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Le ragioni del non voto

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2010 11:26
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31/03/2008 17:06
 
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Ma va'?
«In Italia abbiamo 21691 leggi e circa centomila regolamenti, 4500 in Germania e circa 9000 in Francia. Bassanini ha lavorato su un testo radicale di abbattimento del numero delle leggi e delle varie disposizioni che oggi pesano sulla vita dei cittadini. Presentiamo non un auspicio ma strumenti: ovvero un disegno di legge sulla semplificazione e qualità della regolazione». In sintesi: una «svolta radicale» che deve portare a un «Paese più semplice, con meno leggi ma che siano rispettate».

Veltroni
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31/03/2008 17:17
 
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La Falchi
" mi volevano tutti nelle loro liste, a sinistra come a destra".

Che dire? incredibile.
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31/03/2008 17:23
 
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Propaganda Santache'
"La differenza tra me e Alessandra Mussolini e' che per me la politica non e' uno stipendio: e' una missione, un credere". Cosi' Daniela Santanche', ospite stasera di Daria Bignardi a Le Invasioni Barbariche, sulla querelle con la Mussolini. "La mia prima proposta, se saro' nel Parlamento - ha continuato - e' che io voglio che lo stipendio dei parlamentari sia equiparato allo stipendio medio dei lavoratori: 1200 euro al mese".


Fosse vera questa storiella i parlamentari in italia si cercherebbero con il lanternino.
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31/03/2008 17:26
 
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Santache' show.
ROMA - «Per fare carriera non sono mai scesa a compromessi, non ho mai ceduto, in altre parole non l'ho mai data». Daniela Santanchè, candidata premier della Destra, lo ha assicurato in un'intervista. «Le donne che si prostituiscono per avanzare nel lavoro mi fanno pena e vanno incontro a una carriera decisamente breve. Io non l'ho mai data e ne faccio un motivo di vanto», ha aggiunto.

DONNE - «Sono rimasta molto male quando ho visto in politica usare e bruciare il nome delle donne. La Prestigiacomo, che prima sembrava candidata alla presidenza della Regione Sicilia, è durata dalla sera alla mattina. La giovane Meloni doveva essere candidata a sindaco di Roma e non è andata così», ha detto con rammarico Santanchè. «Io non sono mai stata usata da Berlusconi. Sono una delle poche donne politiche italiane che non è strumento del maschio. Sono libera e indipendente nel pensiero. Anzi, credo che sia più capace io a usare Berlusconi che il contrario».

BERLUSCONI - «Credo che Berlusconi gradirebbe molto avermi con lui. Il problema è che io non sono in vendita», ha aggiunto. « Berlusconi mi ha fatto diversi regali: braccialetti, collane e pensieri vari in occasione delle festività e dei miei compleanni», ha reso noto la candidata primo ministro. «È un uomo generoso e attento alle persone, ce ne sono pochi come lui. Tra noi c'è ancora amicizia. Per una donna di destra questo è un valore molto importante, ma purtroppo Silvio ormai è caduto nel teatrino della politica. E per questo sono molto delusa e inoltre il suo programma è inattuabile».

VELTRONI - Poi Santanchè rilascia un giudizio sprezzante riguardo al segretario del Partito democratico Walter Veltroni. «Mi fa ribrezzo come uomo e come politico, perché vuole essere nuovo, ma in realtà è stravecchio. È stato sindaco di Roma e ora la capitale fa schifo. Ha lasciato 40 mila famiglie senza casa».

«IN REALTÀ SONO UN UOMO» - «Nella mia carriera sono stata corteggiata da più donne e ne sono lusingata», ha confessato Santanchè. «Il motivo? La veritá è che piaccio alle donne perché sono un uomo. Tra l'altro alcune di loro sono rimaste mie amiche e sono ragazze molto intelligenti».

PIÙ DURI CON GLI IMMIGRATI - «La legge Bossi-Fini è una legge troppo blanda. Noi ne vogliamo una molto più dura», è il programma della Santanchè. «Non voglio vedere clandestini, il racket dell'elemosina. A chi viene in Italia dobbiamo garantire una vita dignitosa, ma se commettono reati, che tornino a casa nelle loro patrie galere
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31/03/2008 17:40
 
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31/03/2008 18:50
 
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BELLISSIMO!!!

e ha ragione!
Aboliamo le elezioni e gli elettori: Cetto La qualuque presidente del consiglio a vita!!!!
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10/04/2008 08:57
 
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Veltroni
Se non fosse invischiato nella politica italiana; in un centro sinistra da pagliacci; se non fosse un uomo comunque del sistema; se non fosse immanicato nei soliti registri; se non fosse tutto questo, di primo acchito Veltroni e' meglio di Berlusconi.
A pelle.

