Caffé Letterario

Visioni e parole

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    mujer
    00 13/07/2007 11:17
    Mario Benedetti - Desaparecidos




    Están en algún sitio / concertados

    desconcertados / sordos

    buscándose / buscándonos

    bloqueados por los signos y las dudas

    contemplando las verjas de las plazas

    los timbres de las puertas / las viejas azoteas

    ordenando sus sueños sus olvidos

    quizá convalecientes de su muerte privada

    nadie les ha explicado con certeza

    si ya se fueron o si no

    si son pancartas o temblores

    sobrevivientes o responsos

    ven pasar árboles y pájaros

    e ignoran a qué sombra pertenecen

    cuando empezaron a desaparecer

    hace tres cinco siete ceremonias

    a desaparecer como sin sangre

    como sin rostro y sin motivo

    vieron por la ventana de su ausencia

    lo que quedaba atrás / ese andamiaje

    de abrazos cielo y humo

    cuando empezaron a desaparecer

    como el oasis en los espejismos

    a desaparecer sin última palabras

    tenían en sus manos lo trocitos

    de cosas que querían

    están en algun sitio / nube o tumba

    están en algun sitio / estoy seguro

    allá en el sur del alma

    es posible que hayan extraviado la brújula

    y hoy vaguen preguntando preguntando

    dónde carajo queda el buen amor

    porque vienen del odio
    Sono da qualche parte / concertati

    sconcertati/ sordi

    cercandosi / cercandoci

    bloccati dai segni e dai dubbi

    contemplando le grate delle piazze

    i campanelli delle porte / le vecchie terrazze

    ordinando i loro sogni i loro oblii

    forse convalescenti delle loro morti private

    nessuno gli ha spiegato con certezza

    se se ne sono già andati o no

    se son striscioni o tremori

    sopravvissuti o certificati di morte

    vedono passare alberi ed uccelli

    e ignorano a quale ombra appartengono

    quando iniziarono a scomparire

    tre cinque sette cerimonie fa

    a scomparire come dei senza sangue

    come dei senza volto e senza motivo

    videro dalla finestra della loro assenza

    quanto restava indietro / un’impalcatura

    di abbracci cielo e fumo

    quando iniziarono a scomparire

    come l'oasi nei miraggi

    a scomparire senza l’ultima parola

    tenevano in mano i pezzetti

    delle cose che amavano

    stanno da qualche parte / nube o tomba

    stanno da qualche parte / son sicuro

    là nel sud dell’anima

    è possibile che abbiano perso la bussola

    e oggi vaghino domandando domandando

    dove cazzo sta il buon amore

    perché vengono dall’odio



     
    [Modificato da mujer 13/07/2007 11:20]
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    sergio.T
    00 13/07/2007 12:00
    Lo guardero' a casa, perche' qui non ho le casse.
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    mujer
    00 16/07/2007 10:06
    Il diritto di sognare - Eduardo Galeano


