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Adolfo Bioy Casares (Buenos Aires, 15 settembre 1914 – 8 marzo 1999) è stato uno scrittore argentino particolarmente attivo nella fantascienza e nel fantastico.

Bioy Casares nacque a Buenos Aires, nipote di un ricco proprietario terriero e produttore caseario. Scrisse la sua prima storia ("Iris y Margarita") all'età di 11 anni. Fu amico e assiduo collaboratore di Jorge Luis Borges e scrisse numerose storie con lui, sotto lo pseudonimo di Honorio Bustos Domecq. Bioy e Borges furono presentati nel 1932 a Victoria Ocampo, la cui sorella, Silvina Ocampo, Bioy Casares sposò nel 1940. Nel 1954 adottarono la figlia che Bioy aveva avuto da un'altra donna, Marta, che morì nel 1994) in un incidente automobilistico tre settimane dopo la morte di Silvina Ocampo, lasciando due bambini. Il patrimonio di Silvina Ocampo e Adolfo Bioy Casares fu accordato da un tribunale di Buenos Aires a un altro figlio, Fabián Bioy - nato da un'altra relazione di Adolfo Bioy Casares - poco prima che morisse, all'età di 40 anni, nel febbraio del 2006.

A Bioy Casares sono stati conferiti, nel corso della sua vita numerosi premi e riconoscimenti, fra cui il Gran Premio de Honor della SADE (la Società Argentina degli Scrittori, 1975) ed il Premio Miguel de Cervantes (concessogli nel 1991 ad Alcalá de Henares). È stato inoltre insignito di una delle più prestigiose onorificenze francesi, Légion d'honneur (1981), e, nel 1986, ha ottenuto il titolo di cittadino onorario di Buenos Aires.

Lo scrittore è sepolto nel cimitero della Recoleta di Buenos Aires.

Opere
Il più noto dei lavori di Adolfo Bioy Casares è il romanzo L'invenzione di Morel (La invención de Morel). È una storia d'un uomo che, sfuggendo alla giustizia, si rifugia su un'isola che si dice infettata da un misterioso morbo mortale. Sforzandosi di capire perché ogni cosa sembra ripetersi, comprende che tutte le persone che gli appaiono sono il prodotto di una registrazione, realizzata da una macchina speciale, inventata da Morel, che è in grado di registrare non solo le immagini tridimensionali, ma anche le voci e gli odori, rendendo tali proiezioni indistinguibili dalla realtà. La storia mescola realismo, fantasy, science fiction e terrore. Da essa è stato tratto un film omonimo nel 1974.