Caffé Letterario

De Andre'

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    sergio.T
    00 09/02/2009 20:34
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    [Modificato da sergio.T 09/02/2009 20:35]
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    mujer
    00 03/03/2009 23:22



    Khorakhanè
    (a forza di essere vento)

    Il cuore rallenta la testa cammina
    in quel pozzo di piscio e cemento
    a quel campo strappato dal vento
    a forza di essere vento

    porto il nome di tutti i battesimi
    ogni nome il sigillo di un lasciapassare
    per un guado una terra una nuvola un canto
    un diamante nascosto nel pane

    per un solo dolcissimo umore del sangue
    per la stessa ragione del viaggio viaggiare
    Il cuore rallenta e la testa cammina
    in un buio di giostre in disuso

    qualche rom si è fermato italiano
    come un rame a imbrunire su un muro
    saper leggere il libro del mondo
    con parole cangianti e nessuna scrittura

    nei sentieri costretti in un palmo di mano
    i segreti che fanno paura
    finché un uomo ti incontra e non si riconosce
    e ogni terra si accende e si arrende la pace

    i figli cadevano dal calendario
    Yugoslavia Polonia Ungheria
    i soldati prendevano tutti
    e tutti buttavano via

    e poi Mirka a San Giorgio di maggio
    tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
    e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
    e dagli occhi cadere

    ora alzatevi spose bambine
    che è venuto il tempo di andare
    con le vene celesti dei polsi
    anche oggi si va a caritare

    e se questo vuol dire rubare
    questo filo di pane tra miseria e sfortuna
    allo specchio di questa kampina
    ai miei occhi limpidi come un addio

    lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
    il punto di vista di Dio

    Cvava sero po tute
    i kerava
    jek sano ot mori
    i taha jek jak kon kasta

    Poserò la testa sulla tua spalla
    e farò
    un sogno di mare
    e domani un fuoco di legna

    vasu ti baro nebo
    avi ker
    kon ovla so mutavia
    kon ovla

    perché l'aria azzurra
    diventi casa
    chi sarà a raccontare
    chi sarà

    ovla kon ascovi
    me gava palan ladi
    me gava
    palan bura ot croiuti

    sarà chi rimane
    io seguirò questo migrare
    seguirò
    questa corrente di ali