Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Caffé Letterario

Filosofi

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    sergio.T
    00 14/11/2008 17:43
    l'aforisma 201 e' qualcosa di profetico. [SM=g8455]

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    sergio.T
    00 17/11/2008 09:59
    Movimento democratico europeo.
    Si voglia chiamare « civilizzazione », oppure, « umanizzazione » o meglio ancora « progresso » ciò in cui attualmente si vede un titolo di distinzione per gli Europei; chiamiamolo semplicemente, senza lode e senza biasimi, con una forma politica, il movimento democratico europeo: dietro ai prosceni morali e politici, a cui si riferiscono tali formule, si compie un processo « fisiologico » immenso, che va sempre più allargandosi - un processo d'assimilazione di tutti gli Europei, il loro distacco sempre maggiore dalle condizioni, cui devono la loro origine le razze vincolate al clima ed alle classi, una crescente indipendenza da ogni milieu determinato, il quale vorrebbe imprimersi nel corpo e nell'anima con postulati secolari, - dunque l'avvento graduato di una specie d'uomo essenzialmente supernazionale e nomade, la quale, parlando fisiologicamente, possiede un massimo d'arte e di forca d'adattamento quale sua caratteristica tipica. Questo processo dell'Europeo in formazione, il quale può venir ritardato nel suo tempo da grandi ricadute, ma che precisamente per ciò acquisterà in forza e profondità sia qui accennato tra gli altri elementi ostili l'uragano del sentimento nazionale che ancor presentemente imperversa, e così pure l'anarchismo che sta per arrivare; -- questo processo avrà probabilmente dei risultanti, quali i suoi ammiratori e caldeggiatori, gli apostoli delle idee moderne sono gli ultimi a prevedere.
    Le stesse nuove condizioni, che serviranno a mediocrizzare l'uomo, a darci un uomo di branco, utile laborioso, capace di molte cose - sono atte al massimo grado a formare degli uomini eccezionali della qualità più pericolosa ed attraente. Mentre cioè quella forza d'adattamento, la quale attraversa condizioni senza cessa mutanti e che comincia un nuovo lavoro con ogni generazione, quasi ogni dieci anni, rende impossibile la potenza del tipo; mentre l'impressione complessiva che faranno gli Europei dell'avvenire sarà quella di lavoratori molteplici, loquaci, poveri di volontà e molto malleabili, i quali hanno bisogno di un padrone, come del pane quotidiano; mentre dunque la democratizzazione dell'Europa tende alla formazione di un tipo egregiamente preparato alla servitù: nei casi singoli ed eccezionali, l'uomo forte riuscirà più forte e più rigoglioso di quanto possa esser riuscito sino ad ora, - in virtù della sua educazione spregiudicata, della sua immensa molteplicità d'esercizio d'arte e di simulazione. Oserei affermare che la democratizzazione dell'Europa é nello stesso tempo una preparazione involontaria alla formazione di tiranni adoperando questa parola in tutti i sensi, anche nel senso più spirituale.

    F.Nietzsche
    Al di la' del bene e del male ( aforisma 242)
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    sergio.T
    00 17/11/2008 10:01
    ditemi voi, se non ha indovinato ( visto!) tutto! [SM=g8455]
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    mujer
    00 17/11/2008 10:27
    La nostra bisnonna diceva sempre: "Ada' rrivà Baffone!"
    ma non credo che abbia mai letto Nietzsche...

    [SM=g11775]

    Uno di questi giorni mi siedo a cena con Nietzsche e ci discuto un bel po'.
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    sergio.T
    00 17/11/2008 10:41
    si, siediti un po' a cena con lui e chiacchera pure.
    Ma se rileggi alcuni brani postati ( e che brani!!!) vedrai che e' impossibile dire che non abbia indovinato.
    Quello che lui scrive e' l'esatto mondo d'oggi, l'esatta cultura europea d'oggi. E lo scriveva quasi 150 anni fa.

    Questo si chiama sguardo acuto, buona vista, senso critico spiccato: diciamolo pure, questo si chiama "ben vedere"
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    mujer
    00 17/11/2008 10:52
    Tu sai bene che io vado a cena soltanto con le menti sopraffini. Se ho deciso così è perchè il Signor Nietzsche non è uno sprovveduto, ma alcune cose sono da discutere. [SM=g10529]

    Gli parlerò dei sette poteri e del mondo degli "dèi più grandi"

    "Raccontano gli anziani più anziani che i primi dèi scelsero un gruppo di uomini e donne perchè cercassero il male e il malvaggio in tutto il mondo e li cacciassero via in un posto lontano. Raccontano anche che, perchè nessuno lo venisse a sapere, nascosero la grandezza di questi uomini e donne in corpi molto piccoli e li dipinsero di scuro perchè si muovessero senza paura di notte e perchè di giorno fossero terra della terra. E perchè non dimenticassero che la notte era stata la madre, l'origine e la dimora e il luogo naturale dei primi dèi, diedero loro delle maschere nere, affinché non avessero più un volto e anche di giorno conservassero un brandello di notte nella loro memoria."

    da Racconti per una solitudine insonne, Subcomandante Marcos
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    mujer
    00 12/12/2008 20:49

    Ho cenato con il Sig. Friedrich.
    Ha voluto raggiungermi in questa giornata fredda carica di propositi, sembra essersi accorto che in una piccola provincia del sud vive una donna refrattaria ai vaneggi.