    Vaya uno a saber como serà el mundo màs allà del año 2000...
    Tenemos una ùnica certeza, si todavìa estamos ahì, ya seremos gente del siglo pasado, peor todavìa, seremos gente del pasado milenio.
    Pero aunque no podemos adivinar el mundo que serà, bien podemos imaginar el que queremos que sea.
    El derecho de soñar no figura entre los treinta derechos humanos que las Naciones Unidas proclamaron a fines de 1948, per si no fuera por él, por el derecho de soñar, y por las aguas que da de beber, los demás derechos se morirían de sed.
    Así que vamos a delirar, deliremos por un ratito...
    El mundo que está patas pa' arriba se pondrà sobre sus pies, en las calles los automóviles seràn pisados por los perros, el aire estará limpio de los venenos de las máquinas y no tendrá más contaminación de los que emana de los miedos humanos y de las humanas pasiones.
    La gente no será manejada por el automovil ni será programada por la computadora, ni será comprada por el supermercado, ni será contemplada por el televisor; el televisor dejará de ser el miembro más importante de la familia, y será tratado como la plancha y el lavarropas.
    La gente trabajará para vivir en lugar de vivir para trabajar.
    En ningun país iran presos los muchachos que se nieguen a hacer el servicio militar, sino los que quieran hacerlo.
    Los economistas no llamarán nivel de vida al nivel de consumo, ni llamarán calidad de vida a la cantidad de cosas; los cocineros no creerán que a las langostas les encanta de que las hiervan vivas.
    Los historiadores no creerán que a los países les encanta ser invadidos.
    Los políticos no creerán que a los pobres les encanta comer promesas.
    El mundo ya no estará en guerra contra los pobres sino contra la pobreza y la industria militar no tendrá más remedio que declararse en quiebra por siempre y jamás.
    Nadie morirá de hambre porque nadie morirá de indigestión.
    Los niños de la calle no serán tratados como si fueran basura, porque no habrá niños de la calle.
    Los niños ricos no serán tratados como si fueran dinero porque no habrá niños ricos.
    La educación no será el privilegio de quienes puedan pagarla, ni la policía serà la maldición de quienes no puedan comprarla.
    La justicia y la libertad, hermanas siamesas condenadas a vivir separadas, volverán a juntarse, bien pegaditas espalda contra espalda.
    Una mujer negra será presidente de Brasil, y otra mujer negra será presidente de los Estados Unidos de América. Y una mujer india governará Guatemala, y otra Perú.
    En Argentina las locas de Plaza de Mayo serán un ejemplo de salud mental, porque ellas se negaron a olvidar en los tiempos de la amnesia obligatoria.
    La Santa Madre Iglesia corregirá algunas erratas de las piedras de Moisés, el sexto mandamiento ordenará "festejarás el cuerpo", el noveno que desconfía del deseo, lo declarará sagrado.
    La iglesia también dictará un décimo mandamiento que se le había olvidado al Señor: "amarás a la naturaleza de la que formas parte".
    Todos los penitentes serán celebrantes, y no habrá noche que no sea vivida como si fuera la última.
    Ni día que no sea vivido como si fuera el primero.



    Chissà come sarà il mondo dopo l'anno 2000...
    Abbiamo un'unica certezza, se ci saremo ancora saremo già gente del secolo scorso o, peggio ancora, saremo gente del passato millennio.
    Anche se non possiamo prevedere il mondo che sarà, possiamo ben immaginare quello che vorremmo che fosse.
    Il diritto di sognare non compare tra i trenta diritti umani che le Nazioni Unite hanno proclamato alla fine dell'anno 1948, ma se non fosse per questo, per il diritto di sognare, e per le acque che dà da bere, gli altri diritti morirebbero di sete.
    Quindi adesso delireremo, deliriamo per un po'...
    Il mondo, che è sotto sopra, si alzerà in piedi, nelle strade le auto saranno calpestate dai cani, l'aria sarà pulita dai veleni delle macchine e non avrà altro inquinamento che quello emesso dalle paure umane e dalle umane passioni.
    La gente non sarà guidata dall'auto né sarà programmata dal computer, né sarà comprata dal supermercato, né sarà contemplata dal televisore; il televisore smetterà di essere il membro più importante della famiglia e sarà trattato come il ferro da stiro e la lavatrice.
    La gente lavorerà per vivere invece di vivere per lavorare.
    In nessun paese andranno in carcere i giovani che si neghino a fare il servizio militare, ma quelli che vorranno farlo.
    Gli economisti non chiameranno livello di vita il livello di consumo, né chiameranno qualità della vita la quantità di cose.
    I cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere bollite vive.
    Gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi.
    I politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse.
    Il mondo non sarà più in guerra contro i poveri ma contro la povertà, e l'industria militare non avrà altra soluzione che dichiarare fallimento ora e sempre.
    Nessuno morirà di fame perché nessuno morirà d'indigestione.
    I bambini di strada non saranno trattati come se fossero spazzatura, perché non ci saranno bambini di strada.
    I bambini ricchi non saranno trattati come se fossero denaro perché non ci saranno bambini ricchi.
    L'istruzione non sarà il privilegio di chi potrà pagarla, né la polizia sarà la maledizione di chi potrà comprarla.
    La giustizia e la libertà, sorelle siamesi condannate a vivere separate, torneranno ad unirsi, strette spalla a spalla.
    Una donna nera sarà presidente del Brasile, e un'altra donna nera sarà presidente degli Stati Uniti d'America. E una donna india governerà il Guatemala, e un'altra il Perù.
    In Argentina le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, perché si sono negate all'oblio in tempi di amnesia obbligatoria.
    La Santa Madre Chiesa correggerà alcuni errori delle pietre di Mosé; il sesto comandamento comanderà "festeggerai il corpo", il nono, che non si fida del desiderio, lo dichiarerà sacro.
    La chiesa detterà un decimo comandamento che il Signore aveva dimenticato: "amerai la natura della quale fai parte".
    Tutti i penitenti saranno celebranti, e non ci sarà notte che non sia vissuta come se fosse l'ultima.
    Né giorno che non sarà vissuto come se fosse il primo.