Ieri sera l'ho visto da Vespa e per la prima volta, in questa tornata elettorale, ho seguito le parole di un politico in modo piu' attento.

Non ha detto stupidate, anzi; il problema e' che non gli credo affatto perche' le sue, come quelle degli altri, rimarranno parole.
Ma Veltroni e' piu' pulito di Berlusconi, ne sono convinto.

La sua non e' piu' nemmeno una sinistra: vuole essere il " moderato progressista" e in un certo senso, rappresentare la tipica cultura italiana del centro.

Veltroni ha un merito e questo gli va' riconosciuto: io non so se la sua decisione di stare da solo ( allontanamento dalla sinistra estrema) sia stata o no la decisione giusta, ma ad ogni modo, e' un nuovo tentativo per superare l'impasse della politica italiana.
Un unica cosa: ma quanto ci ha messo a capirlo?

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10/04/2008 10:18
 
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L'italia , domenica
Berlusconi: rialzati italia!
Veltroni: un italia moderna si puo' fare!
Casini: l'italia viene prima della politica!
Santache': io credo nei valori!
Di pietro: lavoro agli italiani!
Bertinotti: la nuova vera sinistra rinasce!
Bossi: imbracceremo i fucili!
Fini: finalmente liberi dalla sinistra!

Hanno tutti certezze granitiche domenica, tranne io, micio Massena e Domenico.
Noi non abbiamo certezze ma un grosso dubbio: tagliamo o no le siepi in giardino?
Grande problema, quasi come quello nazionale.
Come reagira' il lauro a un taglio fuori stagione? bisogna concimare o no? e la semina dell'erba e' in anticipo o siamo gia' nei tempi?
Una domenica bestiale, la nostra.
Siamo chiamati a prendere una decisione fondamentale, decisiva per le sorti del giardino.
Puo' darsi che tra una tagliata e l'altra faremo qualche piccola sosta, qualche pausa: un bicchierino, una sigaretta e magari un'occhiatina lla tv.
Ah! caspita! e' vero c'erano le elezioni, chissa' chi vince, Veltroni e' al 38 per cento, Berlusconi al 41 per cento, l'astensionismo e' in aumento, ma va'! che strano.

Ma la giornata scorre veloce , non abbiamo tempo per stupidate simili: " su! al lavoro, dov'e' il sacco concime? e le cesoie? " fa' micio Massena.
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11/04/2008 08:51
 
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11/04/2008 09:18
 
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Ah! Julia, come sai Domenico detesta tanto Berlusconi che non e' possibile discutere con lui di questa scellerata decisione.
Persino Micio Massena ha tentato di convincerlo, ma senza risultati.
Domenico l'anti Berlusconi e l'anti amministratore condominiale: bisogna prenderlo cosi'.
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11/04/2008 09:28
 
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Berlusconi
Visto ieri sera a Porta Porta e rimango convinto di una cosa: non bisogna votarlo, perche' sarebbe un cattivo voto come tutti gli altri voti.
Berlusconi non puo' diventare un uomo rinnovatore perche' troppo legato a una politica che non si addice ne' a una profonda filosofia e tanto meno ai principii sociali.
Berlusconi, in questo ambito, e' semplicemente un fatto " politico" italiano, ovvero, il solito pasticcio senza arte ne' parte.
Non c'e' neppure una identita' nella quale riconoscersi o meno.

Una cosa a sua favore: non e' vero pero' che sia tutto il male che dicano e per lo piu' e' un uomo simpatico, questo gli va' riconosciuto.
Ieri sera persino il direttore di Liberazione non ha potuto esimersi dal ridere insieme a tutti gli altri.
L'entusiasmo comunicatore di Berlusconi ( e' un trascinatore) e' contagioso.
Vespa ha faticato a trattenerlo e dulcis in fundus , e' riuscito ancora una volta a tirare in ballo il Milan.
Il direttore di Liberazione , super tifoso dei rossoneri, e' stato accolto con queste parole: " in politica siamo lontanissimi, ma mi dica nel calcio, non siamo forse vicinissimi?"
Si gli e' stato risposto con un gran sorriso.
Questo episodio dimostra che si puo' benissimo suddividere le due cose: un conto il Berlusconi politico, un conto come presidente del Milan.
Gli italiani non devono confondere questo: non votatelo solo perche' tifosi rossoneri, sarebbe cosa stupida.