    - Posso cenare con lei?
    - Sarebbe un onore per me, Sig. Friedrich
    - Non amo cenare con una donna ma oggi farò un’eccezione
    - Io, invece, amo molto cenare con uomini intelligenti
    - Buon per lei

    Non mi faccio influenzare da burberi mugugni, penso che siano una forma pittoresca di retorica relazionale. D’altronde, il contrario di un mugugno è un riprovevole complimento che, in bocca ad un uomo brillante, risulta fastidioso e fazioso.
    Le donne comuni perdono molto tempo a cercare l’elogio di genere salvo restare insoddisfatte una volta ricevuto; è segno che non hanno mai vissuto con uomini dalla mente sopraffina.

    - Non ho molta pazienza, sa? Mi chieda quello che ha in mente da tempo
    - Ho da chiederle una cortesia Sig. Friedrich
    - Non amo concederle, ma se posso…
    - Mi parli del coraggio

    Ci sono uomini che amano le donne semplici, quelle che sanno parlare di cose che li rincuorino. Molti di loro non amano le donne che li mettono a dura prova e il silenzio è solito mostrare la loro disapprovazione. In fondo, una donna che chiede ad un uomo “Mi parli del coraggio” espone la convinzione di essere coraggiosa e l’uomo non ama la donna che lo rende debole.

    Il Sig. Friedrich usa il silenzio per buona parte della cena.
    Dopo aver finito il suo pasto beve del vino e, posando il tovagliolo sul tavolo, si alza e dice:

    “Io amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano”
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    sergio.T
    00 15/12/2008 11:21
    Una buona cena. Sobria. [SM=g8431]
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    sergio.T
    00 18/02/2009 17:03
    Travestimento innaturale: Nietzsche contro la scienza e la cultura storica.
    Il travestimento è qualcosa che non appartiene all'uomo naturalmente, ma che si assume deliberatamente in vista di qualche scopo: nell'uomo moderno questo travestimento viene assunto per combattere uno stato di paura e di debolezza. Tale paura ha radici specifiche nell'eccesso di cultura storica e nell'affermarsi del sapere scientifico: la finzione, nella sua accezione più generale, copre il dissimularsi e l'escogitare finzioni utili quali i concetti scientifici, ed è in ogni caso legata alla paura, alla insicurezza, alla lotta per l'esistenza.

    Socrate e la maschera

    Ma la questione più interessante è cercare di capire come la decadenza si sia potuta produrre. Questo equivale a chiedersi come la libera plasticità della maschera dionisiaca si sia potuta irrigidire in forme contrapposte apollinee vero-falso, nella bugia e nel travestimento.
    La storia della fine della tragedia greca, che Nietzsche ricostruisce facendo centro sulla figura di Socrate, rende conto dell'origine del significato dell'evento (la minuziosa riproduzione della realtà sulla scena del teatro greco, ha presupposto l'idea che essa sia un tutto ordinato razionalmente). Socrate è colui che rivendica per primo la possibilità di distinguere tra verità ed errore e in questo si incarna in qualche modo il processo della fissazione di vero e falso.

