00 28/03/2008 09:52
probabilmente e' meglio.
Finira' cosi' in questa nazione desolata: il 13 aprile gli italiani mesti , mesti, si recheranno alle urne. Chi votera' Veltroni, chi Berlusconi, chi altri ancora.
Alla sera torneranno a casa, apriranno la tv e vedranno i risultati: ha vinto questo, ha vinto quello.
All'indomani sveglia alla solita ora: tutti in piedi e tutti alle proprie mansioni.
I politici vincenti , invece, smetteranno le loro promesse ( anche Gesu' " il primo socialista" smettera' i propri miracoli) e ricominceranno il loro lavoro di " apparenza e niente di piu'"; i perdenti riprenderanno la loro " finta" opposizione, che in realta' sara' la solita tacita convivenza parlamentare all'insegna di un " mangia mangia generale".
La cosa piu' grave e' che oramai questo fenomeno e' assorbito con estrema naturalezza da quasi 40 anni a questa parte: la gente e' rassegnata, gli intellettuali silenziosi, le giovani leve menefreghiste, ma menefreghiste di quel menefreghismo egoista e non indignato.
Tutto continuera' come prima, niente cambiaera'.

Pasolini diceva: non sanno piu' cos'e' una rivoluzione e lo diceva 30 anni fa.
Figurati oggi che direbbe.
Persino un gande come lui diverrebbe qualunquista: " chi se ne frega di una massa cosi'", penserebbe.