Berlusconi non sara' mai ina felice soluzione.
[Modificato da sergio.T 11/04/2008 09:29]
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11/04/2008 09:41
 
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Questo atteggiamento del nano è tipicamente populista.
Quando deve sedurre tira fuori il Milan e si fa vedere "simpatico".
Se simpatico, per te, è uno che si fa odorare la mano dicendo "non sente odore di santità?" o se tira fuori i colori rossoneri per allentare il dissenso, beh, penso che come succede a Bertinotti e a Curzi, ti fai condizionare dalla tua fede calcistica.


Ieri sera sono andata a sentire Beppe Grillo che è venuto a Pescara per chiudere la campagna elettorale della sua lista civica "Amici di Beppe Grillo".
Mah!

non so dire altro, sinceramente.

I suoi discorsi sono tutti condivisibili, energia, rinnovamento politico, lotta dalla base, ma quando si incarta nel progetto progressista non riesce a venirne fuori.
Quando ha dato la parola ai ragazzi candidati, poi, il risultato è stato disastroso: veri politicanti in erba che parlano in politichese.
Della serie: moltissime parole e nessun dato di fatto.

Tornata a casa mi vedo il nano dal vespone. Lo guardo e non posso fare a meno di inorridire, lui con tutte le sue carte e le sue battute del cazzo.
All'una e mezza mi sveglio, e quando scopro di essermi addormentata esulto di gioia: sono una donna libera.

Il mio è un NON VOTO di coscienza.
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11/04/2008 10:22
 
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Sono d'accordo con te.

Il non voto e' un non voto di coscienza politica e sociale.
Ok.

Ma alcune battute dei politici possono risultare comunque simpatiche.
Persino Di Pietro quando si lascia andare ne tira fuori qualcuna.
Certo vanno prese con le dovute molle, ma cio' non toglie, che queste esternazioni possano strappare una risata.

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14/04/2008 16:56
 
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Ahiaiahiai questa Lega!
Dopo avere fatto la battuta piu' bella di tutta la campagna elettorale ( e' l'ultima volta che ci tentiamo democraticamente! [SM=g8273] ) ora rischia di essere il partito con il migliore voto rispetto alle ultime votazioni.
Un'ascesa incredibile, ma che ha una sua logicissima spiegazione.
Ora non essendo leghista ( nel modo piu' assoluto) mi risulterebbe facile dire che questo voto e' scellerato, ma non e' cosi': il successo della Lega, invece, ha un suo profondo perche' e chi fa politica dovrebbe farne tesoro: di questo passo non si sa - negli anni a venire - come finira'.
In altre parole: avranno ragione loro ad andarsene.
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Email Scheda Utente
15/04/2008 10:20
 
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Mi dispiace per Bertinotti.
Nonostante sia contento per il fatto che una miriade di partitelli senza arte ne' parte se ne siano andati a casa, per lui mi dispiace.
Sono d'accordo con Bossi che ha detto: " Bertinotti e' l'unico comunista, probabilmente, che ha veramente conosciuto qualche operaio, gli altri conoscono solo voti".

Bertinotti avra' sbagliato tante cose , tra cui in primis, candidature di questi anni al limite del pagliaccesco, ma lo stimo per la sua intelligenza e il suo stile.
Negli anni 90, in una elezione, gli diedi il mio voto.

Buona fortuna Bertinotti.
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Email Scheda Utente
15/04/2008 10:24
 
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Bene, finalmente si farà il vero comunismo, quello delle piazze.

I compagni sono sconsolati, le smorfie imbarazzate, gli sguardi accusatori, la lingua paralizzata.
Non avranno la capacità di trovare il posto che gli compete visto che osservano già nostalgici le poltrone rosso cardinale.
E' vero che, come diceva Ernesto Guevara: le battaglie non si perdono, si vincono sempre.
Solo che i compagni non sanno minimamente chi è il Che.

Auguro buona lotta al popolo del non voto, e sono felice di essere alla vera opposizione, quella che non è scesa a compromessi.
La vera politica inizia ora.
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Email Scheda Utente
15/04/2008 10:45
 
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Alla vera opposizione auguro di fare quella lotta che pertiene come sua propria.

Per quanto riguarda la rivoluzione, di questo passo, la fara' la Lega: un altro tipo di rivoluzione, naturalmente.

