00 12/02/2008 09:15
Era d'inverno
Era d'inverno e' qualcosa di stupendo.
Soltanto, come dice la presentazione dei Meridiani, un grande scrittore poteva scrivere un racconto simile.
Un racconto di due tre pagine, ma perfetto, completo, assoluto, dolce, amaro, felice, triste: una splendida fotografia di racconto come diceva Cortazar ( cif. Prefazione).
Era d'inverno vale mille romanzi, su questo non si discute.

Ed e' in queste occasioni che ci chiede : da dove nasce quest'arte perfetta in poche parole ?; quali sono le corde giuste da pizzicare?
Nel caso di Chiara e' semplicissimo rispondere: Era d'inverno e' il ricordo di una serata con il padre davanti al focolare, in una saletta con una finestra dalla quale si ossserva il mondo nella massime e minime cose.
E' una serata tranquilla nella quale si sta volentieri a casa e' una serata certa, assoluta, alla quale non manca niente.
Si chiacchera, si guarda il battello arrivare, si vede un postino, un messaggero passar per strada; si sente il freddo inverno in quel vento che spazza le rive; si vive un spaccato di " vita", insomma.
E tutto passa e tutto viene trasformato in ricordo che si rivive nel momento della memoria.
Ma quella certezza di vita ( come Chiara dice) in quale piega del tempo si nasconde ora? perche' quello che fu, quello che Era d'inverno, ora dov'e'? forse celato in un tempo che ci accompagna a fianco di noi ? un tempo che ancora siamo e sempre saremo?
Era d'inverno e' uno dei piu' belli racconti che si potevano scrivere e che si possono leggere.
Un racconto del cuore.
[Modificato da sergio.T 12/02/2008 09:17]