Sì, l'ho visto. Ho acceso la tv che era già iniziato e stava parlando di Neda, la ragazza iraniana morta durante una manifestazione a Teheran. C'è stato un bel passaggio in cui ha raccontato l'impegno della Satrapi, l'iraniana del bellissimo Persepolis.
E' passato poi a parlare dello scrittore nigeriano Ken Saro-Wiwa, del suo romanzo “Sozaboy”, della sua letteratura/denuncia che spaziò tra i suoi saggi, i suoi racconti e le sue sceneggiature per la tv. E' stato incarcerato e impiccato nel novembre 1995.
Ha parlato poi di Castel Volturno, del potere dei Coppola e di come si siano appropriati del territorio.
Ha spiegato che gli unici, in Italia, ad aver contrastato fortemente, con una rivolta in strada, le mafie, sono stati gli africani, una volta a Castel Volturno dopo l'eccidio, e un'altra in Calabria contro la 'ndrangheta.
Gli unici a lottare sono stati loro.
Ha parlato di due forme di omertà: quella che non parla di quello che sa e l'altra, la più terribile, di quelli che non vogliono sapere.
E ha ricordato Miriam Makeba, e si è detto in colpa per la sua morte a Castel Volturno dopo il concerto in cui si sentiva già male.
Ha scritto alla sua famiglia in Sudafrica dicendo loro che gli era dispiaciuto che fosse morta lontana dall'Africa; la famiglia gli ha risposto: "Miriam è morta in Africa".
Io non sapevo che la Makeba fosse stata in esilio 30 anni a causa della sua famosissima "Pata Pata".
Poi ha fatto un lungo discorso sugli scrittori che denunciano, attraverso i loro libri, condizioni di vita sottomessa al potere.
Ieri ha parlato di Varlam Shalamov e del suo "I racconti di Kolyma". Sono rimasta impressionata dalla vita di questo russo, non lo conoscevo e penso che lo leggerò. E' stato 20 anni in un gulag in Siberia e persino la figlia lo ha rinnegato. La sua critica al regime comunista gli è costato anche il ripudio delle sinistre europee.
Credo che l'intento di Saviano sia stato quello di autocelebrarsi, di voler far accettare la sua posizione accomunandosi ai grandi lottatori letterari.
Questa è una cosa che mi ha dato fastidio, così come mi dava fastidio ogni volta che inquadravano Fazio seduto su una poltroncina di pelle dietro a una montagna di libri.
Questo manierismo contrasta con la vita dura dei nomi che sono venuti fuori in trasmissione e penso che ci sia stata della strumentalizzazione.
Ma non capita più di sentire parlare di certi temi in prima serata. E' per questo che ritengo che chi ha visto la trasmissione di ieri sera abbia fatto bene, se non altro ha messo in moto la sua coscienza che, di questi tempi, è senz'altro arrugginita...