Larsson Stieg Uomini che odiano le donne

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sergio.T
00venerdì 28 marzo 2008 12:13


Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.
sergio.T
00venerdì 28 marzo 2008 12:16
Nelle possibilita' delle scoperte , questo potrebbe essere un buon suggerimento o un buon tentativo.

Le recensioni ne parlano bene.
sergio.T
00giovedì 11 settembre 2008 11:52
preso stamani in biblioteca, quasi per caso.
Un po' meno per caso lo leggero' al piu' presto.

Il prestito dura 30 giorni... [SM=g8458]
mujer
00giovedì 11 settembre 2008 12:05
Il titolo mi fa schifo e immagino che sarà una lettura inutile.

Perchè continui a farti del male?
sergio.T
00giovedì 11 settembre 2008 12:18
vediamo. [SM=g8455]
sergio.T
00lunedì 15 settembre 2008 09:13
Incominciato Sabato sera.

sergio.T
00lunedì 15 settembre 2008 09:56
Un tratto peculiare di alcuni personaggi principali di Larsson e' che per loro natura non sono portati al perdono. Anzi.
Lisbeth su tutti e' , infatti, il personaggio piu' affascinante della storia.
Uomini che odiano le donne , in fondo in fondo, non e' niente di che: e' il classico giallo / thriller/ noir che piu' di tanto non puo' inventare al di fuori del suo genere.
Genere che per quanto se ne dica, difficilmente , salvo rari casi, puo' diventare letteratura. ( forse Izzo e pochi altri).
Larsson , dunque, deve attenersi allo stesso leit motiv di qualsiasi giallo: succede un crimine, c'e' un colpevole e questo colpevole va' trovato. Questa dinamica , a furia di essere ripetuta, rischia inevitabilmente di finire noiosa , ripetitiva, lenta in modo allucinante: i thriller ( genere di basso consumo) sono l'esempio migliore di come , una volta scritti a migliaia, finiscono per essere l'uno la copia dell'altro.
Che fare dunque? inventare un personaggio perche' tale personaggio ( soprattutto nelle saghe , ma anche nelle triologie ( Izzo) diverra' il polo vero della storia.
La Fred Vargas ( la migliore scrittrice europea contemporanea di questo genere) s'inventa Adamsberg e Dangalard o i tre storici e su di loro crea un universo letterario talmente fantasmagorico da diventare un giallo fuori dallo schema.
Uscendo dal solito classico schema, la Vargas rida' dignita' a un genre oramai inflazionato.
Larsson , per quanto vedo, fa piu' o meno la stessa cosa : s'inventa un paio di personaggi niente male e la Liesbeth diventa, a sua insaputa, una figura chiave.
Togliete lei dal romanzo e toglierete uno dei pochi motivi che probabilmente fanno di questo romanzo un romanzo godibile.

Uomini che odiano le donne e' una lettura facile ma ha dei pregi.
Innanzitutto e' una storia scritta con chiarezza in un linguaggio che non ricerca effetti speciali ( in tempi d'imbroglioni che spacciano la scrittura come unico pregio di storie senza senso)e non ricerca motivi particolari ( trame assurdamente orrorifiche o manicali).
Si affida invece a un rapimento ( presunto?) avvenuto anni fa , in un contesto si storia che vuole avere anche la valenza di critica sociale economica alla Svezia. E lo fa con un paio di personaggi chiave.
Il romanzo e' tutto qui, ma questo basta e forse proprio questo lo rende accettabile e godibile.

sergio.T
00lunedì 15 settembre 2008 10:18
Chi e' Liesbeth?
e' una ragazza inquietante.
Della sua vita si conosce pian piano mentre il romanzo incomincia ad avvitarsi sulla storia.
Larsson la presenta a piccole dosi, la intercala capitolo per capitolo, la gestisce con pacatezza.
Lei e' qualcosa fuori schema: carattere introverso, duro, vendicativo, intelligente, riservatissimo.
Parla poco e fa tanto.
Capace di grandissima intuizione , viceversa, sfugge ad ogni altrui interpretazione.
E' silenziosa.
Poco chiassosa.
Del suo passato traspare qualche ombra.
Del suo presente si sa poco.
Del suo futuro, invece, non si prevede niente.

Non e' bella, non e' brutta. Non aggredisce ma non si lascia aggredire.
Sessualmente non e' il clssico tipo " bellona", ma piace per non si sa che cosa.

Ha una filosofia ( bellissima) : i conti vanno chiusi , punto e a capo. ( l'avvocato lo sa...benissimo ). Se tu mi fai qualcosa di male , io te lo restituisco con gli interessi: il concetto del " perdono e dimentichiamo " e' aria fritta. Liesbeth vede il suo mondo in questo modo .

E' lei il fulcro di Larsson.
sergio.T
00martedì 16 settembre 2008 10:46
si dilunga, a volte si dilunga troppo.
Probabilmente la struttura del romanzo poteva benissimo essere di qualche centinaio di pagine in meno senza nulla togliere alla storia.