    [Modificato da mujer 16/07/2007 10:15]
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    sergio.T
    00 16/07/2007 10:40
    Un bel sogno davvero.
    Un pezzo che fa bene alla salute.
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    mujer
    00 02/10/2007 19:19


    Stasera alle 23.50 su Rai 3 andrà in onda in prima tv

    PRIMAVERA IN KURDISTAN

    il documentario di Stefano Savona
    prodotto da minimum fax media,
    vncitore di molti premi tra cui il recente SalinaDocFest 2007.

    La proiezione varrà introdotta dalla produttrice Rosita Bonanno intervistata da Fabio Volo.

    Un film unico e prezioso che racconta il segreto mondo delle combattenti del partito di Ochalan arroccate sulle montagne del nord Iraq durante i bombardamenti americani. Il PKK da secoli combatte per la causa dei Curdi, popolo senza terra, vessati dalla Turchia e considerati terroristi.



    Minimum fax
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    mujer
    00 03/10/2007 10:44
    Il documentario è stato molto interessante ed intenso, peccato per l'orario che mi ha costretta ad una resistenza antisonno fastidiosa.

    E' vergognosa la scelta di trasmettere certi documenti ad ore improbabili, sapendo che in prima serata ci si ritrova a sprecare tempo e neuroni tra telefilm polizieschi e dibattiti nazional-popolari sempre più inutili.
    Uno sguardo al mondo, da questa Italia dal cervello atrofizzato, potrebbe far bene a molti.
    Peccato che quei molti, a quell'ora, dormano.
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    sergio.T
    00 03/10/2007 11:20
    io ero uno di quelli che dormivano. [SM=g8180]
    Non conosco questa storia, ma ad ogni modo, certi temi di qualunque argomento, dovrebbero essere proposti ad orari piu' decorosi.
    A posto di uno dei mille quiz serali alle 20, per fare un esempio.
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    mujer
    00 10/10/2007 09:06
    Ieri sera ho visto il film di Sabina Guzzanti, Le ragioni dell'aragosta.



    Mi è piaciuto, serio e leggero allo stesso tempo, gioca con il sogno e con la realtà senza contrapporli ma rendendoli possibili nello stesso momento in cui tu, spettatore, ti stai chiedendo "è successo veramente o è finzione?"
    E' anche un grido nostalgico della satira che fu, un grido alla libertà di espressione che è stata seriamente compromessa e un grido di protesta, l'ultimo forse, che si ostina a non accettare l'attuale silenzio sociale.
    La fine del film è emblematica: l'ideale può reggere senza "spettatori" e, questo lo aggiungo io, il coraggio non è necessario.

    Ve lo consiglio.

    [Modificato da mujer 10/10/2007 09:07]
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    mujer
    00 17/10/2007 12:16


    L'ho visto ieri sera, un film tosto.
    E non per incomprensibilità quanto per dura attualità.
    Il mondo dello sfruttamento lavorativo degli immigrati nella decadente Londra.
    Una società allo sbando in cui sfigatissimi occidentali sfruttano sfigatissimi immigrati, i primi per rincorrere un benessere impossibile e i secondi per rincorrere una sopravvivenza irraggiungibile.
    "Il favore si paga con favore, non tutto può pagarsi con denaro" dice in un punto saliente della storia un polacco truffato e deciso a ripartire.

