Naturalmente c'era il risvolto della medaglia.
Lo straniero accusato di reato veniva immediatamente espulso dai confini territoriali Romani o condannato secondo le leggi Romane. E si sa bene che non erano particolarmente morbide.
Laddove non si formentava una cultura anti straniero ( e la vita dell'urbe lo dimostra come lo dimostrano tutte le testimonianze degli storici dell'epoca) pero' si determinava un rispetto della legge inviolabile e non derogabile.
Insomma, per dirla in termini moderni, non esistevano sanatorie, deroghe, regolarizzazioni retroattive. Non esistevano condoni o flussi migratori regolati dallo stato.
Non contava tanto il numero degli stranieri ma come si comportavano.
Come si vede una cosa molto semplice e lineare.
Oggi, invece, il problema della badanti ad esempio.
500.000 irregolari e dunque poste fuori legge.
Bene: mettiamo il caso che di queste 500.000, 499.000 siano persone onestissime. Perche' dichiararle fuori legge?
Fuori legge tanto per cominciare sarebbero le famiglie italiane che non pagano i contributi per questo tipo di lavoranti.
Oppure: fuorilegge uno stato italiano che impone una soglia impositiva previdenziale troppo alta.
Infine: fuorilegge l'ennesimo pasticcio italiano che disegna una legge ed apre subito una deroga e una regolarizzazione ( guarda caso di pecunia) per rimediare a quella legge.
In piu': le badanti accomunate ad un discorso molto piu' generale e piu' profondo.
Il problema sicurezza.
La sicurezza del cittadino dalle sue paure ed angoscie ( anche immaginarie) non nasce da una demonizzazione del problema ma da una risoluzione del problema stesso.
Dire: tutti gli stranieri sono pericolosi non risolve niente, anzi peggiora tutto.
All'inverso non ascoltare una angoscia collettiva e sostenere che il problema non c'e' e' altrettanto pericoloso.
A Roma, il problema delle ipotetiche badanti non regolari come lo avrebbero risolto?
[Modificato da sergio.T 06/07/2009 12:31]