Il ritorno delle Ballate

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mujer
00martedì 19 maggio 2009 18:52
Il collo guerrigliero

Sono il collo di un uomo malvagio. Mi è toccato in sorte di stare tra il torace e la testa di questo signore che mi crede nemico. Non è facile vivere sotto assedio, passo tutto il tempo a resistere agli attacchi di questo uomo insensibile e villano.
Quando iniziai a formarmi avevo tante speranze, sentivo che mi stiravo ed era bello sognare una vita a sorreggere una testa felice.
Appena nacqui mi ritrovai coperto nonostante fosse maggio e facesse un gran caldo, ebbi subito il presentimento di una vita difficile e sofferta.
Una volta, avrò avuto dieci anni, riuscii a vedere la luce. Ricordo che ero all’aperto, mi sentivo libero e provavo la gioia del vento che mi sbatteva contro. Penso che anche l’uomo, che allora era un bambino, fosse felice di quell’aria che ci girava intorno; non so come facesse, sentivo che mi muovevo tutto e che la testa dondolava sopra di me.
Dopo quel giorno nulla fu come prima.
Questo signore che mi porta – o sono io a portare lui? – ha deciso di recludermi e di torturarmi.
E io, da allora, ne soffro a tal punto da avere sempre i nervi tirati e un dolore fisso qui dietro.
Non c’è verso di farmelo passare, pasticche, massaggi, oli e frizioni. Niente da fare, sono costretto a questo martirio.
Quello che mi fa arrabbiare è che l’uomo che mi porto appresso continua a darmi la colpa di questo suo malanno, e non si accorge che la causa delle mie tribolazioni è proprio lui.
Ultimamente mi costringe a indossare una gabbia blu che si riscalda come fosse una prigione in pieno deserto. Un caldo pazzesco e una reclusione da farmi mancare l’aria.
Io, per non soffrire tutto quel caldo, cerco di rilassarmi, ci provo per un’oretta, a volte due, ma quando non ce la faccio più ecco che ritorno rigido come prima.
Non so come dirglielo che la colpa è della schiena, quella disgraziata.
Una vera prepotente che si crede padrona del corpo, sta lì, completamente ferma e, per farmi dispetto, si irrigidisce. Io, per non cadere, devo tenere tutta quella pressione e tendermi anch’io.
E mi viene un male cane.

Ma da oggi ho deciso…RIVOLUZIONE!

Mi dichiaro guerrigliero e rivendico la mia libertà! Voglio governare questo corpo gestito dalla testa dittatrice e lo farò con l’appoggio dei miei compagni arti, organi e atomi!

Hasta la victoria siempre!
Cuerpo o muerte!

[SM=g8273]
sergio.T
00mercoledì 20 maggio 2009 10:47
Bellissima! [SM=g8431] adesso si giustifica anche il collo e la cervicale!
mujer
00venerdì 22 maggio 2009 08:18
La lingua ballerina

