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Genesis

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2008 09:00
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27/11/2007 12:12
 
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Il nucleo del gruppo si forma a Godalming, cittadina nei pressi di Londra, presso la Charterhouse School, prestigioso college frequentato da rampolli della buona borghesia britannica. La formazione originale comprendeva Tony Banks (tastierista), Peter Gabriel (cantante, flautista e percussionista), Anthony Phillips (chitarrista), Mike Rutherford (chitarrista e bassista) e Chris Stewart (batterista). Il gruppo risulta dalla fusione di due band giovanili, gli Anon e i Garden Wall. A scoprirli è il compagno di college Jonathan King, che ha alle spalle il singolo Everyone's gone to the moon. È proprio King ad attribuire alla nuova formazione il nome Genesis, forse anche a motivo delle tematiche bibliche cui il gruppo inizialmente si ispira e che rimarranno uno degli oggetti privilegiati dei futuri testi di Gabriel.

Il loro esordio discografico risale al 1969 con l'album From Genesis to Revelation, inciso per la Decca. Le liriche un po' pretenziose e la struttura musicale ancora incerta non ne fanno un album riuscito, ed infatti gli autori stessi finirono per sconfessarlo. Il sound risulta fortemente influenzato dai Moody blues, gruppo che andava per la maggiore all'epoca, ma non mancano brani degni di nota: The silent sun e Where the sour turns to sweet denotano già una buona maturità musicale considerando, anzitutto, l'età giovanissima dei musicisti.

L'album, nelle intenzioni, doveva essere una sorta di concept a sfondo religioso. Pur sviata dalla produzione (che impone pesanti arrangiamenti orchestrali), dell'idea originale restano numerosi riferimenti biblici (soprattutto in In the beginning, The serpent, In the wilderness e The conqueror). Da notare che già durante le session, Stewart viene sostituito da John Silver; i Beatles sono un punto di riferimento scontato, mentre è la passione di King per i Bee Gees a determinare inizialmente l'influenza del gruppo australiano sui Genesis; è sempre King, nonostante lo scarso risultato commerciale di From Genesis to Revelation, a convincere il gruppo ad insistere nella carriera musicale: li introduce a questo scopo al produttore Tony Stratton-Smith.

La ricerca del batterista è alquanto tormentata: dopo uno show accanto agli Smile (gruppo che include i futuri Queen Roger Meddows-Taylor e Brian May), Gabriel vorrebbe Taylor, ma la cosa non va in porto. Dopo la sostituzione di Silver con John Mayhew, viene pubblicato Trespass (Charisma, 1970), che risulta di ben diverso spessore rispetto al precedente.

In questo album, lo stile musicale dei Genesis comincia a delinearsi in modo marcato, lasciando ampio spazio alla teatralità di Peter Gabriel; l'album, ciononostante, rimane a tratti solo un abbozzo delle opere successive. In quel periodo, una serie di concerti rende noti i Genesis ad appassionati di musica belgi e italiani prima ancora che a quelli britannici. Trespass, pur grondando di idee innovative e felici intuizioni compositive (Stagnation su tutte), non gode di un'incisione che ne metta in risalto l'essenza (forse a motivo di un'inadeguata disponibilità finanziaria). Il contributo di Phillips - chitarrista peraltro di ottima levatura e che, lasciati i Genesis, proseguirà in una valida carriera solista - non è valorizzato dall'incisione; la voce di Gabriel non è ancora agli standard raggiunti in seguito. L'album, pur risultando solo un "passaggio seminale" (come non poteva ancora essere ritenuto From Genesis to Revelation), non manca di presentare una buona fattura complessiva: oltre alla già citata Stagnation, spiccano Looking for someone e The knife, che peraltro è l'unico pezzo che rimarrà nel repertorio concertistico del gruppo. È comunque grazie a Trespass che il gruppo comincia ad affermarsi nell'Europa del Nord ed in particolare in Belgio e in Olanda.

L'abbandono di Phillips risale al 1970 e fu motivato da problemi di salute del chitarrista e da una presunta paura del palco. Rappresenta comunque un momento critico per il gruppo. Rutherford e Banks soprattutto sono incerti sull'opportunità di proseguire senza l'apporto del collaudato chitarrista.


La formazione classica [modifica]
Già nell'agosto del 1970, il line-up inizia a prendere la sua forma definitiva. Durante un provino in casa dei genitori di Gabriel, il batterista Phil Collins, stupisce il gruppo per il suo talento batteristico e l'impagabile allegria, e finisce per subentrare a Mayhew. Per qualche mese, il gruppo si muove come quartetto, avvalendosi della collaborazione del chitarrista Mick Barnard, ma resta alla ricerca di un chitarrista che sostituisca degnamente Phillips. Alla fine del 1970, tramite un annuncio sulla rivista Melody Maker, scoprono Steve Hackett, proveniente dai Quiet World), il quale, nel frattempo, ha avuto modo di vederli in concerto e di rimanere impressionato dal loro stile. Nel 1971, il gruppo pubblica Nursery Cryme: è la definitiva consacrazione. Sconosciuto è l'apporto di Barnard alle composizioni presenti nell'album, mentre certa è l'influenza di Phillips, almeno sulla composizione di The musical box.

