Venitemi a prendere! - strillava Margherita.
Stavo dormendo acquattata nel mio piumone finto piume d'oca a fiori blu e rossi quando il telefonino ha iniziato a squillare dall'altra parte della casa.
Chi sarà mai a quest'ora? - ho pensato con la mente impastata - vuoi vedere che mammà è caduta mentre andava in bagno scivolando sulla ciabatta liscia che lascia la scia come un'ascia sciolta? Vabbè - mi sono detta - prepariamoci a due mesi di calvario con la gamba ingessata e tu a fare sopra e sotto tra casa tua e casa di mammà per dare da mangiare al gatto, per pulire il pavimento, per preparare da mangiare, merda merda merda.
Pronto? - fingo una voce sveglia, tra il soprano e il baritono, ma mi esce un miagolio rauco.
Venitemi a prendere! - strillò Margherita all'altro capo che, non so per quale ragione, sentivo fosse il caput mundi tanto vituperato dagli antichi popoli imperiali.
Ma sei a Roma? - indovino in un baleno - Che ci fai lì?
Ho seguito la tua formula - strillava Margherita, con un sottofondo di spade sguainate e di urla del tipo "mo te 'nfilzo!", "barbaro de miei calzari, vie' qua!" - mi sono ritrovata nell'antica Roma!
Cazzo - ho pensato finemente - e mo' che si fa?
Ma...ne sei...proprio sicura? - ho detto lentamente mentre cercavo nel mio archivio mnemonico casi risolutivi per condizioni temporali.
Venitemi a prendere! - urlava Margherita dall'altra parte del tempo.
Senti, dammi il tuo numero che ti richiamo. Non è una cosa che si risolve così facilmente! - ho finto di essere forte, decisa, ma ero seriamente preoccupata. Margherita che urla vuol dire allarme rosso, situazione limite, battaglia di Adrianopoli.
Cazzo - ho ripensato finemente - è piombata in mezzo alla battaglia di Adrianopoli, e mo' che si fa?
Intanto le urla erano aumentate, si sentiva lo strazio dei barbari che urlavano "Goti, mjerbure cant!" che non so cosa diavolo significhi ma sapeva di incitamento.
Margheri' - ho preso il coraggio a due mani e a una lingua - Margheri', stai proprio nei guai!
Riuscivo a sentire soltanto i suoi singhiozzi e la baraonda che la sfiorava tutto intorno.
Il tubo si è fermato, Margheri'! - sono riuscita a dirle in un sol fiato.
Ahhhhhhhhhhhhh - era straziante sentirla dimenarsi e il suo lamento mi lacerò le orecchie tappate di cerume - maledetti scienziati pazzi, me tapina, e ora che mai farò a cavallo tra l'antichità e il medio evo?
Pensa al lato positivo - e mentre lo dicevo immaginavo Margherita alle prese con i barbari mentre spiegava il buco nero, i quasar e le particelle impazzite - hai tanto da insegnare, tu!
Ahhhhhhhhhhhh, venitemi a prendere! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
Fu allora che sentii un lamento lacerante, prolungato, nitido e tutto si fermò.
Cosa c'è? Margherita, rispondimi, cos'è successo? Margherita? Sei morta? Ti hanno ferita? Margheritaaaaaaaa!! - ero preoccupatissima, in fondo se si era trovata in quella condizione era anche colpa delle mie stupide sfide.
Sono qui - rispose con un fil di voce.
Ma cos'è successo? Sei stata catapultata nel buco, in che tempo ti trovi? Margheri'!!
E' morto Valente - lo disse con voce rattristata, quasi fosse morto suo nonno.
Valente? - ribattei.
Sì, Valente è morto - furono le sue ultime parole.
Da quel momento non ho avuto più contatto con Margherita.
Sono tornata a letto, ho tirato su il piumone finto piume d'oca fino al naso e mi sono riaddormentata.
Ho sognato un Goto che prendeva Margherita trascinandola via. Magari mi richiama per dirmi che da quelle parti è felice, magari.
[Modificato da mujer 23/09/2008 09:49]