Pssss, Pssssss, accòstati, sono qui, dietro le labbra.
E' che ho sentito il collo e mi è venuta una certa voglia di seguirlo. Ho anch'io voglia di combattere contro questo padrone qui.
Sono 46 anni, ormai, che mi costringe ad andare su e giù, destra e sinistra, a sparar cazzate. Non riesco a raccogliere la saliva necessaria per inumidirmi. Una fatica immane.
Parla, parla, parla.
Niente di male - penserai - tutti gli uomini parlano!
Già, ma sono attaccata alla bocca di un uomo brontolone e ti garantisco che non è per niente semplice.
Diciamo, per onor di cronaca, che ci sono momenti in cui è piacevole dondolare nella sua bocca; sono attimi in cui lo aiuto a formulare parole interessanti, qualche volta persino tenere, e coincidono con i momenti in cui tiene un libro in mano.
Si rilassa a tal punto che mi fa danzare senza emettere alcun suono. Ogni tanto chiama a farmi compagnia qualche dito, lo tira su fino alle labbra e costringe i miei compagni denti a rosicchiare l'unghia. Ma è un momento magico, un incontro di piazza in cui ballo per allietare gli amici.
Ma dal momento in cui mette piede giù da letto a quando si corica è un continuo rimuginare e farmi muovere per buttar giù lagne.
"Che caldo!", "sono stanco", "chi cazzo rompe adesso", "troppo lavoro", e giù con la litania dell'uomo brontolone.
Credo che seguirò il collo guerrigliero, gli farò da addetto stampa per quando dovrà emettere i comunicati dalla selva. Spero che capisca l'importanza del mio ruolo, non crederà mica che un collo da solo possa compiere una simile impresa!
Si sa che "la lingua batte dove il potere duole".
Viva la revoluciòn! (linguistica ovvio)
sergio.T
00venerdì 22 maggio 2009 12:25
Ah ah ah! bellissima questa ballata! mi fa ridere.
Ma in fondo: cosa si ha in contrario verso i brontoloni? insomma, se le cose vanno in un certo modo, allora bisogna brontolare.
Non c'e' niente altro da fare. Sara' peggio , e bisogna dirlo alla lingua ballerina, quando si smettera' di brontolare e si manderanno tutti a quel paese. Vedra' che sacramenti usciranno dalla bocca! [SM=g8431]
mujer
00lunedì 8 giugno 2009 09:18
Il dito tradito
Aiutoooooooooo! - gridò tra un ticchettio e l'altro.
Realizzò che ne avrebbe avuto per molto, cosa che si aspettava visto che, periodicamente, tornava al suo status di prigioniero. Ma questa volta era davvero insostenibile.
Devo resistere, voglio resistere - mormorava quando si trovava a mezz'aria attimi prima di cadere in picchiata verso i tasti numerici della tastiera.
Per poter sopportare tale tortura decise di ripercorrere gli ultimi giorni, quelli all'aperto, gli spensierati momenti di relax. Ricordò l'acqua fresca che cadeva sulle piante, il tocco leggero sulle pagine del giornale, il rossicchio della lettura, la dolcezza di labbra calde.
Rabbrividì e disse tu continua pure a digitare, io mi ribello, rivolto all'uomo che, distratto, continuò a riempire caselle.
Non si rese conto della difficoltà di questa scelta fino a quando non si arrese, molti minuti dopo. Scoprì che, in quanto indice, poteva fuggire solo in compagnia di altri compagni di sventura; li scosse, parlò, si arrabbiò, li ingiuriò, nulla cambiò.
Distrutto e sconfitto si accasciò costringendo l'uomo a prendersi una pausa.
Si ritrovò con una bionda in mano ad ingiallirgli la seconda falange.
sergio.T
00lunedì 8 giugno 2009 11:08
come sempre una ballata divertente e bella.
mujer
00martedì 9 giugno 2009 15:35
La rivincita delle dita
Siamo state insultate, affrontate, vilipendiate da un sovversivo che si fa chiamare Indicibile, un esaltato che si è messo in testa di ribellarsi al nostro padrone.
Siamo offese, noi lavoratrici e dita perbene, che ci guadagnamo la vita sgobbando da mattina a sera.
Ce l'ha con il padrone perchè dice di subire torture e costrizioni; noi non la pensiamo così, in fondo il padrone la sera ci lascia riposare.
Il fine settimana ci porta pure in montagna e ci fa prendere un po' d'aria, ogni tanto ci fa giocare e facciamo pure lunghe camminate. Cosa si può volere di più?
Pensiamo che il sovversivo sia soltanto geloso del fatto che, ultimamente, il padrone non rosicchia lui quando legge ma predilige il pollice. Sarà perchè da quando si è messo in testa di manifestare gli è diventato il sangue amaro.
Ora è lì che continua ad insultarci.
Aspetta...

BORGHESE SARAI TUUUUUUUUUU!

Scusa ma noi che lavoriamo, che ci facciamo il mazzo così tutto il santo giorno, che facciamo i sacrifici per mantenere i nostri sfizi - mica tanti, eh! - e le case, la macchina,le esigenze del padrone, non ci facciamo dare del borghese da quello stronzo lì.

Torniamo a lavorare ora, certa gente è buona solo a rompere gli schemi...
sergio.T
00mercoledì 10 giugno 2009 08:39
[SM=g8431]
mujer
00domenica 21 giugno 2009 10:35
La mano spendacciona

Ho le dita in subbuglio, si muovono come fossero indemoniate e non so come reprimerle. Il mio palmo è forte, risponde ai comandi che vengono dall'alto, ma se le dita decidono di andare per conto loro sono fottuta. Il mio padrone si urta quando capisce che perdo il controllo, sono riuscita soltanto ad ingraziarmi il pollice, che è quello più forte. Mi ha assicurato che sarà dalla mia parte a condizione che io non lo utilizzi troppo durante il lavoro.
Mi darà una mano (nel vero senso della parola!) per far star buono l'indice, il suo vicino, che pretendeva di sovvertire alle regole comuni di "vivenza".
Io non so cosa salta in mente a certi sovversivi. Si svegliano un giorno e credono di poter cambiare il mondo.
"Dita del mondo, unitevi!" ha gridato il componente falangico, e c'è stato un momento in cui ho temuto il peggio.
Fortunatamente il contorno era parecchio impaurito, le altre dita non sono in grado di sopportare la ribellione, hanno preferito isolarlo.
Ora ho anche il pollice a far la guardia, penso che l'indice si sia messo l'anima in pace.
Abbasso la falange armata!