Ieri vedendo il mio amico Fassino contrapposto a Maroni, e' risultato chiaro che il primo non ha capito niente di quello che succede al Nord, mentre il secondo ha capito tutto.
La Lega ha due cose essenziali: e' pragmatica e non chiede la luna, bensi' solo una cosa estremamente semplice: il federalismo fiscale regionale.
Questa richiesta , a differenza di quelle ideologiche della sinistra, non nasce appunto da un'idea, ma dalla pratica della gente.
Ecco perche' risulta cosi' vincente.

Tutte e due hanno fatto campagna elettorale nei mercati alla mattina: Fassino ha incominciato a dire che serve una riflessione per potere capire e una nuova dialettica tra le parti, Maroni ha detto invece che la gente del Nord vuole questo e quello e per capirlo non serve nessuna riflessione perche' tutto e' gia' di per se' evidente.
E ha ragione.

La sinistra in generale non ha piu' capito la gente: questo e' il vero problema.

Adesso si tratta di capire se la nuova sinistra capira' il rischio che corre, ovvero, il rischio realissimo che la Lega al Nord non solo dilaghi come ha gia' fatto, ma che adirittura prenda piede a livello nazionale.
Si guardi Torino e persino, udite udite, l'Emilia Romagna.
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Email Scheda Utente
15/04/2008 11:08
 
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Quella della lega non è rivoluzione visto che è forza "di palazzo".
C'è da stare attenti a non cadere nel tranello rivoluzione=cambiamento.
Non c'è cambiamento, i numeri sono importanti ma fanno parte del meccanismo malato dell'avvicendamento.
E' molto probabile che, tra 5 anni, le stesse percentuali risultino capovolte, nulla di più facile.
Per quanto riguarda il discorso della lega non può limitarsi alle "concessioni" che è solita fare. Un atteggiamento populista non paga nel tempo, e vedrai che scontenterà molti, anche al nord.
In fondo lo statalismo non è così sorpassato, e in pochi ritengono necessario il decentramento.
Non sarà un federalismo di stampo leghista a costituire "la rivoluzione".
Questo passaggio, se concesso dalla maggioranza, avverrà se le riforme costituzionali porteranno al premierato così come inteso dal nano e dal suo popolo della libertà.
E la questione, se ci riflettiamo, non è così lineare visto che molte forze politiche - tra cui il PD - guardano all'esempio statunitense, un federalismo agli antipodi da come lo intendono Bossi & C.
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Email Scheda Utente
15/04/2008 11:38
 
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Ti sbagli e di grosso.
E' proprio l'attitudine a fare grandi discorsi politici a portare confusione e i risultati si vedono.
Riforme, costituzione, decentramento, accentramento, statalismo, dialettica, " le parti" ecc, ecc: tutto questo non ha nessuna importanza nella testa delle persone di strada o , peggio ancora, nei loro portafogli.
Senza girarci intorno , la questione e' semplice: il Nord ne ha i coglioni pieni di pagare per tutti.
Sara' brutale , ma e' cosi'.
E fintanto che a questa " insoddifazione generale" si risponde con un fiume di " dialettica" - oltretutto tra balbuzienti- stai certa che alla Lega e al Nord si metteranno tutti a ridere.
Julia io non sono leghista, lo sai, ma e' anche vero che non volere vedere ne' ascoltare certe cose, non solo non si fa un passo avanti, ma addirittura lo si fa indietro fino a diventare ridicoli.
Se vuoi ti snocciolo qualche dato contributivo dato dal Ministero degli Interni e delle Finanze: poi, vai a dirlo tu, a quelli del Nord, di continuare di questo passo e dimmi cosa ti rispondono.
Detto francamente: non hanno tutti i torti.
Ieri sera ad esempio il sig Giordano parlava di necessita' di Assemblea costituente per la necessita' di riflettere.
Maroni dal suo rispondeva: " a noi non interessa nemmeno essere nel governo, possono lasciarci fuori, basta che fanno quello che e' scritto nel programma"
Due velocita' diverse, due modi di pensare diversi, ma soprattutto due " fare" diversi.
Alla Lega della rivoluzione se ne impippano.
[Modificato da sergio.T 15/04/2008 11:39]
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Email Scheda Utente
15/04/2008 11:44
 
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Ti ho fatto la mia analisi su quello che faranno Lega e Pdl, con l'avallo del Pd, né più né meno.
Se fosse vero ciò che dice Maroni, non si sarebbe candidato nè starebbe gongolando per i numeri.
Sono loro che si perdono in parole Sergio, e vedrai che saranno parole "riformiste".
E, come dicevo prima, molto presto persino il popolo leghista li contesterà.

E' in altri ambiti che si punterà all'autodeterminazione, e non sarà nei palazzi nè nei partiti che ci sarà la vera rivoluzione.
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