Stefano Benni. L'ultimo libro in arrivo.

Quali sono le ventisette azioni dell’uomo civile?
Lo scoprirete a Montelfo, il paese più magico e fantastico del mondo. In un romanzo di sfrenata comicità. Stefano Benni monta un grande circo di creature indimenticabili: il Nonno Stregone, Ispido Manidoro, Trincone Carogna, Sofronia e Rasputin, Archimede detto Archivio, Frida Fon, lo gnomo Kinotto, il beato Inclinato, Simona Bellosguardo, il gargaleone e il cinfalepro, Fen il Fenomeno, Piombino, Raffaele Raffica, Alice, don Pinpon e don Mela, Zito Zeppa, la Jole, Gino Saltasù, il sindaco Velluti, Ottavio Talpa, Bubba Bonazzi, Bum Bum Fattanza, Nestorino e Gandolino, Sibilio Settecanal, Tramutone, la Mannara, Giango, i fratelli Sgomberati, Bingo Caccola e Tamara Colibrì, Maria Sandokan, Adelmo il Cupo, Checca e Caco.

Penso che lo leggero'. Mi piacque molto la Compagnia dei celestini e mi piacque anche Saltatempo.
Benni e' un autore particolare: un po' sottovalutato rispetto a tanti altri, sembra passare sempre in sordina.

Appena posso lo rubero' da qualche parte: la Feltrinelli ha prezzi inacessibili per le sue collane. E allora che fare? elemosinare 15/18 euro in metropolitana e poi fiondarsi in libreria.
Cosa bisogna fare per leggere un libro!

dài, questo te lo regalo io (madonna che spilorcio!)


(si chiama Pane e Tempesta, il Sergio confida nell'arte divinatoria di noi lettori)

Il solito mondo pazzo e bizzarro di Benni. Un festival di comicita', ironia dissacrante, satira sociale. Una ridda di personaggi stralunati e dai nomi incredibili. Cornacchie che ascoltano, cani che parlano. E che discorsi che fanno! Una fiaba moderna da leggere per distrarsi dalle solite menate.

Poi arrivarono trenta ultra' del Milan.
- Cazzo, io non lo sopporto il Milan- disse Archivio a voce alta.
Il nonno lo porto' fuori appena in tempo.

Pane e tempesta

Stefano Benni

Il colpo di grazia ce lo diede il bancomat del paese, l'unico.
Una sera sullo schermo apparve la scritta

Lasciatemi solo con il mio dolore

E non ci fu piu' verso di tirargli fuori un euro.

Stefano Benni

In Benni, invece, quando nonno stregone parla del pozzo e dell'acqua. Quando d'inverno col ghiaccio e la neve si recavano di notte col secchio e lo caricavano fino all'ultima goccia. Altro che progresso e acqua calda: fanfaluche. Mi e' sovvenuto in ente quella sera al baretto in montagna: si parlva di tante cose , poi un montanaro mi fa, venia a chi', e mi ha portato fuori a vedere le grondaie dei tetti. Bevevamo da li', e voi adesso venite qui a raccontarci di questo e di quello. Tirem fora' el fucil.