    Storicamente il socratismo appare a Nietzsche legato al costruirsi di un sistema politico: Socrate infatti è strettamente legato allo sviluppo della supremazia ateniese; in assenza di questa sarebbe rimasto un anonimo sofista. L'ottimismo di Socrate si fondava sull'idea che il singolo fosse inserito entro un sistema razionale. Predicando che c'è un ordine razionale dell'essere e che il giusto non ha nulla da temere, Socrate fa coincidere la razionalità con la felicità. Ecco che quindi il razionalismo socratico si sviluppa sia come teoria sia come forza pratica di integrazione sociale.
    La storia del razionalismo, cioè della nostra civiltà, appare a Nietzsche ricostruibile in termini di violenza: violenza dell'integrazione sociale, della fissazione dei ruoli, di regole logiche per stabilire cosa è vero e cosa è falso su basi assolutamente arbitrarie. L'uomo socratico paga il raggiungimento di una certa sicurezza esistenziale con l'inserimento dentro un ordine rigido che sfugge al suo controllo.
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    sergio.T
    00 12/06/2009 15:49
    Disinvoltura
    La disinvoltura e' una virtu' che solo gli animi piu' sensibili e piu' grandi possono percepire e manifestare.
    Essere disinvolti in quelle situazioni nelle quali l'etichetta vorrebbe un certo decoro, significa essere incuranti ed assolutamente estranei ad ogni tipo di convenevole ed imperativo di comportamento imposto.
    La disinvoltura non si acquisisce: si nasce disinvolti perche' e' un tratto peculiare del carattere e dunque o si e' disinvolti o non lo si e'. Semplice.
    Quando tutto e' il contrario di quello che noi manifestiamo o siamo in quel momento, sentirsi a proprio agio - perfettamente a proprio agio - rapprensenta quello stato d'animo assolutamente padrone: in un certo senso, c'e' qualcosa di divinamente profondo - e diciamolo - di prepotente. Una sana prepotenza.
    Ha qualcosa di simile all'eleganza caratteriale, un po' come a dire, di quell'eleganza di uno straccione in jeans che si muove beato e contento in una festa in frac o giacca e cravatta.
    Ed e' cosi' per i comportamenti: l'incuranza degli altri, la monomaniaca insistenza nel presentare i propri problemi fino a farne il centro dell'universo ( ma in modo fanciullesco) e' esistenzialmente un fatto " disinvolto" che rasenta un altra grande virtu': l'eleganza.
    Cosa c'e' di piu' disinvolto ed elegante, infatti, di presentarsi alle 7 del mattino a casa di una persona per parlare di un problema di cui si parla da mesi?
    Ah! grandezza incompresa in questi tempi moderni!
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    mujer
    00 12/06/2009 16:08
    uhmmmm, chissà perchè questa tua riflessione non mi convince... [SM=g11134]
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    sergio.T
    00 12/06/2009 16:15
    Selezione
    Il disinvolto " sceglie" sempre le persone con cui far girare il proprio pensiero monomaniacale. Sceglie perche' seleziona le persone intelligenti.
    Dei "molti" e' sempre incurante.
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    sergio.T
    00 12/06/2009 16:17
    perche' non capisci un cavolaccio di niente, ecco il perche'. [SM=g8455]
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    sergio.T
    00 16/06/2009 09:54
    la ruota gira sempre allo stesso modo, alla stessa velocita', nella stessa direzione. E anche quando inverte la marcia, il suo ritorno e' assolutamente identico all'andata. Non cambia niente perche' tutto e' cosi' da sempre e per sempre sara'.

    Il progresso e' una finzione che non intacca l'essenza dell'accadere che non appartiene a nessun futuro e anessun passato.
    Ha ragione Jodorosky: " Dio disse: esiste un momento preciso nel quale il mondo e' perfetto: adesso"


    [Modificato da sergio.T 16/06/2009 09:56]
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    sergio.T
    00 16/06/2009 14:21
    Quanto mondo sotto di noi.
    "Chi sa respirare l'aria dei miei scritti sa che è un'aria delle cime, un'aria forte. Bisogna essere nati per respirare quell'aria, altrimenti si corre il rischio, non piccolo, di raffreddarsi, lassù. Il ghiaccio è vicino, la solitudine immensa - ma che pace illumina le cose! come si respira liberamente! quanta parte di mondo sentiamo sotto di noi".

    F.Nietzsche.
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    sergio.T
    00 16/06/2009 14:26
    E ancor piu'.
    «Come deve sentirsi felice chi prova quelle sensazioni proprio qui, in quest'aria di ottobre costante e soleggiata, in questi giochi scherzosamente felici del vento, da mattina a sera, in questo chiarore purissimo, in questa moderata frescura, in tutta questa atmosfera amena e seria di collina, lago e bosco, in quest'altipiano che senza paura si è adagiato vicino alle angoscianti nevi eterni...come deve sentirsi felice chi può dire: - esistono certamente luoghi più grandiosi e più belli, questa natura, però, mi è più vicina, intima, famigliare, e ancor più»

    F.Nietzsche.
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    sergio.T
    00 16/06/2009 14:29
    Venti vigorodi
    "Un'estate sulle cime con fredde sorgenti e silenzio beato: oh, venite, amici, perchè il silenzio diventi anche più beato! Perchè questa è la nostra altura e la nostra patria: a una troppo ripida altezza noi abitiamo qui, per tutti gli impuri e la loro sete...
    E come venti vigorosi noi vogliamo vivere al di sopra di loro, vicini alle aquile, vicino alla neve, vicino al sole: così vivono venti vigorosi."

    F. Nietzsche.
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    mujer
    00 17/06/2009 11:32
    venti vigorosi...
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    mujer
    00 17/06/2009 11:32
    verrà il giorno...
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    sergio.T
    00 17/06/2009 11:38
    speriamo... [SM=g8455]
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