00 20/04/2012 15:39
Ho riflettuto molto mentre leggevo su di lei e sulla Salome'.
Due donne dai temperamenti diversi, ma in ugual misura interessanti: non per niente vennero a contatto con le menti piu' fini del loro secolo.
Avevano molto da dire e molto da costruire: per lo piu' erano tenacemente impegnate non solo nel loro sviluppo culturale, ma addirittura in quello del loro ambiente.
Pero', cionondimeno, entrambe non avevano la capacita' di estrapolare l'essenziale in ogni visione del mondo : non avevano quella mira che permetteva loro di andare dritte al nocciolo del problema.
Insomma le mancava il talento della sintesi.
Pensavano ancora con uno dei piu' distorti pregiudizi: quello che ogni situazione meritasse mille ipotesi diverse e mille giustificazioni diverse.
Essendo in contatto con qualcuno di nettamente superiore , vissero con malcelata sofferenza questo loro rapporto : nel momento che si proclamavano cosi' storicamente ed immoralmente oltre alla loro cultura, non si accorgevano che questo ripeterselo in continuazione era per l'ennesima volta una moralita'. Volevano sembrare quello che non erano al cospetto di qualcuno d'altro.
Ne avevano bisogno.
Ma la mistificazione ( innocente e in buona fede) ebbe breve durata: fu detto loro che il "sembrare " era qualcosa che presupponeva ancora un valore di giudizio e in quanto tale, un valore morale.
Insomma: queste due grandi donne non furono all'altezza del loro carattere e il loro egoismo non fu, in fondo, quello di tempra sana: avevano ancora bisogno di essere " riconosciute" dagli altri, nei loro ambienti, dalla loro epoca.

Un buon carattere ma ancora donne umane, troppo umane.