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La voz de las Madres-La voce delle Madri

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2012 10:53
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11/11/2009 12:10
 
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Ci ho pensato un po' e mi sono detta che "sì, lo promuoverò anche sul forum" perchè ci tengo parecchio e magari qualcuno vuole venire a vederlo.

E' un documento-spettacolo, è così che lo abbiamo chiamato io e mia sorella quando lo abbiamo sceneggiato.
Si tratta di una serata all'insegna della musica popolare sudamericana e delle immagini sulla lotta delle Madres de Plaza de Mayo, con una parte finale dedicata al dibattito.

E' un parto, dopo molti anni di gestazione, che ci è costato parecchio.
Ora siamo pronte e, dopo averlo proposto nella bellissima stazione di Pioppe, nel deposito del primo binario, lo proporremo in Italia e in Francia.

La prossima data è il 21 novembre a Montaretto di Bonassola (Sp) alla Casa del Popolo
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12/11/2009 10:11
 
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[SM=g8431]
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16/11/2009 11:28
 
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ora?
Chissà...in fondo non è lontanissimo, nebbie valpadane, permettendo...
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16/11/2009 11:39
 
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dalle 19:30 si mangia insieme e alle 21:30 c'è lo spettacolo.
scrivimi in privato la tua mail che ti mando il volantino
sarei molto contenta se venissi
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16/11/2009 16:03
 
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farò il possibile per esserci
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22/11/2009 18:49
 
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bellissimo,che altro dire? ne parleremo.
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24/11/2009 08:51
 
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Mah! speriamo che il vostro spettacolo non cambi allora! perche' molto bello e molto interessante. Perche' cambiarlo!?? [SM=g8455]
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24/11/2009 09:10
 
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Il cameriere e il menu'
questi eventi sono ancora l'esempio, l'unico esempio, di come gente comune creda in quello che fa e in quello che sente come proprio. E' consolante vivere momenti cosi'. S'impara molto e si mette in discussione ancora di piu' in questi tempi nei quali tutto si fa con distrazione e noia. Mi e' piaciuto molto.
Diverso il discorso del menu': quel cameriere svolazzante col fazzoletto nei capelli nemmeno si e' reso conto dei due " ambasciatori" che sedevano tranquilli ad un tavolo. Sedevano, osservavano e prendevano nota. Quali saranno state le loro decisioni? questo e' un problema. Si puo' presumere che siano stati benevolmente impressionati da tutta la serata; favorevolmente colpiti dalla sana atmosfera; lusingati di vedere uno spettacolo degno di questo nome. Ma il cameriere e il menu'? Qui la cosa cambia. Nel loro rapporto, si puo' sempre presumere, avranno espresso tutto il loro disappunto e, ahime', il loro malcontento. Malcontento che mai e' stato foriero di cose belle. "Quel ristorante fu" e' la probabile decisione che avranno preso. In quella piazzetta incantevole, una mattina passeranno delle truppe.... [SM=g8455]
[Modificato da sergio.T 24/11/2009 09:18]
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24/11/2009 09:19
 
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Immagino che gli ambasciatori resteranno a Roma, o in qualche valle alpina a portar scompiglio.
Non sapevo che gli ambasciatori ridessero tanto, ma ho capito che stavano svolgendo il ruolo di controllo quando, in mezzo alla sala hanno mostrato il loro scherno: "qui ci danno soltanto fagioli!", "non puoi capire! là sotto ce la stiamo spassando alla grande!".
Il tutto tra risate e sghignazzi.
Che strani ambasciatori manda la gloriosa Roma!

Comunque mi stanno simpatici 'sti due qua [SM=g8179]
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24/11/2009 09:52
 
