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Caffé Letterario

Corti Eugenio

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    sergio.T
    00 23/09/2009 09:05
    Il cavallo rosso

    Uscito nel Maggio 1983, "Il cavallo rosso" è stato subito accolto dai lettori e dai critici non condizionati da ideologie, come un grande caso letterario; tale si è confermato con il succedersi delle edizioni. Le sue vicende romanzesche e insieme vere, si intrecciano inestricabilmente con i grandi avvenimenti che hanno sconvolto il mondo tra il 1940 e il 1974. Catturato dalla trama densissima, il lettore compie di pagina in pagina l'esperienza straordinaria consentita dalla grande letteratura: gioisce, soffre, ride, piange, cresce insieme ai protagonisti e gli altri personaggi del romanzo e, nel contempo, si accorge di diventare più chiaro a sè stesso, più consapevole del perché della vita e del significato del mondo.
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    sergio.T
    00 24/09/2009 09:15
    Di respiro cattolico e per alcuni fascista.
    Ecco il solito modo di spregiare un libro in nome di una ideologia.
    Un fallimento come lettori.
    Un po' come dire: non leggo Bourget perche' sono ateo.
    Della serie: non si capisce un merito bel niente!
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    mujer
    00 24/09/2009 16:41
    spiegati meglio: chi lo definisce fascista? chi lo critica? chi denigra la sua opera? CHI?!
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    sergio.T
    00 25/09/2009 09:34
    se vai a leggere alcuni commenti di IBS, qualcuno dice proprio questo.

    E anche la quarta di copertina, o la presentazione, sostiene: e' un libro che deve essere letto al di la' delle ideologie ( cattoliche).

    Io non conosco questo autore , ma l'altro ieri un mio cliente , in occasione della dichiarazione, si e' presentato in ufficio da me con questa opera e me ne ha parlato.
    Mi ha incuriosito e l'ho cercato in Internet.

    Lo leggero'.
    Lui aveva l'ultima edizione ( non si trova facilmente in libreria) ed e' un tomo di 1280 pagine circa.
    Deve essere un grande romanzo da come ne parlava.

    Il fatto che sia di area cattolica, lo avvicina in una certa interpretazione alla destra: cosi' il mio cliente sosteneva.
    E dato che non e' un cretino, anzi!, ritengo che questa critica sia pertinente.

    Del resto anche Dostoevskji , per rimandare ad un altro grande autore, e' stato accostato alla destra.

    Manie da ossessionati politici, o da lettori imbecilli.

    ps( io non dovrei leggere Pasolini perche' uomo di sinistra. ah ah ah ah! che ridere)
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    sergio.T
    00 25/09/2009 10:09
    torno a battere il chiodo.
    Come cavolo si fa a non volere leggere un libro solo perche' antifascista o anticomunista. O cattolico.
    Non riesco a capire cosa centra la politica con la letteratura.
    Semmai e' questione di visioni del mondo: si puo ' dire che una visione del mondo di un autore non e' la stessa della tua. La puoi criticare, la puoi dibattere, la puoi discutere. Puoi fare quello che vuoi una volta letto.
    Ma puoi anche imparare dal tuo peggior " nemico", che ne sai tu, prima di leggere un libro di contenuto?
    Leggendo a destra e a sinistra , se proprio piacciono queste cazzo di etichette, ci si imbatte in contraddizioni che sono le stesse contraddizioni di ogni lettore autocritico della propria visione.
    Forse uno di destra non legge i libri sulla resistenza? via Fenoglio, via Levi, via tutti quanti?
    O forse uno di sinistra non legge Tolkien perche' scrittore facilmente accostabile alla destra? gli fa schifo il concetto di " tradizione"?
    Non capisco.
    L'interpretazione politica bassa e meschina rimane sterile e retorica.
    L'avessi seguita non avrei mai letto un Pasolini, un Pavese, un Calvino, un ecc..ecc.
    Dio! che mai avrei letto, allora?
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    sergio.T
    00 25/09/2009 10:37
    Leggendo qui e li in internet , leggo che il libro non e' molto richiamato dalla critica letteraria per la sua feroce disamina ai regimi comunisti.
    Ah, ecco ci siamo.
    La cultura di sinistra non si smentisce mai: un po' quello che dice Pansa.
    Laddove c'e' qualcosa da non nominare su se stessi, i vecchi compagni tacciono ammutoliti: non se ne deve parlare perche' e' indecoroso parlarne.
    Pansa, come si sa, scrisse anni fa un libro sui partigiani, ma lo scrisse al contrario.
    Non fu l'ennesimo libro commemorativo della resistenza ma fu un'accusa a quel fenomeno che certi partigiani dell'ultima ora (politici comunisti locali ) inscenarono trasformando la resistenza in una vendetta sociale.
    Che disse Pansa? disse che all'interno dell'intellighenzia di sinistra scese il gelo e il silenzio. Lo allontanarono come un reietto: non potendo negare l'evidenza si rifugiarono nella discriminazione politica. Tranne Fassino, aggiunse Pansa.

