00 01/10/2008 09:09
Ha ragione Borges: questo racconto lungo e' assolutamente perfetto nella sua struttura.
Direi che sia geniale.

Per quanto riguarda il tema del fantastico se ne era gia' parlato altrove: in questo racconto, ad opera completamente letta, ci si accorge che il fantastico e' decisamente presente in ogni sua sfumatura.
A differenza di altri casi, pero', in queste pagine vi e' un supporto di fantascienza: Casares modella il suo principale protagonista in veste di scienziato che inventa una macchina che non 'c'e' e dunque nella realta' del lettore assume il significato di pura fantascienza.
Come si fa infatti ad immaginare un macchinario che ripete eternamente in immagine la realta' vissuta precedentemente da un insieme di persone? immaginare una macchina di questo tipo significa creare uno strumento fantascientifico.
La scienza ed il ramo ad essa specifico - la biologia - studia la vita del reale strutturata in due dimensioni: tempo e spazio.
Il tempo e lo spazio coincidono nella loro struttura quando una coscienza presenzia a se stessa in queste due dimensioni: la realta' , dunque, non e' l'immagine che se ne ricava, ma bensi' la consapevolezza dell'animazione di se stessi nel tempo e nello spazio.
Traslare la realta' dall'essere nella sola immagine significa fare un salto nella filosofia dell'assurdo.