Socci Antonio. Indagine su Gesu'

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sergio.T
00lunedì 15 dicembre 2008 16:27
Chi è Gesù? Perché nessuno, dopo duemila anni, si sottrae al suo fascino? Anche i "lontani" non sanno nascondere lo stupore, l'ammirazione e l'incanto per quest'uomo misterioso, potente e buono, unico al mondo, "il più bello fra i figli degli uomini": da Marx a Renan, da Rousseau a Nietzsche, da Borges a Kafka, da Camus a Salvemini, da Kerouac a Pasolini, da un "persecutore" come Napoleone a una personalità come Gandhi, fino al libro dell'Islam, il Corano. Come e perché in soli tre anni di vita pubblica egli ha potuto capovolgere la storia umana? Lo affermano anche pensatori laici come Benedetto Croce: "il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuto". Ha portato nel mondo la libertà, la dignità di ogni persona (a partire dai più derelitti), le nozioni di diritti dell'uomo e di progresso, un oceano di carità. Ha spazzato via la schiavitù, ha salvato la cultura antica, ha dato nobiltà al lavoro ricostruendo un'Europa devastata, inventando la tecnologia, le università, la scienza, gli ospedali, l'economia, l'arte, la musica. Il libro di Antonio Socci ricostruisce questa straordinaria rivoluzione e indaga sul mistero di Gesù, preceduto da duemila anni di attesa e seguito da altrettanti di amore. Circa trecento profezie messianiche, nelle Sacre Scritture, con secoli di anticipo hanno tracciato il suo perfetto identikit: data e luogo di nascita e di morte, le sue opere, addirittura il supplizio della crocifissione.
sergio.T
00lunedì 15 dicembre 2008 16:40
Penso che possa essere una lettura diversa dalle solite: un motivo in piu' per un regalo di Natale.
A posto dei soliti romanzi, perche' no, un libro come questo?
C'e' tutto: storia, misticismo, religione e un personaggio mica male.
Gesu': un tipo particolare e diciamolo pure, affascinante.

sergio.T
00lunedì 15 dicembre 2008 16:44
Non sia turbato il vostro cuore.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Non sia turbato il vostro cuore.
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.
Se no, ve l'avrei detto.
Io vado a prepararvi un posto;
quando sarò andato e vi avrò preparato un posto,
ritornerò e vi prenderò con me,
perché siate anche voi dove sono io.
E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
Gli disse Tommaso:
«Signore, non sappiamo dove vai
e come possiamo conoscere la via?».
Gli disse Gesù:
«Io sono la via, la verità e la vita.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Vangelo Secondo Giovanni
sergio.T
00lunedì 15 dicembre 2008 16:51
Ho scritto in qualche forum che il Vangelo secondo Matteo dovrebbe essere letto almeno una volta all'anno.

E lo ripeto.
sergio.T
00martedì 16 dicembre 2008 09:37
Bisognerebbe intendere Gesu' non come redentore ma come autentico modo di vivere.
sergio.T
00lunedì 22 dicembre 2008 11:55
Questa indagine e' intrigante: forse lo stesso titolo e' piu' invitante dei soliti.
Non storia di Gesu', ma indagine: chi era? cosa voleva? cosa diceva? perche' lo diceva? Supponendo per mero gioco di fantasia un interrogatorio di Gesu', quali conclusioni se ne dovrebbero trarre?
I Romani risolsero il caso " Gesu'" a loro modo, con il loro stile; Ponzio Pilato, addirittura, non diede molta importanza a tutta la vicenda, ma noi, arrivasse oggi, che faremmo mai?
Probabilmente finirebbe nella schiera di santoni e ciarlatani proprio perche' questa e' l'epoca dei santoni e soprattutto dei ciarlatani.
Non fu capito 2000 anni fa e non sarebbe capito oggi.
Lo dimostra la chiesa nata e cresciuta sulle sue parole. Una antichiesa nel vero senso della parola.

mujer
00martedì 23 dicembre 2008 09:32
Ieri sera ho visto Socci a Matrix, non so come definirti la serata ma trovo Socci parecchio "profano" e un po' impreparato.
Ho avuto l'impressione di un'umanizzazione di Gesù con criteri banalmente attuali, ma non so bene come spiegarti.
La befana ti sta portando il libro, buona cosa così te ne fai un'idea e poi mi dici.
sergio.T
00martedì 23 dicembre 2008 10:18
Non conosco Socci e il suo nuovo libro.
Lo leggero' e ti diro'.
mju
00sabato 3 gennaio 2009 14:51
Socci non mi piace: sembra un fondamentalista e forse lo è davvero,
perciò non prendo questo libro che tu proponi, ma che non conosci