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Discorso al Senato
I due ambasciatori hanno riferito:
" e' brava gente, gente onesta, gente sana. La loro lotta e' giusta, e' sacrosanta, e' un loro diritto. Nessuno potra' impedirgli di ricordare il loro passato. Anzi: bisogna prendere esempio e sperare che queste " tribu'" non rimangano solo episodi isolati ma diventino una cultura. Fa piacere comunicare e dialogare con loro. Avranno tutto il nostro appoggio diplomatico, istituzionale e anche militare se sara' il caso. Roma riconosce la grandezza di un pensiero forestiero dovunque si manifesti del valore. Quella gente ha l'onore della memoria.
Ma il cameriere e il menu? questi, senatori, sono una nota dolente. Abbiamo, con tutta la nostra benevolenza, cercato di sorvolare su quanto vedevamo ed ascoltavamo. Abbiamo ripreso in mano il menu' e abbiamo pazientemente riletto: si parlava d'altro, si prometterva un tributo a Roma in carne e ci hanno dato fagioli. Ripetiamo: fagioli per chi non avesse capito. Io e Manuel ci siamo guardati in silenzio un paio di volte e ci siamo detti: forse si sono sbagliati, forse sono in buona fede, ma quel cameriere imperterrito continuava a svolazzare per la sala distribuendo nefanda verdura. Che pensano questi camerieri? forse che noi Romani siamo di palato grossolano? che forse la gente di Roma e' abituata a farsi prendere per il naso? noi siamo scesi in Liguria con tutte le gastronomiche buone intenzioni possibili ma queste sono state vilmente disattese. Pertanto in nome del popolo Romano nell'anno 2009 si prefigura una spedizione militare in quel di Bonissola localita' Ligure con l'intento chiaro e preciso ( dimostrativo ) di dare ESEMPIO di come non si debba arrecare offesa ad ambasciatori Romani che come prassi vuole avevano comunicato che si sarebbero ricordati del trattamento ricevuto. Infine si ordina: rispetto della popolazione locale; rispetto della comunita' politica che ci ha gentilmente ospitato; ABBATTIMENTO immediato di ogni ristorante nella provincia di La Spezia e DEPORTAZIONE DI MASSA di camerieri e cameriere. Senza distinzione.
Nel nome del Popolo Romano cosi' e' deciso.
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24/11/2009 10:06
 
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SPQR
per la traduzione chiedere a Manuel

ahahahahah

comunque, mi risulta che voi ambasciatori siate risultati simpatici agli abitanti delle magnifiche cinque terre.
io vi consiglio di non inasprire i toni per potervi tornare.
(e senza camerieri e cameriere la vedo dura per le prossime scorpacciate in quel di bonassola!)

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24/11/2009 11:02
 
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La piega
Noi non inaspriamo i toni: anche a noi ci sono risultati tutti molto simpatici, cordiali, ospitali. Ci siamo trovati bene, molto bene.
Del resto lo abbiamo ampiamente dimostrato: Manuel ha fatto " la piega" nella felpa mandando un segnale chiaro: " noi portiamo la pace o la guerra scegliete voi la strada che volete prendere"
Mi sembra che una volta chiusa la piega ed una volta che il calzone non si e' alzato sopra il ginocchio, tutta la serata sia corsa felice e divertente.
Come sempre: noi portiamo una cosa o l'altra , decidete voi cosa volete.

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24/11/2009 13:51
 
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appello secco:
rifate?
in luogo accessibile con trenitalia?
(mi son visitata La Spezia, ma non un cavolo di taxi per montaretto ho trovato.... grunf)
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24/11/2009 14:39
 
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in effetti era un po' fuori mano
ti aggiornerò sulle prossime date nordiche
le prossime sono a l'aquila e a napoli, un po' lontanuccio per voi polentoni [SM=g10529]
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24/11/2009 21:33
 
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Ma dai! Non mi collego da un po' per vari motivi (cambio di ufficio e rotture varie) e così mi sono persa questo post...sgrunt,
da La Spezia a casa mia ci sono circa 30 Km, sarei venuta quasi sicuramente
Quando ricapitate da queste parti avvisate!
[SM=g10844]


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25/11/2009 09:42
 
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ciao carla, e' stato veramente un bellissimo spettacolo. Sia il documentario , sia il concerto. Un piccolo evento ( ma c'era tanta gente) come quelli che non se ne fanno oramai piu'. O sempre meno. Ed e' assai strano che questi eventi stiano andando scomparendo: sono questi momenti, infatti, che ti fanno ricredere su molte cose. Vale ancora la pena di impegnare un po' del proprio tempo libero a qualche forma di lotta o di resistenza. Ma non in senso politico ( di quello chi se ne frega?) ma nel senso sociale civico.
E poi, in fondo, tutto si trasforma nello stare insieme e fare un po' di sana festa. Ma quella sana...intendo.
Di certo io e Manuel ( nipote di Julia) ci siamo presentati nella nostra natura: Romani. E dato che ci piace molto giocare in tutte le situazioni abbiamo dato il via ad uno show esilirante: che ci fanno due Romani in mezzo a cento " oppositori". Ce la siamo cavata benissimo, con eleganza e disinvoltura. Come fossimo a Roma. Del resto i cento presenti avevano capito subito l'aria che tirava: noi siamo Romani e siamo abituati ad essere trattati come tali. Se no? se no arriva una legione e tanti saluti a tutti.
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25/11/2009 09:51
 
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Carla, mannaggia, sarebbe stato un grande piacere per me. Così come ho detto ad Adri.
Non mancherà occasione, vi farò sapere le prossime date, una possibile sarà Genova ma dovrete aspettare il prossimo anno.

