00 25/07/2008 10:05
Ho scoperto anni fa Unamuno grazie a Sarte e ad Heidegger, guarda caso, due dei miei piu' adorati filosofi.
Vita morte, verita' menzogna, essere e nulla , sono le strutture antinomie che cercano di interpretare il fenomeno dell'esistenza.
E' un errore pensare che queste contrapposizioni siano una frattura rigida: questo appartiene ad un'interpretazione sbagliata che crede erroneamente che una neghi l'altra.
In realta' e' naturale nell'idealismo ( il soggetto) porre delle cose " fisse" come uniche cose vere, quando e' l'esatto contrario.
Il tutto del divenire e' l'unica profonda paura dell'uomo perche' il divenire fa si che anche il soggetto divenga altro da se: morire significa dunque non essere piu' quello che si era e l'io detesta questo tipo di possibilita'.
L'io e' un " fisso determinante": io sono io e io rimango . Questa equazione da' sicurezza, da conforto, protegge, rassicura: avere paura di morire significa in ultima analisi non essere piu' determinato come un "chi" autocosciente.
La menzogna e' dunque la difesa necessaria alla vita stessa per sopportare l'abissale pensiero del divenire in un eterno ritorno.