un bacione


sergio.T
00domenica 4 gennaio 2009 17:42
La sciagurata idea di passare da Mommsen ed i Romani a Socci e alla sua Apologia assolutistica di Gesu' ( un delirio) e' uno di quegli errori di lettura che ogni tanto si compiono.
Uno dei miracoli di cui ci si rammarica fortemente di non esser avvenuto ( fuori e dentro i Vangeli) e'proprio quello che avrebbe graziato gente come Socci della virtu' del " non scrivere niente di niente" e tanto meno su Gesu' in persona.
Una grazie troppo grande per essere vera, ed allora tra i tanti malriusciti di tromboni non miracolati , ci ritroviamo oggi una Socci-parabola, un Socci Vangelo, dove tanto per fare un piccolo esempio, ho scoperto la mirabolante verita' Socciniana ( un nome , una garanzia) che mi sfuggiva da decenni: quando accendo la luce con l'interruttore e' grazie a Gesu' che questo avviene, perche' l'interruttore senza Gesu' non potrebbe esistere.
Ma questo e' ancora poco: Socci nella sua cavalcata Gesuitica tende a paragonar culture e filosofie lontane tra loro e lo fa in modo perversamente occidentale: occidente e cristianesimo all'ennesima potenza.
Bene: un tipo cosi'" debole" non si era mai visto nella mia libreria.
sergio.T
00domenica 4 gennaio 2009 18:10
Un tipo cosi', alla Socci
Una polemica.
Antonio Socci per Libero.

Fu la mamma che iscrisse Vasco, fin da piccolo, alla scuola di canto del maestro Bononcini. E a 13 anni lui vinse l'«Usignolo d'oro" che era - ci spiega Wikipedia - «una manifestazione canora modenese, nata per contrastare lo Zecchino d'oro». Già allora stava contro il Potere impersonato da Mago Zurlì?

Fatto sta che giovedì Vasco Rossi ha iniziato il suo concerto (Rai 2, ore 21) citando Spinoza contro il Potere. Va detto che lì per lì, causa la sua pronuncia bolognese, sembrava avesse detto "Spinosa" e veniva da pensare che si riferisse al giornalista Antonio Spinosa. Invece intendeva proprio citare Baruch, quasi che lui e Spinoza siano da sempre pappa e ciccia.

C'è perfino chi l'ha preso sul serio deducendone che il cantante evoca il filosofo secentesco perché «deve sentirselo vicino» (La Stampa, 30/5). Ecco cosa fa Vasco nelle sue notti insonni: legge Spinoza, s'immerge nell' "Ethica more geometrico demonstrata", fa le ore piccole sul "Compendium grammatices linguae hebreae", approfondisce il "Deus sive natura", si concentra sulla "doppia causalità" e la sostanza come "causa sui". Per questo il nostro campione dorme poco. Però poi comincia il concerto citando il suo autore prediletto: «Spinoza diceva che il potere ha sempre bisogno che la gente sia affetta da tristezza. Noi siamo qui per portarvi un po' di gioia».

A dire la verità Spinoza non era precisamente un allegrone. Infatti è stato descritto così: «Era di temperamento ascetico e malinconico... non mangiava praticamente nulla, eccetto una zuppa di fiocchi d'avena con un po' di burro e farinata d'avena mischiata a uvetta». Insomma, che tristezza...

Ma Vasco può ben parlare di gioia. Con 130 mila spettatori paganti in due soli concerti, e 500 mila copie vendute del nuovo album c'è da gioire e tanto. Provate a fare qualche conto. Vasco si gode il meritato successo per le sue divertenti canzonette. Un signore, benestante, ormai vicino ai 60 anni, che ha vissuto benone cantando i suoi motivetti, che si ritrova a fare un concerto ripreso in prima serata dalla televisione ed è pure considerato come un vate da folle osannanti, che lo sentono inveire contro "il potere" (quale? di chi?), come va considerato? Un gran dritto.

Certo, qualche maligno avrà da obiettare che del "Potere" lui e i suoi colleghi fanno parte integrante, in tendendo il Potere dei media, della macchina sociale, dell'imperativo dei consumi. In effetti il Potere, come diceva Pasolini, predica una felicità che è l' «edonismo del consumatore». Concludeva il poeta di Casarsa: «Il risultato è che la felicità è tutta completamente falsa: mentre si diffonde sempre di più una immediata infelicità». In ogni caso se c'è qualcosa di conformistico e piccolo borghese, è il finto ribellismo del mondo benestante della canzone. La "vita spericolata" non è certo la loro: è semmai quella che fanno i normalissimi padri e le normalissime madri di famiglia per tirare avanti una famiglia con 3 o 4 figli. Loro sì che vanno contro i dettami del Potere.

Vasco su "La Stampa".

Su Libero del 3 giugno Antonio Socci scriveva un sarcastico corsivo su Vasco Rossi che, in apertura del concerto di Roma trasmesso da Raidue, ha citato il filosofo Spinoza contro il potere. Ecco la risposta della rockstar.