    E' Ken Loach, il solito narratore della verità.
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    sergio.T
    00 17/10/2007 17:18
    deve essere si, un bel film.
    Spero di vederlo.
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    mujer
    00 06/02/2008 10:19


    La solitudine

    Intervistatore: Qual è la tua risposta, sei d’accordo con questa teoria?

    Julio Cortázar: Sì, mi rende anche un po’ triste contestarla perché io so che c’è una specie di distacco in me, io sono per natura solitario, mi sento bene da solo, posso vivere da solo, posso vivere lunghi periodi da solo, e questo soprattutto è accaduto nella mia prima giovinezza, la mia adolescenza e la mia prima giovinezza. E poi una volta qui, vivendo in Europa, per altri motivi, motivi che hanno a che vedere con la storia, e di cui penso che parleremo in seguito se vorrai, ebbene diciamo che ho scoperto gli altri, in pratica in quel momento, quello che io rivendicavo come un diritto e quasi un orgoglio, il fatto che mi lasciassero in pace e che io fossi lasciato solo, si è trasformato quasi in un senso di colpa, e attualmente sai molto bene che cerco di concedermi quanto più posso quando penso che l’azione del concedermi non sia inutile, che può, in qualche modo, avere un senso, facendo quello e altre cose che non hanno a ché fare con la letteratura.
    Ma è un po’ come la storia del Dottor Jekyll e Mr Hyde, capisci? Diciamo che il solitario è Mr Hyde, il cattivo, e che il Dottor Jekyll è quello che cerca di fare qualcosa, allora c’è un continuo divorzio, una continua separazione.


    I: Uno scontro perenne…

    JC: C’è uno scontro, e mi capita, ed è una cosa che mi dispiace, che a volte in grandi riunioni, in contatti umani molto belli in cui mi sento molto bene e stiamo facendo cose insieme, c’è un minuto in cui Mr Hyde mi dice all’orecchio: “perché non sei a casa tranquillo ad ascoltare musica?”, capisci?

    I: A volte Mr Hyde ha anche ragione…

    JC: Sì, io penso di sì. Ad ogni modo Mr Hyde è molto più responsabile del Dottor Jekyll in tutto questo. Il Dottor Jekyll ha fatto altre cose…
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    sergio.T
    00 06/02/2008 10:59
    mi piace molto, moltissimo questa mini intervista.
    Davvero tantissimo: adoro Hyde e giustamente e' responsabile come dice l'autore.
    Egoista? no, direi con le idee ben chiare.
    [Modificato da sergio.T 06/02/2008 11:00]
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    mujer
    00 06/02/2008 11:07
    L'ho tradotta perchè vedo molte affinità tra il tuo pensiero e quello di Cortàzar.
    E' un tentativo per farvi incontrare e farti innamorare [SM=g7574]
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    sergio.T
    00 06/02/2008 11:25
    incredibile: ho letto anche di la', le affinita', le ragioni del cuore ( istinto e passione), a me molto care. ( c'e' della gerarchia nelle affinita' ( Goethe))
    Di qui, il parziale no a qualsiasi consesso umano, a qualsiasi insieme, a qualsiasi partecipazione.
    Non sempre almeno: quell'Heyde cosi' deciso a starsene da una parte: lui ha scelto in modo coerente.
    E dice: responsabile. Mi piace molto.

    Perche' responsabile?
    E' un discorso lungo. Forse s'intende che la partecipazione deve essere analizzata in un certo modo onesto? forse s'intende che starsene da parte sia altrettanto un risultato di una analisi seria?
    Non tutte le partecipazioni sono " naturali": sono, piuttosto, un insieme di componenti comportamentali, alcuni dei quali sono di facciata sociale, di contrizione etica, e nella piu' profonda analisi, figli di un senso di " debito".

