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Il mio quarantotto

A distanza di circa un secolo dalla prima (e unica) edizione italiana integrale, si presentano le pagine sulla rivoluzione tedesca del 1848 dalle Memorie di una idealista, l’autobiografia di Malwida von Meysenbug, una delle intellettuali più celebri del secondo Ottocento. Dopo aver partecipato alla rivoluzione del 1848, mantenne il suo impegno politico - in particolare a favore della donna: per diritti civili e politici, indipendenza economica e accesso all’educazione - e questo le costò l’esilio. Frequentò i circoli di esuli politici di tutta Europa, diventando interlocutrice dei maggiori intellettuali: frequentò Blanc, Kossuth e Garibaldi; collaborò con Mazzini e con Herzen. Conobbe Wagner e Baudelaire, fu amica di Nietzsche e Romain Rolland. Costantemente oggetto di studi in tutta Europa, quest’affascinante figura comincia a essere riscoperta anche in Italia.

Malwida von Meysenbug, nata a Kassel nel 1816, visse gli ultimi anni della sua vita a Roma, dove morì nel 1903: fu sepolta nel cimitero del Testaccio. Monika Baár, laureata a Budapest, ha completato gli studi a Londra e Oxford; studiosa del 1848 nell’Europa centrale, insegna all’Università dell’Essex.