispiaciuto.
    Era un gatto tutto originale: selvatico, randagio, ma tenerone.
    Era fatto a suo modo.

    Un po' come i coltelli che dici: puoi usarli per utilita' domestica ( ragione) e puoi usarli per aggredire una persona ( istinto). Massena era cosi: aveva l'istinto del selvaticone ( viveva per le montagne) e aveva l'educazione della convivenza ( soggiornava in casa parecchio tempo)
    Era un gatto ambivalente! [SM=g8455]

    Il coltello: ad ogni modo rimane sempre uno strumento inconsapevole del suo uso.
    Se tagli le zucchine e' buono, se ferisci una persona e' cattivo, ma sei sempre tu a decidere come usarlo. Il coltello e' sempre innocente.
    E se vuoi, Salvo, fare un saltino , allora diciamo che anche tagliare zucchine o ferire una persona, sono gesti che vengono valutati in base alla nostra morale: ma non e' detto che la morale abbia ragione e sia vera in ogni occasione.
    Il fucile puo' essere cattivo strumento perche' spara e puo' fare male ad una persona se la nostra intenzione e' immorale.
    Ma nell'occasione di una guerra NON AVERE il fucile per un soldato e' irresponsabilita' e grave mancanza. Diciamo che non avere il fucile e non usarlo in una situazione simile e' cosa cattiva.

    come vedi le intenzioni buone o cattive dipendono da quel momento preciso.
    Questo vale per tutti tranne per i gatti: loro mangiano i topi sia che siano in un bosco sia che siano nella sala di casa tua.

    Ma un gatto e' piu' innocente di un uomo.



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    sergio.T
    00 09/07/2009 12:15
    Noi resistiamo
    Diventero' sempre piu' reazionario, perche' vogliamo resistere.
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    mujer
    00 21/07/2009 13:06
    Cos'è la filosofia?
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    mujer
    00 21/07/2009 13:07
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    sergio.T
    00 21/07/2009 14:15
    Bellissima [SM=g8455]
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    mujer
    00 31/08/2009 10:18
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    mujer
    00 31/08/2009 10:23
    Nietzche ammonito. Ha accusato Confucio di non avere una libera volontà e Confucio gli ha detto "Ora ti faccio vedere io!"

    [SM=g7088]
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    sergio.T
    00 31/08/2009 10:26
    e' un bel match. da una parte i padri della filosofia, dall'altra parte la nazione che piu' di ogni altra ha sfornato filosofi di primissimo livello. Altrettanti maestri.
    Non so che dire : meglio non fare pronostici.
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    sergio.T
    00 17/09/2009 14:35
    Nietzsche. Dio e' morto
    Questo aforisma nella Gaia scienza e' uno dei passi piu' famosi dell'intera storia della filosofia. Esso merita attenzione anche nei minimi particolari.

    Si annuncia il nuovo Occidente e la sua crisi di valori.
    Quella annunciata anche da Ivan Karamazov.



    125. L’uomo folle. – Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “0ppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” – gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatòri, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un’azione piú grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!”. A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto – proseguí – non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre piú lontana da loro delle piú lontane costellazioni: eppure son loro che l’hanno compiuta!”. Si racconta ancora che l’uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”.

    Grande antologia Filosofica
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    mujer
    00 19/10/2009 09:16
    Dobbiamo, di tanto in tanto, riposarci dal peso di noi stessi, volgendo lo sguardo là in basso su di noi, ridendo e piangendo su noi stessi da una distanza di artisti: dobbiamo scoprire l'eroe e anche il giullare che si cela nella nostra passion...e della conoscenza, dobbiamo, qualche volta, rallegrarci della nostra follia per poter stare contenti della nostra saggezza!

    F. Nietzsche
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    mujer
    00 18/12/2009 09:27
    "Che imbecilli. Mi ripugna il pensare che sto per rivedere le loro facce ottuse e piene di sicurezza. Legiferano, scrivono romanzi populisti, si sposano, hanno l'estrema stupidità di fare figli. E frattanto la grande natura incolta s'è insinuata nella loro città, s'è infiltrata dappertutto, nelle loro case, nei loro uffici, in loro stessi. Non si muove, si mantiene ferma in essi, essi vi stan dentro in pieno, la respirano e non la vedono, credono che sia fuori, a venti miglia dalla città. Io la vedo, questa natura, la vedo... So che la sua sottomissione è pigrizia, so ch'essa non ha leggi: quella che scambiano per la sua costanza... Non ha che abitudini, e le può cambiare domani."

    J.P.Sartre
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    mujer
    00 06/02/2010 18:44


    Perchè la gallina ha attraversato la strada?

    CARTESIO: Per andare dall'altra parte.

