Schindler's List

Dal libro dell'australiano Thomas Keneally La lista. L'industriale tedesco Oskar Schindler, in affari coi nazisti, usa gli ebrei dapprima come forza-lavoro a buon mercato, un'occasione per arricchirsi. Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi, diventa il loro salvatore, strappando più di 1100 persone dalla camera a gas. E il film più ambizioso di S. Spielberg e il migliore: prodigo di emozioni forti, coinvolgente, ricco di tensione, sapiente nei passaggi dal documento al romanzesco, dai momenti epici a quelli psicologici. La partenza finale di Schindler è l'unica vera caduta del film, un cedimento alla drammaturgia hollywoodiana, alla sua retorica sentimentale. L. Neeson rende con grande efficacia le contraddizioni del personaggio. L'inglese R. Fiennes interpreta il paranoico comandante del campo Plaszow come l'avrebbe fatto Marlon Brando 40 anni fa. Memorabile B. Kingsley nella parte dell'ebreo polacco, contabile, suggeritore e un po' eminenza grigia di Schindler. 7 Oscar: film, regia, fotografia di Janusz Kaminski (in bianconero, tranne prologo ed epilogo), musica di John Williams, montaggio, scenografia e sceneggiatura. Quel rosso del cappottino della bambina che cerca di sfuggire al rastrellamento è una piccola invenzione poetica, un esempio del modo con cui gli effetti speciali possono diventare creativi.

Peccato, ma non sapevo che lo davano ieri sera alla televisione in occasione della giornata della Memoria.

Un peccato davvero perche' questo, per me, e' uno dei migliori film del cinema mondiale degli ultimi 20 anni.
Un film indimenticabile da rivedere piu' volte.
Il rischio maggiore di questo film e' pero' di essere talmente bello
da fare passare in secondo piano la sua testimonianza: voglio dire con questo, che questa pellicola ha qualcosa d'opera d'arte, un po' come quelle sculture talmente perfette da far dimenticare quasi il loro significato: come quelle della Pieta' o della Nativita'.
Quasi sempre lo stupore che assale il fruitore ( chi lo rivede piu' volte ) nasce dall'armonia dell'opera piu' che dal suo significato: piu' estetica che etica, insomma.
Il film di Spielberg ha questo " difetto": e' talmente costruito bene che la scenografia, la fotografia, i colori ( bianco e nero), i movimenti della camera da presa, le inquadrature, il ritmo, assumono in coro, la forma di " spettacolo" che prevale quasi sul significato: se alla sua prima visione quello che colpisce e' il profondo disagio umano, l'increulita' si simile barbaria, in seguito, il piacere visivo di "grande cinema" prevale.
Quasi una contraddizione a pensarci bene.

Io non sono mai riuscito a vederlo tutto questo Shindler list,e un film pesante.