Quando noi percorriamo ancora oggi Via Emilia o la Via Appia, l'Agrippa, o la Valeriana diciamo: strade fatte dai Romani.
Per essere precisi fatte dall'esercito Romano.
La concezione dell'esercito che avevano i Romani e' diversissima dalla nostra.
Innanzitutto macchina bellica offensiva e difensiva, ma non solo.
L'esercito era chiamato per lavori di edilizia, per costruire monumenti, strade, acquedotti; era chimato per soccorrere la popolazione in caso di disastri naturali; era chiamato per la distribuzione delle terre e per ogni evenienza cittadina.
L'esercito era l'anima di Roma.
La storia Romana, in fondo, e' la storia di un esercito.
Sotto l'Impero si costitui' all'interno di esso la guardia Pretoriana. Onore e forza.
Quando il senato, sotto Claudio, fu chiamato a prendere grandi decisioni costituzionali, Tacito scrisse: " mentre il senato parlava i Pretoriani avevano deciso"
ricorda Napoleone secoli dopo: " mentre gli altri parlavano la Grand Armee' marciava"
Ed e' questo il grandissimo fascino dell'esercito Romano: non tanto la sua concezione bellica, ma la sua filosofia: " azione veloce, rapida, decisiva, determinante. Fatti e non parole"
[Modificato da sergio.T 12/02/2010 10:44]