    PLATONE: Per il suo bene. Dall'altra parte c'e la Verità.

    ARISTOTELE: E' nella natura della gallina attraversare le strade.

    KARL MARX: Era storicamente inevitabile.

    IPPOCRATE: A causa di un eccesso di secrezione del suo pancreas.

    CAPITANO KIRK: Per andare in un posto dove nessun'altra gallina era mai stata.

    MOSE': E Dio discese dal paradiso e disse alla gallina: "Tu devi attraversare la strada" . E la gallina attraverso la strada e Dio vide che ciò era buono.

    MARTIN LUTHER KING: Ho sognato un mondo in cui tutte le galline sarebbero libere di attraversare la strada senza dover giustificare il loro atto.

    RICHARD NIXON: La gallina non ha attraversato la strada, lo ripeto, la gallina non ha MAI attraversato la strada.

    MACHIAVELLI: Il fatto importante è che la gallina abbia attraversato la strada. Chi se ne frega di sapere il perchè? Il fine in sè di attraversare la strada giustifica qualunque motivazione.

    SIGMUN FREUD: Il fatto che vi preoccupiate del fatto che la gallina abbia attraversato la strada rivela il vostro profondo latente senso di insicurezza sessuale.

    BILL GATES: Abbiamo appena messo a punto il nuovo "Gallina Office 2008", che non si accontenterà soltanto di attraversare le strade, ma coverà anche le uova, classificherà i vostri dossiers importanti, etc...

    BUDDHA: Porre questa domanda rinnega la vostra natura di gallina.

    GALILEO: E pur lei attraversa.

    DE GAULLE: La gallina ha forse attraversato la strada, ma non ha ancora attraversato l'autostrada!

    EINSTEIN: Il fatto che sia la gallina che attraversa la strada o che sia la strada che si muove sotto la gallina dipende unicamente dal vostro sistema di riferimento.

    BERLUSCONI: 1) I giudici politicizzati affermano che la gallina ha attraversato la strada al solo fine di perseguitarmi.
    2) Anch'io ho attraversato la strada con un costume da gallina una volta...
    3) Ha attraversato la strada quando si è resa conto di essere sul lato sinistro, cribbio.

    GEORGE W. BUSH: Il fatto che il pollo abbia potuto attraversare questa strada in tutta impunita malgrado le risoluzioni dell'ONU rappresenta un affronto alla democrazia, alla liberta, alla giustizia. Questo prova indubbiamente che noi avremmo dovuto gia bombardare questa strada da molto tempo. Al fine di assicurare la pace in questa regione, e per evitare che i valori che noi difendiamo non siano ancora una volta beffati da questo genere di terrorismo, il governo degli Stati Uniti d'America ha deciso di inviare 17 portaerei, 46 cacciatorpediniere, 154 incrociatori, appoggiati a terra da 243.000 marines e nell'aria da 846 bombardieri missili teleguidati, che avranno il compito, in nome della libertà e della democrazia, di eliminare ogni traccia di vita dai pollai per un raggio di 5000 km. Ciò assicurerà che tutto ciò che assomiglia, da vicino o da lontano, a un pollaio sia ridotto a un mucchio di cenere e non possa più minacciare la nostra nazione con la sua arroganza. Noi abbiamo deciso che poi questo paese sarà generosamente preso in custodia dal nostro governo, che ricostruirà dei pollai seguendo le norme di sicurezza in vigore, con a capo un gallo democraticamente eletto dall'ambasciatore degli Stati Uniti. Per il finanziamento di queste ricostruzioni noi ci accontenteremo del controllo totale della produzione di cereali della regione per 30 anni, disponendo che gli abitanti locali beneficeranno di una tariffa preferenziale su una parte di questa produzione, in cambio della loro totale collaborazione. In questo nuovo paese di giustizia, di pace e di liberta, noi possiamo assicurarvi che mai più un pollo tenterà di attraversare una strada, per la semplice buona ragione che non ci saranno più strade, e che le galline non avranno più le zampe. Che Dio benedica l'America!

    EMILIO FEDE: Perchè dall'altra parte c'è Berlusconi!

    PUTIN: (la gallina scompare misteriosamente)

    BIN LADEN: Allah lo vuole (la gallina detona da qualche parte vicino a una base Onu o Americana)

    CHE GUEVARA: Preferiva morire attraversando una strada piuttosto che in un allevamento a fare uova.

    STALIN: Gli scioperi, il boicottaggio, il parlamentarismo, la manifestazione, la dimostrazione: tutte queste forme di lotta sono buone come mezzi che preparano e organizzano il proletariato aviario. Ma nessuno di questi mezzi è atto a distruggere l'ineguaglianza esistente. È necessario concentrare tutti questi mezzi in un mezzo principale e decisivo, è necessario che il proletariato aviario insorga e conduca un attacco decisivo contro la borghesia allevatrice, per distruggere dalle fondamenta il capitalismo. Questo mezzo principale e decisivo è precisamente attraversare la strada.