Si legge comunque velocissimamente. Puo' essere un pregio e puo' essere un difetto.
Un pregio perche' scorrevole con scrittura leggera; un difetto perche' sorge il dubbio che sia "troppo" leggero.
sergio.T
00mercoledì 17 settembre 2008 10:02
sul finire ci si chiede: quanto deve ancora durare questo romanzo?
E' troppo lungo.
E questa lunghezza non e' giustificata da niente di particolare: ne' dalla scrittura, ne' dalla storia in se.
Anzi quest'ultima che partiva bene alla fine si rivela il solito refrain: una serie di delitti seriali ( infarciti di sapori biblici) compiuti da un maniaco ( e in seguito proseguiti dal figlio): insomma una genia killer.
E il solito motivetto continua anche per i " buoni": buoni che alla fine risolvono i misteri, fanno luce sul buio, rimettono le cose a posto.
Che questo libro ( che continuo a considerare godibile) sia diventato un caso letterario o un best seller , proprio non lo capisco.
Nemmeno una presenza di un grande personaggio basta a farne un caso letterario: non esiste proprio.

E' uno dei misteri dell'editoria: certi libri, chissa' il perche', diventano libri di grande richiamo.

Uomini che odiano le donne e' una lettura defaticante, rilassante , di pura evasione , ma da qui a ricordarsene anche un solo anno dopo, ce ne passa.
sergio.T
00mercoledì 17 settembre 2008 10:19
non ha niente a che vedere con un Izzo, per fare un nome.
Lo spessore e' completamente diverso: Larsson e' inesistente, mentre Izzo e' ben presente. ( contenuto sociale)
Non assomiglia nemmeno a una Vargas: manca di originalita' divertente , non ha quel completo fuori schema per rendere le sue storie completamente diverse dal leit motiv del gialletto.
Un Varesi , per stare in Italia, e' infinitamente superiore per finezza: Larsson e la sua storia rimanda tanto al giallo grossolano.

Non parliamo di Simenon: altre storie.

Larsson che parte bene nella sua indagine investigativa ( 350 pagine circa) alla fine cade nel " troppo chiassoso" : devo rimangiarmi il giudizio che diedi a lettura in corso.
L'apoteosi della camera degli orrori; la catena seriale degli omicidi; le rivisitazioni pseudo religiose dei delitti ( comici i versetti della Bibbia)

E il tocco finale dell'Australia alla ricerca del personaggio perduto: si ha la sensazione di conoscere l'ennesimo super eroe che corre contro il tempo e lo spazio.
Superman alla riscossa.

sergio.T
00mercoledì 17 settembre 2008 10:26
e' sempre meglio di una Barbato, comunque.
Difficile pareggiare l'insulsaggine di Bilico, libro cult dell'assoluta insensatezza.

mujer
00mercoledì 17 settembre 2008 19:46
bene, ora tornerai alle letture sensate? [SM=g8130]
mujer
00lunedì 29 settembre 2008 09:33
Sabato ho fatto un giro in Feltrinelli. Ho preso alcuni libri che mi interessavano ma prima ho sbirciato qua e là.
Più là che qua, a dire il vero, visto che gli scaffali novità sono un vero muro del pianto.
Tra i soliti Coelho e la Orianona (que en paz descanse!) saltava questo Larsson Stieg con questo "uomini etc etc" e con un altro che non ho memorizzato. Due libri usciti in contemporanea dà molto da pensare - mi sono detta - e ho continuato a costeggiare gli scaffali.
Andando avanti ho avuto una sorpresa spiacevole: nel reparto letteratura, tra la R e la T (in feltrinelli non sanno che il cognome è Larsson), comparivano ancora i due prodotti di grido dell'autore, posti davanti ai miei occhi, quindi ad altezza donna, ben posizionati per l'induzione all'acquisto.
Siccome cercavo un volume specifico, sono andata a sbirciare nella sezione linguistica, e anche lì, tra un saggio psicologico e un altro filosofico eccoti spiccare la pila di "uomini etc etc" e dell'altro che non ho memorizzato. Ho iniziato a sbuffare e a urtarmi, essere presa per una consumatrice che si fa abindolare dalla pubblicità induttiva mi fa incazzare un bel po'.

Il top, però, l'ho raggiunto vicino alle casse: davanti al contenitore delle moleskine, tra le sezioni viaggi e avventura, ecco di nuovo spuntare i due capolavori commerciali, "uomini che odiano le donne" e quell'altro che or ora ho deciso di intitolare "donna che odia stieg larsson e l'editoria tutta!".

Fanculo.
sergio.T
00lunedì 29 settembre 2008 10:06
hai ragione: il classico esempio di pubblicita' assoluta di un libro.
Lo ritrovi dovunque.
Come quel Saviano: nelle patatine Pai non lo hanno ancora messo?


sergio.T
00lunedì 8 giugno 2009 09:05
La ragazza che giocava con il fuoco: il secondo volume della serie ripercorre il primo: si fa leggere, ma a volte risulta un poco lunghetto. Un difetto di Larsson?
mujer
00lunedì 8 giugno 2009 09:25
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico [SM=g8179]

sergio.T
00lunedì 8 giugno 2009 11:07
no, va bene. In questo periodo non ci sono molte altre letture che posso leggere: troppo stanco. Larsson va bene.
sergio.T
00venerdì 31 luglio 2009 11:45
Il terzo volume della saga: prossima lettura montanara dopo Una tragedia Americana.
Lettura marittima per le vacanze addriatiche, invece, o Dickens o King, piu' facile quest'ultimo.
Cosi' si e' deciso. [SM=g11230]
mujer
00venerdì 31 luglio 2009 11:52
Ancora?!
Non te ne fai mente capace...
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