00 13/09/2007 18:46
Una pensa di aver visto tutto e invece scopre che ha visto poco.
Sì perchè, cammina cammina, sali sali, sbircia sbircia, deve venire un milanese a dirmi che dalle mie parti c'è il senso di antico.
Dicevo io che le rocce del nostro massiccio più alto, il Gran Sasso, avevano un ché di lunare, ma che facessero da cornice a borghi sospesi nel tempo, no, non ci avevo mai pensato.
Io vado a Calascio ogni anno da ben venticinque anni.
Non posso farne a meno, quando meno me lo aspetto prendo a salire e mi trovo lassù, tra il Battistero e la Rocca a guardare la piana di Navelli.
Il più delle volte l'ho visitata con persone del luogo, che danno per scontato la bellezza e non scorgono la magia di posti come l'antico borgo.
Pochissime persone, due finora, hanno ammirato rapite e in silenzio.
Una è mia sorella, l'altro è Sergio.

Io penso che loro abbiano già abitato nella Rocca; non si spiega, altrimenti, il loro camminare con passo certo tra i viottoli e le case diroccate.
Come se, tutto intorno, non fossero accompagnati né possano essere distratti.
Erano soli e salivano.

Come se salire fosse significato il ritorno alle origini, senza meraviglia né incertezze.
Li ho osservati come possessori del tempo e dello spazio, una donna che sale e prende coraggio, un uomo che sale e ribadisce il suo valore.

Io sono invidiosa dei miei amati, e li seguo perchè mi insegnino il valore della terra.