    NIETZSCHE: Perchè nel suo gesto rappresenta il ponte di passaggio verso la oltre-gallina. Così parlò Zarathustra.

    KURT COBAIN: Penso che le galline amino suicidarsi!

    SHAKESPEARE: Attraversare o non attraversare, questo è il dilemma.

    ZENONE: La gallina sembra aver attraversato la strada ma in realtà è ferma. Per assurdo prendiamo due punti A e B cioè il punto di partenza e il punto di arrivo. A questi due punti si aggiunge il punto C, quello D etc ma in realtà la gallina nn arriverà mai al punto B perchè ci sarà sempre uno spazio vuoto tra A e B. Quindi la gallina non si muove.

    BENNATO: Quanta fretta, ma dove corri? Dove vai???

    COLONNELLO KILGORE: Dall'altra parte si sentiva odore di napalm e profumava come di vittoria!

    SOCRATE: So di non saperlo

    DANTE: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai una gallina tra i piedi che la diritta via aveva smarrita, così gli dissi: attraversa la strada e troverai te stessa"!

    BATTIATO: Voglio vederti attraversare, come le galline della strada, con tante piume in testa, o come le anatrelle nei giorni di festa...

    MARZULLO: I sogni aiutano ad attraversare la strada?

    CARMEN CONSOLI: L'ultimo passo mia amata gallina...

    SCHROEDINGER: C'è una probabilità che in un dato istante, la gallina sia da un lato, sulla strada ed anche dall'altra parte.

    HEISENBERG: So dove si trova la gallina, non so con che velocità attraversa la strada...

    HITLER: La gallina ariana non solo attraversa la strada ma governerà il mondo.

    ARMSTRONG: E' un piccolo passo per la gallina, un grande passo per il pollaio.

    FORREST GUMP: Corri gallina, corri!!

    CLINTON: Giuro sulla costituzione che non c'è mai stato niente tra me e quella gallina.

    MAURIZIO COSTANZO: Ma prima che la attraversi, consigli per gli acquisti.

    RAFFAELLA CARRA': La gallina che ha attraversato la strada, stasera è quiiii!!!!!

    ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: La gallina stava seguendo il bianconiglio.

    RAY CHARLES: Galline?? Quali galline??? Dove??

    ARCHIMEDE: Datemi un punto d'appoggio e vi leverò via la gallina

    MOCCIA: Si dice pollastra, ignioranti!!

    EMINEM: La gallina era sul lato sbagliato della 8 mile

    KANT: in realtà non è la gallina che ha attraversato la strada, è l'io che attraverso le 12 categorie dell'intelletto ha informato la realtà in modo da vedere una gallina che attraversava la strada

    MAOMETTO: Se la strada non attraversa la gallina, allora sarà la gallina ad attraversare la strada.

    CELENTANO: Quella gallina è forte, è rock

    ANASSIMANDRO: La Gallina attraversa la trada per ricongiungersi all'apèiron da cui ha avuto origine per distacco (il pollaio). La vita della Gallina volge dunque al termine. Gallina R.I.P

    MUSSOLINI: Se attraversa seguitela, se si ferma uccidetela!

    GLADE MICROSPRAY: la casa di Paolo è sull'altro lato della strada.

    LEONIDA: Questa... E'... UNA GALLINAAAAA!

    CARLO CONTI: Gallina, per te l'attraversata.. finisce qui.. ciao.

    JACK SPARROW: Il problema non è la gallina che attraversa la strada, il problema è il tuo atteggiamento rispetto alla gallina che attraversa la strada. comprendi?

    PINGUINI (MADAGASCAR): Tu non hai visto niente...

    SCHRODINGER: ha attraversato?... dipende. La funzione Ψ dell’intero sistema porta infatti ad affermare che la gallina dal lato destro e la gallina dal lato sinistro della strada sono stati puri, ma miscelati con uguale peso

    GUIDO MEDA: Tutti in piedi sul divano!!! La gallina attraversa la strada ed arriva con grande vantaggio sulle altre galline!!! Galllina c'è!!! Gallina c'è!!! Gallina c'è c'è c'è c'è!!!!!!!

    DI PIETRO: La verità è che noi dell'Italia dei Valori abbiamo trovato tutte, ripeto tutte, le galline necessarie ad attraversare la Salerno - Reggio Calabria per far capire a Berlusconi che il Ponte sullo stretto passa in secondo piano!

