Lo sto rileggendo perchè continuo a consigliarlo a molte amiche ma, quando me ne parlavano, mi accorgevo di aver dimenticato gran parte della trama.
Dalle prime pagine ho ricordato il tema del doppio che, cinque anni fa, quando lo lessi, mi affascinò molto. Ora devo dire che è un tema che non mi prende così tanto, forse perchè in questi anni ho lavorato molto su questo, avendolo enfatizzato, sono stata in grado di "demolirlo".
La scrittura della Belli risulta piacevole ma alquanto retorica. Il doppio, impersonato da una donna "originaria", vive in un albero di arance e la donna protagonista è una architetto in una città del Nicaragua durante la rivoluzione sandinista.
E' un libro legato alla lotta e il mio non ricordo sembra dimostrare che non era un libro da rileggere.
Ma questa volta mi sono intestardita e vado fino in fondo.
Butterò qui qualche brano preso qua e là.