Global novel : Il mio nome e' nessuno

Quattordici scrittori da tutto il mondo si incontrano ad Atene e buttano giù l'idea di un romanzo "globale", che coinvolga stili, culture e realtà differenti. La sorte stabilisce a chi, tra loro, tocchi l'arduo compito dell'inizio. La sorte sceglie Antonio Skármeta, e via via gli altri lo seguiranno, ciascuno per due volte: tra gli altri, Niccolò Ammaniti, Michel Faber, Lena Divani, Pavel Kohout, Yasmina Khadra, Ingo Schulze, Juan Manuel de Prada. La storia inizia in un fantomatico angolo del Sudamerica, dove Teresa Almendros sta per sposare Juan Marino Salaberry, figlio di un ex rivoluzionario ora dittatore del suo Paese. Ma il matrimonio non si può celebrare senza Hugo Almendros, padre di Teresa...

trovato per caso in biblioteca e non per caso scelto come una prossima lettura.
Innanzitutto: Ammaniti.
Poi: possibilita' di conoscere autori del tutto sconosciuti
Infine: mi sembra curioso come progetto.

oltre che curioso, e' partito bene.
Un buon inizio, con l'autore cileno Skarmeta di cui non sapevo nemmeno l'esistenza.
La storia? due fidanzati che si vogliono spsare in un paese sudamericano.
Il pap' di lui e' il presidente della nazione; quello di lei, scomparso da anni, e' il capo rivoluzionario...
Facile immaginare come questo matrimonio sia bene o mal visto...

probabilmente arrivando da Faulkner, non sono piu' abituato a una scrittura cosi' lineare e semplice.
Quasi disorientato.

Mah, che dire? all'originalita' di questo progetto letterario non segue proprio niente.
Un libro inutile, una storia davvero leggerina, un qualcosa di cui si poteva fare a meno di leggere.
Rimane un unico motivo per leggere questa global novel: la possibilita' di scoprire autori sconosciuti per farsene un'idea caso mai si volesse leggere un loro libro.
Niente di piu'.
Sconsigliato