    E poi: forse era meglio stare a casa tranquilli: oh! quanta delusione in certi consessi.
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    mujer
    00 13/02/2008 15:42


    Ho visto SignorinaEffe ieri sera, organizzato dal PRC, con dibattito finale.
    Pur dicendo sempre male ai compagni devo riconoscere che, se non fosse per loro, in questa sorniona città di provincia ci sorbiremmo sempre i soliti polpettoni commerciali.
    Questo SignorinaEffe non è dei migliori, ma lo sfondo e la storia riportano alla sconfitta negli anni '80 del movimento operaio. Un tema censurato in italia, quindi una storia di non facile espressione.
    Eppure la regista, Wilma Labate, che ha raccontato le sue vicissitudini professionali prima di poter partorire questa storia, ha avuto un "bell'occhio", pur raccontandola attraverso una storia d'amore.
    Non è irrinunciabile ma si guarda volentieri.
    Andateci se vi va.
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    mujer
    00 27/03/2008 09:51


    Ho visto ieri sera Parole Sante di Ascanio Celestini, evento organizzati dai compagnucci de noialtri...
    A parte la creme de la creme capitanata dal deputato e dall'aspirante sindaco c'era una buona parte di fischiatori e sbuffatori, meno male va.

    Il film è molto interessante, un Ascanio Celestini brillante e chiaro, intervistatore in scena di ragazzi che hanno lavorato all'Atesia di Roma (uno dei call center più grandi d'Italia) e che si sono autorganizzati per la lotta al precariato.
    Una chiara documentazione del periodo che va dal maggio 2005 all'estate 2006, momento in cui i ragazzi del collettivo precariAtesia vengono licenziati o non riconfermati.
    Celestini, che era presente, ha tirato fuori in modo semplice il grave comportamento delle politiche (da destra a sinistra) attraverso la metafora dell'uomo che vede cadere una goccia sul pavimento, poi un'altra e un'altra ancora...



    Questa metafora è ripresa anche alla fine del film ma ha un altro epilogo
    Secondo me è un film da vedere.

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    mujer
    00 04/04/2008 08:46
    Borghesia - Claudio Lolli


    Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia,
    non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
    Sei contenta se un ladro muore, se si arresta una puttana,
    se la parrocchia del Sacro Cuore ha acquistato una nuova campana.
    Sei soddisfatta dei danni altrui, ti tieni stretti i denari tuoi,
    assillata dal grande tormento che un giorno se li riprenda il vento.
    E la domenica, vestita a festa, con i capifamiglia in testa,
    ti raduni nelle tue chiese, in ogni città, in ogni paese.
    Presti ascolto all'omelia rinunciando all'osteria,
    così grigia così per bene poni a spasso le tue catene.

    Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia,
    non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
    Godi quando gli anormali sono trattati da criminali,
    chiuderesti in manicomio tutti gli zingari e gli intellettuali,
    ami ordine e disciplina, adori la tua polizia tranne quando deve indagare
    su un bilancio fallimentare.
    Sai rubare con discrezione, meschinità e moderazione,
    alternando bilanci e conti, fatture e bolle di cassazione
    Sai mentire con cortesia, cinismo e vigliaccheria,
    hai fatto dell'ipocrisia la tua formula di poesia.

    Vecchia piccola borghesia per piccina che tu sia,
    non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia.
    Non sopporti chi fa l'amore più di una volta alla settimana,
    chi lo fa per più di due ore, chi lo fa in maniera strana
    Di disgrazie puoi averne tante, per esempio una figlia artista
    oppure un figliolo commerciante o, peggio ancora, uno comunista.
    Sempre pronta a spettegolare in nome del civile rispetto,
    sempre fissa ad ascoltare un orizzonte che si ferma al tetto.
    Sempre pronta a pestare le mani a chi arranca dentro a una fossa
    sempre pronta a leccar le ossa del più ricco e dei suoi cani.
    Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia,
    per piccina che tu sia, il vento un giorno ti spazzerà via.
    [Modificato da mujer 04/04/2008 08:46]
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    sergio.T
    00 04/04/2008 09:21
    Ah, beh, se tutte queste cose le dice Claudio Lolli, allora...
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    mujer
    00 04/04/2008 09:29
    [SM=x1543214]
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    sergio.T
    00 04/04/2008 09:32
    Il testo e' molto bello, non discuto.
    Ma si vede lontano un miglio che e' un cantautore politicizzato, troppo politicizzato.
    Non mi piacciono tipi cosi': sono faziosi e tendenziosi a interpretare sempre verso un unico lato.
    Mancano di senso critico.


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