Sergio, di spettacoli così c'è penuria in Italia. Ma in giro, anche in Europa, ne trovi moltissimi e di varie espressioni.
Sarà perchè altrove le persone vogliono ancora pensare?
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30/05/2010 10:11
 
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abiamo guardato un telefilm poliziesco e dato che l'argomento era un miliziana argentina adri ne ha approfittato subito per spiattellare un po di storia recente e già mi basta e avvanza quella vecchia di scuola
comunque visto che adri fa dei riferimenti con il suo tempo personale dicendo che mentre lei faceva questo e questaltro dall'altra parte del
mondo era in corso una tragedia grande e reale che come raccontava il telefilm ha conseguenze terribili ancora oggi che sono passati piu di trentanni, ho anche quasi capito quello che da due anni cercano di farmi entare in cucuzza: se non ci fossero donne che cuciscono il passatto al presente tanti fatti sarebbero solo pagine scritte e non catene che legano quasi come un dna collettivo
mi ha anche raccontato un po la tua storia mujer e mi sarebbe piaciuto molto sapere quello che pensa una come te sulla voglia e il diritto alla vendetta per guarire il male che si a dentro quando ti fanno un torto
noi ne abbiamo parlato tanto ma per ciascuno la soluzione era diversa e abbiamo deciso che dipende dalcaratere di ogni persona cioè la voglia di vendicarsi è personale e non colletiva

ciao da Salvo
ebuona domenica
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03/06/2010 19:23
 
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Ciao Salvo, che bello che sei tornato.
Spero che tu continui ad aver voglia di leggere, ovunque tu ti trovi.

La domanda che mi fai non è una domanda semplice. Diciamo che crescendo ho risposto in modi diversi:
in un primo momento, quando ho capito cosa fosse realmente successo, un senso di rabbia misto a paura ha fatto sì che io odiassi i nemici, che individuavo nei militari e nei poliziotti.
La paura era ancora tanta, considerato che quando vivi in dittatura senti il pericolo ma non capisci veramente dove si nasconda. Ma la rabbia prendeva il sopravvento ed urlavo, me la prendevo con tutti quelli che provavano a giustificare posizioni ambigue. Diciamo che avevo bisogno di trovare il nemico nelle persone che lo difendevano.

I miei anni peggiori sono stati quelli vissuti in lontananza dal mio paese, quando era più difficile far capire agli italiani cosa fosse avvenuto. Ora è più semplice perchè, come hai visto anche tu con quel telefilm e con Adri che te ne ha parlato, certe cose iniziano a sapersi ma allora, una ventina di anni fa, nessuno prendeva sul serio la scomparsa di 30.000 persone e di 1.500.000 di esiliati.
Allora ho capito che, invece di vendicarmi con rabbia dovevo farlo con l'informazione. Ho iniziato a dare voce a quelle madri che avevano vissuto la scomparsa dei loro figli, accompagnandole e aiutando il loro lavoro, difficilissimo, sotto minacce e omertà, silenzi, menzogne. Un lavoro enorme che giorno per giorno rilasciava briciole, molte volte da sola e altre con persone che, come me, credono a questo tipo di "vendetta".
E posso dire che, dopo tanti anni, questo lavoro di tanti anni e di tante persone nel mondo ha dato i suoi frutti. Da pochissimi anni gli assassini stanno subendo i processi e, man mano, stiamo facendo i conti con la nostra storia.
Ma molti, ancora, non riescono ad accettare quello che è accaduto realmente.
Ti dico la verità, non mi dispiace per quelli che continuano a negare, li vedo isolati e ignorati.
Chi ha saputo affrontare il dolore e ha chiesto giustizia oggi è felice ed è vivo più che mai, insieme ai figli scomparsi.
Se un giorno vorrai, ti farò vedere alcuni filmati che raccontano meglio questa storia.

Vi invito il 30 luglio a Castenaso (Bo) dove riproponiamo lo spettacolo "La voce delle Madri".
Spero che tu ed Adri possiate venire.
Un abbraccio forte a tutti e due.
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