Socci Antonio è una specie di integralista religioso toscano, che qualche tempo fa conduceva un programma televisivo che definire fazioso è dire poco. La cosa che colpiva di più era la sua arroganza. Quella che solitamente contraddistingue «coloro i quali sono convinti di essere i depositari della Verità».

Ho letto un suo articoletto dove si prendeva gioco di me e della frase di Spinoza che ho detto prima del concerto: «Chi detiene il potere ha sempre bisogno che le persone siano affette da tristezza». Tra le altre stupidaggini sul mio conto, metteva in dubbio il fatto che io abbia letto la sua Opera… visto e considerato che secondo lui sono un analfabeta. Ora io non sono certo un professore di filosofia ma vorrei segnalare all'intellettuale Socci che Spinoza sosteneva questo concetto precisamente nel Trattato Teologico-Politico. E sempre nello stesso dichiarava testualmente: «Le passioni tristi sono necessarie, provocare passioni tristi è essenziale all'esercizio del potere». Sottolineava inoltre «come ci sia un legame profondo tra il despota e il prete, poiché entrambi hanno bisogno che le persone assoggettate siano tristi». Noi «musicanti» invece, con la nostra musica, portiamo un po' di «gioia». Forse è proprio questo che dà così fastidio al caro Socci e a tutti quelli come lui.

sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 10:25
Visto che per 170 pagine per 170 volte il signor Socci dice che un tipo cosi' mai si era visto ( Gesu') anch'io sostengo che un tipo cosi' mai lo avevo letto ( intendo Socci)
Mai avevo letto un delirio di simili proporzioni: come dice Mju' e' un fondamentalista di grandezza assoluta.
Oltretutto banale come sostiene Julia.

A Socci va' rimproverata un'altra cosa: l'imbroglio del titolo.
Indagine su Gesu': ma la parola indagine ha un significato ben preciso.
Indagare significa fare luce su un tipo sospetto: si vuole accertare la veridicita' di una situazione, di come sono andate effettivamente le cose, chi e' il responsabile, chi c'era e chi non c'era. Indagine su Gesu' significa dunque leggere il Vangelo con una obiettivita' al di sopra delle parti, stabilendo i fatti certi e i fatti meno certi.
Un occhio critico, insomma.
E invece che fa il signor Socci, uomo depositario della verita' assoluta? Fa semplicemente quello che tutti i grandi propagandisti della storia fanno abitualmente: legge tutte le situazioni in una chiave sola, le manipola, le mistifica, le rende malleabili al suo delirio.
Un po', per fare un esempio, il capitolo sulle profezie: ne elenca di trecento del vecchio testamento che - a suo parere - si sono immancabilmente compiute nel nuovo testamento ( nascita dell'Atteso) per poi dichiarare che logicamente questa concordanza e' scientifica.
Quando invece scrive di quelle che non coincidono con quanto si e' poi verificato ( insomma di quelle bufale colossali) risolve la questione che l'avvento di Gesu' e' sovrumano e dunque non necessita' di coerenza e di logica.
Un fenomeno di parzialita' schifosa.
sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 10:30
Persino Gesu,'avesse incontrato un Socci tra i suoi apostoli, avrebbe disdegnato la sua missione. Sarebbe rimasto inorridito.
sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 10:38
Ah quel Socci quando parla dei Romani e di quel Ponzio Pilato, che ridere.
Travisando in pieno la cultura Romana, fa un'analisi del tutto bieca e meschina. Superficiale oltre ogni dire.
Persino l'interrogatorio romano di Gesu' dimostra un " fare", un essenziale modo di rapportarsi alla vita e all'esistenza-
" Sei tu il Re dei Giudei? " domanda Pilato a Gesu', saltando ogni altra considerazione metafisica.
E quando Gesu' risponde - sei tu che lo dici- Pilato replica:" chi sei tu, dunque?"
E' nell'insistenza di questa domanda che si nasconde lo stile romano.
Socci dice: il classico modo sbrigativo dei Romani.
E' vero l'esatto contrario: e' il classico modo di concepire l'essenza in stile romano, e diciamolo pure, di andare " dritto" a quello che e' fondamentale in ogni situazione.
In questo caso: " chi sei tu, dunque?" e' l'unica verita' che si chiede a Gesu'. Una verita' in terra e non nella metafisica.
sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 14:18
Esiste un blog di Socci? se si, bisogna scrivergli qualcosa.
Ad esempio di non esagerare: va bene essere religioso, va bene essere credente, va bene essere cattolico, ma da qui, ad essere visionario o fanatico ce ne passa.
E poi cosa porta di nuovo la sua indagine? quale nuova informazione di Gesu' ci racconta?
Il suo libro si riduce ad una apologia religiosa come mille altri, come milioni di altri.
Un Gesu' ancora oggi tra noi: per dire questo si rifa' in modo noioso ai miracoli di Lourdes, come se fossero sconosciuti ai piu'.
Lourdes non dimostra niente, ovvero, dimostra l'eterno bivio della conoscenza: o credere in modo fervente o pensare a fenomeni di autosuggestione.
In fondo, come scrisse qualcuno, i miracoli di Lourdes sono verificabili in proporzione alla polvere accumulata sulle scarpe di un pellegrino. Ma forse questo, per Socci, notoriamente depositario della conoscenza divina, e' un concetto profano, miserando, assolutamente incredibile.
sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 14:24
Paragono Socci alla scoperta della Barbato. La ripugnanza destatemi da una lettura, e' in questi due casi, di livello superiore.
Pur essendo di generi assolutamente diversi - sempre che per la Barbato si possa comunque parlare di genere - i due si fanno il paio reciprocamente. In modo del tutto banale e persino noioso, uno scrive di Gesu' indagando a suo modo ( dando per certo la sua esistenza e dando per folle tutta l'incredulita'), l'altra scrive di storie thriller sempre a suo modo: scrivendo una boiata dietro l'altra.
Socci e la Barbato: una premiata ditta delle boiate.
sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 16:50
Leggere Socci apre due vie: o ci si redime da tanto fanatismo religioso ( oltretutto propagandistico) o si rischia , se deboli di spirito, di farsi possedere dalla mania Socciniana.
Quella di vedere miracoli e Gesu' dappertutto, anche sul pianerottolo di casa.

