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Camera con vista

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2012 16:28
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21/06/2009 11:35
 
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Annotare le cose da fare è un modo per lasciarle scritte e non farle. Ce ne sono tante, alcune utili, come lavare le tende in un giorno di luna piena. Quella inutile è uno scarabocchio sulla parola lavoro.

Hai mandato il curriculum?

E cosa ne pensi?
Farà fede il timbro postale


Viaggio sempre in compagnia dell’aulin, ultimamente. Lo prendo due volte l’anno ma l’aulin, ultimamente, negli ultimi mesi, mi fa scrivere cose così burocratiche che l’avvocato in persona mi avrebbe assunto come portavoce della borsa che ho accanto.

Ci hanno cancellato
E ora?
Dovremmo fare ricorso
Al Tar?
No, ricorso alla Storia, ma non abbiamo soldi


Qui sul treno il cielo è tutto rosso chiaro, sporco azzurro, di quei cieli che dalle mie parti direbbero “está enfermo”. Io per me sono inquieta, ti tengo chiuso nei miei pensieri. Ora sei i tuoi brevi messaggi nel quadrante di un cellulare.

Cosa leggi?
Agonia della notte
Io, Chiedi alla polvere
L’ho letto
Arturo e Camilla
Già…


Ho una certa nostalgia. Io per me pensavo, per volontà e per forza, di essere diversa da certe altre, e quando lui me ne parlava, e le incontravo, mi credevo talvolta superiore. Talvolta guardandole pensavo invece di voler essere loro, e che mai sarei stata. Talvolta ancora, le vedevo semplicemente diverse, e non mi infastidivano, e volevo io non infastidire loro, come due rette parallele che non si incontrano.

Stiamo vivendo una vita parallela
In che senso?
Alcune cose le stiamo cambiando
Sì, ma la retta è infinita



Anche tu sei una retta parallela, e oggi io vado a coincidere con quel gruppo femminino, e me ne faccio capo. Io per me funziono a brevi tratti, a segmenti, a pezzi. Il tuo tratto, che mi conservo, è quando sistemi gli occhiali sul comodino accanto ai libri. Di te mi porto questo gesto, la concentrazione delle tempie, l’immobilità di quelle intenzioni e un mancato bacio. Tutto questo te lo scrivo in treno, in piena emergenza di puzza stagnante, di piscio, di lattine accartocciate.

A presto amore
Mi mancherai
Anche tu


Di fronte a me due poliziotti hanno chiesto i documenti a Naim. Sono fermi ad aspettare la telefonata della centrale, e Naim guarda fuori dal finestrino. Anch’io guardo fuori, e mi dico “fa che Naim sia regolare, fa che Naim sia regolare”. Poi i poliziotti se ne sono andati, e io mi sono vergognata della mia preghiera pregiudiziale, e mi sono vergognata di tutta quella nostalgia di te, e allora ti ho lasciato andare.

Vado alla manifestazione
Stai qui, fa troppo caldo
Vieni anche tu
No, io non credo in queste cose


Il cielo è tornato ad essere azzurro nel punto in cui si fonde con il mare. Naim è sceso nella stazione sul porto, come se questo treno fosse un barcone con migliaia di clandestini che si nascondono. Qualcuno ha dimenticato un foulard rosso. Una bella ragazza con pancia scoperta e cuffie bianche lo prende e se lo arrotola al collo. Gli uomini guardano tutto fuorché il foulard. Si sa che i clandestini sono sporchi stupratori.


Io vado via di qui
Dimmi dove che ti seguo
A Bordeaux
Dev’essere bella
Non lo so, non ci sono mai stata
Cosa vai a fare?
A crescere



Voglio essere come la bambola gigante di High Park, guardare tutti dall’alto in basso e aspettare la fine del mondo seduta su una sdraio.
[Modificato da mujer 21/06/2009 11:55]
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