sergio.T, 17/09/2007 14:47:
L'antipolitica spazza via questi equivoci: non si partecipa, non si vota, non si costituisce, non si elegge, non si interloquisce, non si delega, non si fa rappresentare: insomma non si partecipa all'imbroglio.
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Le centinaia di migliaia di persone al Grillo day, hanno testimoniato questo: una semplice manifestazione popolare senza bandiere, stemmi, inni, o pianificazioni e programmi politici, fa piu' paura di ogni altra organizzazione proprio per la sua " indipendenza e lontananza politica".
E' la voce anonima a spaventare: una voce che non si riconosce in nessun tavolo, in nessun nuovo partito, in nessun programma futuro.
E' una voce che ha fatto drizzare le orecchie per i suoi " bassi" toni.
Prendo questo pezzo perchè è proprio su questo che il movimento del V-day dovrà fare attenzione.
Rispetto moltissimo e approvo il metodo, quello della partecipazione attiva dei cittadini e dell'autorappresentatività.
Ma nel metodo Grillo trovo due o tre incongruenze di fondo.
Il primo, il primario, è quello della nascita dei meet-up, che hanno circa un anno di vita e che sono nati intorno al blog del comico; non sono altro che gruppi locali degli "amici di Grillo" sorti per arrivare proprio ad iniziative popolari come il V-day.
Li seguo in rete dalla loro nascita e, leggendo i loro interventi, non mi sembrano propensi all'autodeterminazione.
A Pescara, ad esempio, l'autodenominatosi responsabile del gruppo locale ha fatto firmare anche per la costituzione della lista civica che si presenterà alle amministrative comunali il prossimo mese di maggio.
Allora il "non si partecipa, non si vota, non si costituisce, non si elegge, non si interloquisce, non si delega, non si fa rappresentare: insomma non si partecipa all'imbroglio" non è proprio quello che i cossiddetti "grilliani" testimoniano.
Ho saputo che Grillo ha dato il suo consenso a questa pratica, deduco perciò che il tutto è rivolto al ricambio rappresentativo che, se da un lato può essere più equo, dall'altro rappresenta il sistema, quindi niente antipolitica, come invece vogliono far credere.
So cosa ci vuole nei casi di dissenso al regime, la non partecipazione appoggiata ad un'azione sociale dal basso.
Non un'AntiPolitica, quindi, ma un'AltraPolitica.
Il momento è cruciale, se le 300.000 persone saranno pronte a cambiare il modo di partecipare, agendo a livello locale e sporcandosi le mani anche sulle questioni legate alle emergenze sociali, allora sì potremo dire che c'è un cambiamento consapevole in atto.
Altrimenti sarò pronta anch'io a dire che il movimento è qualunquista (ed io non ho nulla a ché vedere con i porci dell'unione, partiti pseudo-nuovi compresi...)