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Camera con vista

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2012 16:28
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28/05/2007 18:53
 
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Ho scaricato un po' di nervi in supermercato.
Sono andata spettinata e con sandali bassi, trascinando i piedi come fossi stanca.
Ho trovato il dulce de leche e mi sono rilassata, trovare appigli con l'infanzia fa rilassare, come quando Rosi mi diceva che dovevo smetterla di mangiare dolci, sei troppo golosa e questo riguarda la tua infanzia, mi diceva.
E' per questo che non smetto, ben vengano i ricordi.
Ho pensato al modo migliore per non pensare al tuo compleanno: faccio finta che oggi non sia oggi, oppure che tu non ci sia, o  peggio  faccio che sono lì anche se non ci sono.
Non ci sono.
Vado a lavarmi i capelli, rilassa il massaggio anche se l'acqua calda irrita e ti sprigiona una miriade di impulsi nervosi, come quella volta che la nonna mi mise sotto l'acqua fredda perché faceva bene alla pelle (ma malissimo all'umore, direi).
E' buffo che io ricordi mia nonna, sono anni che non la ricordo, troppo lontana ora.
Eppure c'è stato un tempo in cui decidevo di passare un po' di tempo con lei, burbera e distante, passare il giorno intero ad imparare a ricamare dalle sue dita.
Mia nonna non amava i compleanni e ce li rovinava sempre; se decideva di partecipare potevamo assistere alla scena familiare melodrammatica, ci andava di lusso se mandava a dire che stava male (noi sentivamo la sua sinistra presenza anche a 10.000 km tra noi e l'Italia).
Mia nonna odiava i compleanni perché i suoi erano rimasti laggiù, alla fine di quei 10.000 km.
Alla cassa ho visto il risultato dei miei nervi: due etti di prosciutto crudo, uno di cotto, molta verdura, qualche petto di pollo e del mate. Il dulce de leche è rimasto sullo scaffale, finirà nella bocca di un'altra me stessa.
La cassiera ha ringraziato ogni mio gesto, non so se per gentilezza o per timore, avrò avuto lo sguardo truce.
Non ho ancora lavato i capelli, se il massaggio rilassa sentir l'acqua sul corpo mentre fuori piove non è il massimo.
Sì, fuori piove e c'è molto vento.
Quasi come l'altra notte, tutti quei tuoni e tu respirandomi in faccia. Mi sono svegliata e ho visto il tuo respiro vicinissimo al mio, l'ho visto - non sentito - ché i tuoni mi facevano sentire una furia diversa dalla tua.
I lampi, invece, mi facevano vedere il tuo respiro a zig zag.
Ora c'è, ora non c'è. Così per una buona mezz'oretta finché non ho deciso di chiudere gli occhi.
Potrebbe diventare il giorno del mio odio per i compleanni, copiarti e decidere che da oggi li odio anch'io.
Perché no? In fondo chi se ne frega se oggi sei nato, se un giorno di quarantacinque anni fa c'è stata una donna che ha aperto le gambe, ha gridato e ti ha messo al mondo? A chi importa?
Persino la terra sembra non curarsene, tanto è lontana ora.
Ma l'altra notte no, noi protetti e lei intenta ad interrompere il nostro sonno per costringerci a guardarci l'un l'altro.
Siete scoperti  sembra dire - vi guarderete finché io vorrò.

Oggi è il tuo compleanno e qui piove.
Può darsi che piova anche a Pechino e a Perth in Australia.
Non che m'interessi ma, laggiù, forse qualcuno si sta guardando.


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