Il titolo dell'album richiama le Nursery rhymes, filastrocche per bambini molto diffuse nel mondo anglosassone. Nell'album, favole e leggende vengono narrate da Gabriel e compagni in un intenso affresco musicale. A dominare il primo lato sono The musical box e The return of giant hogweed (i due pezzi sono intervallati da For absent friends, una delle due canzoni cantate da Collins nell'era Gabriel). Il secondo lato è più discontinuo, ma singolarmente i pezzi hanno il loro incanto: a Seven stones segue Harold the Barrell; l'album si chiude con The fountain of Salmacis, che con un sound "selvatico e pagano" descrive una mitologica storia d'amore.

Nursery Cryme fissa l'inizio dell'intenso rapporto dei Genesis con l'Italia, dove incontreranno un successo imprevedibile per dimensioni e intensità. L'inizio però non è certo dei migliori: uno dei primi concerti si tiene addirittura nel campo sportivo della piccola Feltre, in provincia di Belluno, il 6 aprile 1972, sopra un palco sgangherato, davanti ad un centinaio di persone. I cinque arrivano nella cittadina bellunese in un piccolo furgone Volkswagen[1].

La grande eco prodotta dal lavoro in studio spinge il gruppo a dare maggiore spessore alle proprie performance live: Gabriel si trucca e si veste in modi bizzarri per i concerti (elemento che influenzerà molti altri gruppi progressive), esaltando le proprie capacità di mimo e di raconteur. Memorabile, a questo proposito, risulta il concerto di Dublino dello stesso anno, quando Gabriel, a sorpresa, per il finale di The musical box, indossa un abito rosso della moglie Jill e si copre il capo con un'enorme testa di volpe, chiamata appunto Foxhead. Peter Gabriel è sempre più padrone del palcoscenico e comincia a prendere una dimestichezza sempre maggiore con il ruolo di front man. The return of giant hogweed è uno dei numeri in cui il suo istrionismo e la sua capacità incantatoria trovano maggior vigore espressivo.

I Genesis sono ormai inarrestabili e per il terzo anno consecutivo non mancano all'appuntamento con un nuovo LP: Foxtrot.

Nel luglio 1973, i Genesis pubblicano il loro primo album live, Genesis Live, tratto da due concerti tenuti a Manchester e a Leicester nel mese di febbraio. La qualità dell'incisione non rende in pieno l'abilità musicale del gruppo ma presto, affermatisi a livello europeo, i Genesis possono permettersi di incidere un disco con più mezzi a disposizione. Un anno dopo Foxtrot esce Selling England by the pound.

Gabriel prende sempre più il sopravvento: nei teatri e nelle arene ormai lui è lo show. I suoi travestimenti sono quasi in grado di dominare la scena oltre la musica. È però il momento in cui nella band ci si chiede se l'equilibrio non si stia perdendo, privilegiando, a volte, la teatralità a scapito della musica.


A questo punto, i Genesis si lanciano nell'opera più ambiziosa della loro carriera, il doppio LP The lamb lies down on Broadway, lasciando di canto un progetto avanzato da Rutherford (un concept basato su Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry).

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27/11/2007 12:14
 
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Mai amati, semmai ascoltati.
Erano imprescindibili per molti miei amici.
La verita' e' che i Ganesis, a mio parere, mancavano di quell'originalita' definitiva rispetto a moltre altre band.
Al di la' di tecnicismi o virtuosimi consimili, un gruppo si distingue sempre per la sua particolare atmosfera: intendo dire, l'atmosfera con la quale si fa sentire e ascoltare.
Gabriel e i suoi amici, mi sembravano e mi sembrano neutri.
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14/02/2008 00:51
 
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Neutri non credo proprio.
Senti alcuni pezzi in questo sito e dimmi se non sono grandi

www.7digital.com/artists/genesis/live-over-europe-
2007/#

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14/02/2008 09:00
 
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Ciao Parapalla, appena posso ascoltero' quel sito.
I Genesis , come molti gruppi anni 70, sono legati a dimensioni e atmosfere emotive di quando si era un poco piu' giovani: forse questo condiziona il mio giudizio.
I Genesis non mi suscitano ricordi di momenti intensi o di situazioni particolari.
Ad esempio i Pink Floyd, per fare un nome, invece sono legati a serate lunghissime sulle rive del Ticino in compagnia di amici, un falo', qualche spinello, e moltissima birra ( che per altro a me fa schifo).
Oppure Neil Young e quelle serate vagabonde al suono di Harvest o di Chicago dei Crosby, Still, Nash and Young.
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