POLITICHESE
resoconto del 17/12/2008
“con una mano
avanti
e
l’altra
in basso
preferisco
così”
è scoppiato il finimondo tra gli speculatori del palazzo
(la procura serba segreti che imboccherà col cucchiaino)
e la stampa elude
allude che
presumibilmente
non durerà per molto
lo si sapeva
si è sospesa l’attività sociale
la città è commossa
la giustizia trionfa
fino al prossimo rilascio
e al viaggio premio dei seguaci
dieci persone indagate,
ma quale ingiustizia?
bevi al calice rosso orientale ora
che a noi non la dài a bere
(ora usciranno le registrazioni
a bizzeffe le troveranno
e ci piomberanno addosso
cifre
nomi
banche svizzere
e case di pietra bianca
degne della nave di cascella)
Nell’altro palazzo il nuovo eletto
fingerà dedizione
indignazione
erudizione
e, se ci va bene,
valutazione della clientela
il voto si paga
Dall’alto reclamano la legge
e dal basso l’accordo è arrivato
degni figli della democrazia barattata
e donata al miglior offerente
Chi è comunista alzi la mano
(la maggior parte degli astenuti
mostra i calli con orgoglio)
Sopra gridano allo scandalo
e al tradimento
In basso c’è fermento
e profumo di sandalo
La signora con il cane
dice che al posto della scarpa ci stava bene
una pallottola
“mi faccio tutta la vita in carcere ma quello muore”
(saggezza popolare)
Sopra sputano, gridano, insultano
i presunti profeti raccolgono tra le macerie
dicerie
consegnano alla storia
diserzione
finte partecipazioni
condoglianze miste ad accuse
tristezze inaudite
(prima erano gioie mal riposte,
ricordi di chi ha buona memoria)
Sotto resistono, lottano, urlano
gli ultimi burlati e derubati
defraudati
riportano alla storia
l’orgoglio
potere al popolo
resistenze cariche di forza
azioni condivise
(vi diranno qualunquisti,
sarà la parola d’ordine per la futura battaglia)
Le parole non mentono
nero su bianco
che non è il riscatto del mio amico
anzi, bianco era il lenzuolo
disteso sul suo corpo
l’altro giorno che cercava lavoro
e si è trovato sul cargo in partenza
per la fine dei suoi giorni.
Lo aveva detto un giorno
“se ritorno a casa mi uccidono”
ma non hanno fatto in tempo
I suoi padroni si dicono provati
rinnoviamogli il contratto
e diamogli un tetto
un’auto e un buono pasto
Assassini di un sogno
caduto in disuso
Vediamo se la giustizia processa
gli sfruttatori di pene
ma si sa
non si condanna
chi commette reati contro gli oppressi
Sentirò domani i compari del recluso
diranno che è colpevole
toccandosi le cravatte blu a strisce rosse
mentre cercano il nuovo candidato
che garantisca il posto
la pratica
nuove cravatte
e l’elemosina per un sollievo
“siamo tutti una famiglia”
io invece sono singola
e odio le cravatte
Condanneranno i vecchi amici
e accarezzeranno i loro cani
fino alla prossima tornata
Alzi la mano con calli
chi si impegna a identificare
quelle sporche facce.