    Ma ora senza entrare nel merito di una questione cosi', ritorno a chiedere: perche' non leggere un libro pur sapendo che critica una nostra convizione politica o filosofica? o anche religiosa?



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    sergio.T
    00 25/09/2009 10:39
    Essendo Corti cristiano cattolico, io non dovrei assolutamente leggerlo.
    Invece ho deciso di comprarlo e di leggermelo da pag 1 a pag 1283. [SM=g11120]
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    sergio.T
    00 15/10/2009 15:38
    Un mio cliente mi ha appeno portato una copia di questo libro-
    Trovata in una piccola libreria di Milano.

    [SM=g8950]
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    sergio.T
    00 16/10/2009 11:26
    lo leggo stasera o no?
    o prima Pamuk?
    o qualcosa altro?

    mah.
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    mujer
    00 16/10/2009 11:34
    per stasera comprati la settimana enigmistica [SM=g11775]
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    sergio.T
    00 16/10/2009 11:39
    chiedevo un consiglio serio. [SM=g9760]
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    mujer
    00 16/10/2009 12:07
    Io leggerei Pamuk

    (toglimi una curiosità...continui a sfruttare i clienti per non pagare i libri?)
    mamma mia [SM=g10904]
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    sergio.T
    00 16/10/2009 15:37
    si, si. Sfrutto i clienti, siamo in un momento di crisi! [SM=g8455]
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    sergio.T
    00 15/12/2009 12:11
    Si legge durante le vacanze, deciso. [SM=g8455]
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    mujer
    00 15/12/2009 14:13
    bene!
    io devo ancora scegliere, vedremo... [SM=g9035]
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    sergio.T
    00 15/12/2009 14:57
    ok! [SM=g8455] c'e'sempre la libreria di Lovere, nel caso.
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    sergio.T
    00 22/12/2009 10:53
    Milano, 16 dic. - (Adnkronos)
    - La Provincia di Milano ha accolto la candidatura dello scrittore Eugenio Corti, 88 anni, per l'assegnazione del prestigioso riconoscimento ''Premio Isimbardi'', destinato a cittadini e associazioni per iniziative benemerite svolte a favore della comunita' milanese. La premiazione di Eugenio Corti, proposta dal consigliere provinciale Nicolo' Mardegan, avverra' venerdi' 18 dicembre, alle ore 11, nella Sala Barozzi dell'Istituto dei Ciechi, in via Vivaio 7 a Milano, alla presenza dell'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, e del presidente della Provincia di Milano, Guido Podesta'. Annunci Google

    Inoltre, durante il convegno dal titolo «Eroismo, storia e letteratura. Eugenio Corti: un grande scrittore lombardo. Dalla Campagna di Russia ai giorni nostri», svoltosi a Milano presso la Sala Conferenze del Palazzo Reale, tra i vari attestati di stima rivolti all'autore dell'epico romanzo ''Il cavallo rosso'', sono state avanzate due proposte per testimoniare la riconoscenza del mondo della cultura allo scrittore brianteo, al fine di conferirgli il meritato prestigio. La prima e' venuta dalla professoressa Rossana Mondoni, docente di storia e filosofia e vicedirettore della rivista ''Testimoni della Storia'', la quale ha auspicato per Eugenio Corti l'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.

