Ho iniziato in questi giorni La cugina Bette per caso, accompagnata dal mio consulente letterario che è inorridito quando ha scoperto che sono arrivata in montagna senza un libro che seguisse la fine del Ritratto di Dorian Gray di Wilde.
"Ok, guardiamo nella tua libreria" - gli ho detto
Sguardo sofferente - ecco un nuovo libro che prende il largo - e: "ok, andiamo a vedere cosa c'è di là".
"Avrei letto l'epistolario di Nieztche" ho avuto l'ardire di esprimergli.
Il suo silenzio portava tutta la soddisfazione di aver salvato il tesoro in tempo.
Ora sono immersa in questo bellissimo intrigo. La famiglia Hulot e la cugina Bette. Diavolo di un Balzac!