    MARCUZZI: Gallina.. Mi spiace.. Sei stata nominata: devi lasciare questo lato della strada...

    FACEBOOK: La gallina ora è fan di "attraversare le strade", diventa fan!

    GALLINA: Farvi i cazzi vostri mai, eh?
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    sergio.T
    00 08/02/2010 08:55
    Bellissima! mi sono davvero divertito.
    dopo tanti filosofi dico la mia: semplicemente accade che la gallina attraversa la strada. [SM=g8455]
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    mujer
    00 09/02/2010 11:02
    Per me l'unica ad aver dato la giusta risposta è la gallina


    cazzo volete?
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    sergio.T
    00 09/02/2010 11:13
    Grande gallina! [SM=g8455]
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    sergio.T
    00 18/02/2010 15:11
    Contro la compassione socialista della causa in se e di se'. Nietzsche!
    "La causa sui è la più bella autocontraddizione che sia stata escogitata fino ad oggi, una specie di stupro e di violenza contro natura della logica: ma lo sfrenato orgoglio dell'uomo ha portato a rimaner profondamente e orrendamente preso proprio in questa assurdità. L'esigenza di «libertà del volere», in quello spirito superlativamente metafisico, quale purtroppo domina ancora sempre nelle teste dei semicolti, la pretesa di assumere da soli la completa ed estrema responsabilità per le proprie azioni e liberarne Dio, mondo, progenitori, caso, società, non è infatti niente di meno che quella causa sui e il trarsi fuori tirandosi per i capelli, con una temerarietà maggiore di quella di Mùnchhausen, dalla palude del nulla all'esistenza delle cose. Posto che qualcuno giunga in tal modo a vedere la solida dabbenaggine di questo famoso concetto di «libero volere» e lo cancelli dalla sua mente, lo prego ora di fare un altro passo avanti e di cancellare dalla sua mente anche il contrario di quel non-concetto di «libero volere»: intendo la «volontà non-libera» che deriva da un abuso di causa ed effetto. Non bisogna reificare erroneamente «causa» ed «effetto», come fanno i naturalisti (e chi come loro oggi adopera, nel pensiero, i mezzi delle scienze naturali), in conformità alla dominante goffaggine meccanicistica, che sostiene che la causa preme e spinge fino a «giungere all'effetto»; bisogna servirsi della «causa» e dell'«effetto» solo come di puri concetti, vale a dire come finzioni convenzionali che hanno come scopo la definizione, la connotazione, non la spiegazione. Nell'«in sé» non ci sono «legami causali», «necessità», «illibertà psicologiche», qui l'«effetto» non segue «alla causa» e non domina alcuna «legge». Siamo soltanto noi che abbiamo immaginato le cause, la successione, la reciprocità, la relatività, la costrizione, il numero, la legge, la libertà, il motivo, lo scopo; e se noi ideiamo e innestiamo nelle cose questo mondo di segni come se esistessero «in sé», allora operiamo ancora una volta come abbiamo sempre operato, vale a dire facciamo della mitologia.
    «La volontà non libera» è mitologia: nella vita reale esistono solo volontà forti e deboli. - È già quasi sempre un sintomo della sua debolezza, che un pensatore in ogni «concatenamento causale» e «necessità psicologica» avverta la presenza della costrizione, della necessità, della inevitabilità delle conseguenze, dell'oppressione, della mancanza di libertà: proprio sentire in questo modo significa tradirsi da soli. E in genere, se ho osservato esattamente, la «non-libertà del volere» viene considerata come problema da due lati completamente opposti, ma sempre in modo profondamente «personale»: gli uni non vogliono abbandonare a nessun prezzo la loro «responsabilità», la fede in sé, il diritto personale al proprio merito (appartengono a questo gruppo le razze boriose); gli altri, al contrario, non vogliono alcuna responsabilità, non vogliono essere colpevoli di nulla e pretendono, per un intimo disprezzo di sé, di poter scalzar via se stessi in una qualsiasi direzione. Questi ultimi, quando scrivono libri, sono soliti assumere oggi le parti dei delinquenti, una specie di compassione socialista è la loro maschera preferita. E in effetti il fatalismo di questi deboli voleri si abbellisce sorprendentemente quando sa farsi passare come «la religion de la souffrance humaine»: questo il suo «buon gusto».
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    sergio.T
    00 31/01/2012 10:29
    Filosofia dell'egoismo innalzato come individuo.
    La rivoluzione mira ad un'organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle "istituzioni" ... Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di sopra di esso, il mio proposito e le mie azioni non sono politici e sociali, ma egoistici. La rivoluzione ci comanda di creare istituzioni nuove; la ribellione ci domanda di sollevarci o innalzarci.

    L'unico e la sua proprieta'.
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