    La seconda proposta, presentata dal dottor Michele Mardegan, consigliere comunale di Milano e presidente della Commissione Consiliare Cultura, vorrebbe Eugenio Corti candidato alla carica di Senatore a vita, in virtu' della qualita' delle sue opere letterarie, modello per l'educazione delle generazioni future. L'Associazione Culturale Internazionale «Eugenio Corti» ricorda infine una notizia che conferma il successo dello scrittore lombardo in Francia. Etienne de Montty, direttore del prestigioso ''Figaro litteraire'', supplemento del ''Figaro magazine'', indica ''Il cavallo rosso'' come il migliore romanzo apparso in Europa negli ultimi 25 anni.
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    sergio.T
    00 22/12/2009 10:55
    Finalmente si (ri)scopre Eugenio Corti: è candidato al Nobel
    di Luigi Mascheroni

    Eugenio Corti è meritevole del Premio Nobel per la Letteratura e della carica di senatore a vita. Le due proposte avanzate in favore dello scrittore brianzolo, 89 anni, sono state formulate nel corso del convegno in onore di Eugenio Corti organizzato a Milano, in Palazzo Reale, dall'associazione culturale «Testimoni della Storia», con la collaborazione della casa editrice Ares. Il convegno ha affrontato l'opera letteraria dello scrittote a partire dal romanzo-capolavoro «Il cavallo rosso» (giunto alla 25/a edizione e tradotto in tutto il mondo) che è stata esaminata in ogni risvolto e giudicata meritevole di riconoscimenti al massimo livello. Eugenio Corti, nato nel 1921 e reduce della campagna di Russia, ha dedicato la sua vita alla scrittura e si è imposto per l'alto valore letterario dei suoi romanzi storici come pure delle sue opere di saggistica («I più non ritornano», «Gli ultimi soldati del Re», «Processo e morte di Stalin», «La terra dell'indio», «Il fumo nel tempio», «L'isola del Paradiso», «Catone l'antico»).
    Basti pensare che «Il cavallo rosso», un volume di oltre 1200 pagine, gli costò undici anni di lavoro», come ha ricordato il suo editore, Cesare Cavalleri, direttore dell'Ares.
    Due le proposte avanzate nel corso del convegno. La professoressa Rossana Mondoni, docente di Lettere e vicedirettore dei «Testimoni della Storia», ha giudicato Corti meritevole addirittura del Nobel per la Letteratura. A sua volta, il consigliere comunale di Milano e presidente della Commissione consiliare Cultura, Michele Mardegan, ha detto che Corti merita la nomina a senatore a vita.
    Tutti i relatori, in primo luogo la sua biografa Paola Scaglione, hanno concordato nel ritenere Eugenio Corti sottovalutato dalla critica letteraria «ufficiale» in quanto ha sempre cercato di essere estremamente fedele alla verità, al punto da essere diventato «scomodo» ed evitato dai «grandi» editori anche per la sua impostazione cattolica. Particolarmente toccante la testimonianza che Corti (impossibilitato a presenziare al convegno causa problemi di salute) ha fornito grazie ad un filmato realizzato da Attilio Mina e Gian Carlo De Angeli.
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    sergio.T
    00 04/01/2010 08:58
    Un libro denso, spesso e solido.
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    sergio.T
    00 19/01/2010 09:01
    un epilogo politico religioso per questo voluminoso romanzo.