Ieri ho avuto un momento di gloria dopo tanti giorni di problemi, grattamani, insurrezioni e sottomissioni.
Ho portato il mio padrone in libreria, ho rovistato nella sua tasca, ho estratto il portafoglio e gli ho sborsato 150 euro per pagare nove bellissimi volumi dell'Enciclopedia "Storia del Mondo Antico" della prestigiosa Cambridge.
L'ho sconvolto, è stato tutto il giorno a menarsela sul fatto che gli avevo fatto spendere troppo e che ora dovrà risparmiare fino all'osso per recuperare i soldi perduti.
Tanto si è stressato che ha passato un'intera giornata a dormire.
Ho raggiunto il mio intento, volevo godere di una giornata di pieno riposo invece di dover stare sempre lì a sorreggere i libri pesanti che decide di leggere.
Come il terzo volume di Tito Livio che mi fa indolenzire e che mi costringe a stare rigida per ore ed ore.
Ieri ho preso la mia rivincita, incursione nella tasca, rappresaglia al portafoglio e relax totale!
Sono una mano in gamba.

Ora sto studiando il prossimo piano di spesa: le vacanze estive in Scozia. Come minimo dormirà una settimana intera.
Vi tengo aggiornati.
sergio.T
00domenica 21 giugno 2009 20:14
Sei tremenda. [SM=g8455] ma mi piace molto
mujer
00martedì 9 febbraio 2010 09:32
Trova l'intruso

Sono stato in silenzio per tutto questo tempo e non perchè non abbia il coraggio di espormi.
Sono battagliero, coraggioso e imponente, quando voglio.
Semplicemente non volevo attirare l'attenzione su di me.

E' che quando accade - piuttosto di rado - preferisco godermela in santa pace e approfittare dei momenti in cui sono in vista.
Sono situazioni speciali, magiche direi, in cui il mio padrone decide di farmi uscire allo scoperto.
E' molto riservato il mio portatore, non mi mostra con facilità. Poche persone mi hanno visto e, quando è successo, è stata una festa per me.

Mi godo baldanzoso i minuti d'aria e saltello felice come un bimbo sulla pozzanghera.
L'unico rammarico è quello di sapere che tornerò al chiuso per molto tempo.

Sono rassegnato, il mio padrone non ama i sandali e io sono costretto alle calze di cotone da un'eternità.

(ahahahah, malpensato!) [SM=g10529]
sergio.T
00mercoledì 10 febbraio 2010 09:40
Tova l'intruso, adesso anche gli enigmi. [SM=g8273]
mujer
00mercoledì 12 maggio 2010 18:06
Memorie di un cameriere
Salve.
Vengo a raccontare che sono un cameriere.
Sono un cameriere e sono stato licenziato.
Sono stato licenziato e mi ritrovo senza lavoro.
Mi ritrovo senza lavoro per colpa di un cliente.
Per colpa di un cliente sono qui a raccontare la mia storia.
Sono qui a raccontare la mia storia per spiegare le mie ragioni.
Spiego le mie ragioni di cameriere disoccupato.

Oggi, a ora di pranzo, è entrato il solito cliente pignolo, esaurito, maleducato - non saluta mai - che stacca dal lavoro e viene a mangiare i due piatti che preparano in quel bar sfigato dove, fino a qualche ora fa, lavoravo.
Non so quale lavoro faccia questo cliente, l'impiegato, il medico, il banchiere. Non so davvero.
Quello che so è che oggi mi hanno licenziato per causa sua.

Si è seduto e, invece di leggere la lavagnetta all'ingresso, mi chiede cosa c'è per pranzo.
Lo deduco, a dire il vero, perchè io avrei un problemino che mi è difficile confessare ma, diciamo, che riesco a capire - dal suo sguardo interrogativo - che vuole conoscere il menù del giorno.

"Non sai leggere?" vorrei dirgli ma gli elenco "Pizzaiola e Pasta al ragù"

Mi chiede la pizzaiola e qualcos'altro che non riesco a raccogliere.
"Vorrà il contorno" mi dico. Gli porto gli spinaci.

Quando arrivo al tavolo con l'ordinazione - non capivo perchè il capo, quando arrivava la comanda di questo cliente qui - faceva tutto di corsa e passava davanti alle altre ordinazioni. Ora lo so! - noto uno sguardo trucido, da cliente malefico, che vuole vendicarsi.
Mi allontano dal tavolo e lo spio, sta telefonando a qualcuno, decido di leggere il labiale e decifro:
"Cosa ho ordinato io?.......Appunto, patate. E cosa mi è arrivato? SPI-NA-CI"
Ha scandito così bene le sillabe che ho capito benissimo.
Poi, continuando la telefonata ha insistito: "Che ti avevo detto? Come si fa a fare il cameriere se si è sordi? La prossima volta facciamo che sull'aereo che prendi mettiamo un pilota cieco, tu lo prenderesti?"

E altre insinuazioni che non sto qui ad elencare.

Ora, questo cliente è davvero influente, il mio capo lo tiene in grande considerazione. In sintesi, nella scelta io ho avuto la peggio.
E mi trovo licenziato per un difetto che non confesserò mai.
Dirò soltanto che il cieco è questo impiegato/medico/banchiere e che io, più che sordo, sono "diversamente udente".
Chi ha orecchi intenda.

Adieu.
sergio.T
00giovedì 20 maggio 2010 09:07
ah ah ah bellissima....un capolavoro!
diversamente udente!!!! eh figuriamoci! [SM=g8455]
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