Visionari come Socci sono l'antitesi stessa del miracolo: se il miracolo richiede infatti una spiegazione metafisica o trascendentale, spiegare invece il "fenomeno" Socci richiede ben poca cosa: si e' semplicemente in presenza di una maniacale gesuitica "gesuzzizazione" di tutto quanto ci circonda.
L'Atteso si manifesta a furor di popolo, ma solo nella testa di un Socci.
( un nome una garanzia, lo ripeto)

sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 16:55
In verita' vi scrivo.
E poi dai! quel prendersela con Marx e , udite udite, con quel Nietzsche, quel pirla di un tedesco che a detta dell'onnipotente Socci poco aveva capito del cristianesimo e di Gesu'.
Si, ogni tanto Socci se la prende con Nietzsche ed una volta, guarda caso, lo accomuna al nazismo.
D'altro canto, invece, incensa quel debole di spirito di un Pascal ( bellissimi i suoi I pensieri) citando qui' e li' qualche aforisma del filosofo francese ( rigorosamente cristiano)
E via cosi' per 265 pagine dando del pirla a questo, incensando l'altro e tutto in nome di Gesu'.
Un Gesu' talmente svalutato nella testa di Socci da chiedersi se per caso un domani questo visonario non si alzi e incominci lui stesso a " parabolizzarsi"
- In verita' vi scrivo..." incomincera' il nuovo libro di Socci.
sergio.T
00lunedì 5 gennaio 2009 17:02
Socci copyright.
Socci ne e' convinto ( tipico di un tipo cosi' quale mai si era visto prima): Gesu' e Dio sono dimostrati scientificamente.
Un miracolo tecnologico, insomma.

Non lo dice fino all'ultimo, ma guarda caso, si ha la netta sensazione che sia li' per li' per affermare l'inaudito. E si deve trattenere il buon sanmaritano Socci: la mano tentenna, la penna e' ritrosa, c'e' una sorta di pudore a mettere nero su bianco, ma sicuramente nella sua testa e' questo il pensiero piu' alto: la resurrezione e' scientificamente provata, la morte non esiste, Gesu' trionfa.

Socci copyright.
sergio.T
00giovedì 22 gennaio 2009 09:58
dispiaciuto di non aver potuto vedere il fenomeno miracoloso di Socci in televisione: non sono stato testimone della venuta del Messia in tv. Peccato.
Del resto solo agli eletti e' concesso di vedere: noi poveri comuni mortali dobbiamo solo credere.

mujer
00giovedì 22 gennaio 2009 10:35
Un intervento penoso. L'unica soddisfazione è stata vedere la Margherita Hack che rideva sotto i baffi (si sforzava di non farlo ma non le riusciva)

Un esaltato come pochi, quel Socci lì.
sergio.T
00giovedì 22 gennaio 2009 10:52
Socci e' di piu' che un esaltato: e' un invasato.
Parodiando calcisticamente, la sua lettura e' stato uno dei miei piu' colossali autogol.
Di quelli che quando li vedi alle tv ti chiedi: " ma come ha potuto fare un errore simile?" [SM=g8431]
sergio.T
00lunedì 9 febbraio 2009 20:28
Visto alla tv e ho capito tutto! [SM=g8473]
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