Ferdinando Galliani

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sergio.T
00mercoledì 10 ottobre 2007 15:47
Se il mondo fosse governato veramente dal caso, non ci sarebbero tante ingiustizie. Perchè il caso è giusto. Anzi la sua natura è proprio questa: d’essere giusto per eccellenza. Esso cade a destra e a sinistra, sempre neutrale, sempre indifferente, sempre uguale, sempre equilibrato. Se il giuoco fosse senza malizia, non vi sarebbe l’ingiustizia. C’è ingiustizia, perchè si giuoca con le carte preparate.

Abate Galiani
sergio.T
00mercoledì 10 ottobre 2007 15:51
L'abate Galiani

L'illuminista ed economista. Ferdinando Galiani (1728-1787) raccontò sul letto di morte:
"Quand'ero ragazzino, mi chiamavano il piccolo Ferdinando.
Un vescovo, amico di mio padre, gli disse: "Farei volentieri una passeggiata con il mio piccolo Ferdinando".
Mio padre, lusingato per l'onore che voleva farmi il santo prelato, mi disse con tono convincente: "Va', ragazzo mio, segui questo degno pastore, egli ti guiderà sui sentieri della virtù".
Io obbedii, e MONSIGNORE, dopo un preambolo piuttosto adulatorio, mi confessò di avere concepito nei miei confronti una vivissima passione.
I suoi gesti davano rilievo all'energia del suo discorso.
Avevo allora diciassette anni, un'età piuttosto scabrosa quando la natura ci ha dotato di un aspetto attraente. Ma a quell'età ero già molto brutto e non riuscivo a concepire la possibilità di quell'ardore sì vivo.
"Monsignore", risposi con grande dolcezza, "la passione di vostra eccellenza mi pare che superi i limiti del possibile. Il mio amor proprio ne sarebbe tanto più lusingato quanto più ciò darebbe una smentita formale agli specchi sui quali oso appena gettare lo sguardo. Che dunque in me ha potuto farla nascere?".
"Voglio dirti, mio caro piccolo Ferdinando, che non è la bellezza fisica che mi attrae. È piuttosto la maniera d'essere del tuo spirito, così vivace e brillante, le conoscenze che hai saputo acquistare ad un'età che è così prossima all'infanzia. Queste sono, amico mio, le attrattive che mi hanno sedotto...".
Così, disse ridendo il moribondo Galliani, la lettura delle opere di Virgilio, di Omero, di Demostene, di Orazio, di Cicerone etc. mi valse l'onore di essere... amato da un vescovo. Degna ricompensa di tanta assiduità! O destino!
sergio.T
00domenica 8 giugno 2008 22:26
A Louise d'Epinay 17 Luglio 1770
"....Mi direte che e' meglio lasciar perdere la faccenda. Io non so come comportarmi. So solo che una nazione si regge sull'osservanza delle regole, e so, io, che senza le virtu' della tolleranza, del perdono delle offese, e minchionerie varie, i Romani fondarono il piu' grande degli imperi. So anche che con tutte le loro belle massime, i moderni sono rimasti dappertutto pigmei e coglioni.
Vi saluto, madame. Gli scherzi alla settimana prossima.
Addio"

Ferdinando Galiani.
mujer
00lunedì 9 giugno 2008 09:00
Ora so chi eri nel 1700! [SM=g7088]
Sei la reincarnazione dell'Abate! [SM=g8179]

Devo assolutamente leggere l'epistolario, sai già dove devi lasciarlo (voglio scoprire tutto della Louise)
mujer
00lunedì 9 giugno 2008 09:07
Ecco le prove, Sergio è la reincarnazione dell'Abate Galiani:

- minchionerie (solo Sergio dice nel 2008 questo termine per riferirsi alle cazzate);
- cita i Romani! (solo Sergio nel 2008 ricorda ancora che erano una antica civiltà e non i tifosi giallorossi);
- i moderni pigmei e coglioni (solo Sergio nel 2008 unisce il termine pigmeo - qualcuno ricorda ancora chi erano? - alla parola coglione)
- "gli scherzi alla settimana prossima" (Sergio sa quand'è il momento di scherzare e quando quello per bacchettare il comun sentire);
- "addio" (solo Sergio saluta in modo melodrammatico, da vero signore del '700)

[SM=g10529]
sergio.T
00lunedì 9 giugno 2008 09:27
ah , ah , ah! [SM=g8431]


L'epistolario tradotto in bellissima edizione in due volumi con cofanetto dalla Editrice Salerno, e' una lettura affascinante.
Louise d'Epinay era una donna vicinissima agli ambienti piu' in voga e piu' filosofici della Francia del 700. Amica di Voltaire e Diderot, per fare due nomi senza trascurare quell'idiota di J.J.Rosseau, questa donna si e' sempre ineterssata ai temi culturali della sua epoca. Conoscitrice dei Fisiocrati Francesi , era circondata da titani del pensiero e soprattutto era sotto le mire di Galiani, uomo fuori da ogni regola.
Galiani visse 10 anni a Parigi e stravolse la cultura canonizzata della capitale francese. Anarchico sotto tutti i profili ( pur essendo un economista famoso)quando lascia l'economia per parlare di filosofia e di uomini, tutto il suo talento ribelle se ne viene fuori: profondissimo conoscitore dello spirito umano non si lascia mai ingannare dalle grandi idee e dai grandi ideali: li dissacra, li smantella e infine erige una visione talmente disincantata da apparire lontana da qualsiasi sistema, da qualsiasi dogma.
Arma micidiale il sarcasmo: sotto la sua penna fluida e a volte gattesca, cadono una alla volta le mannaie sulle teste di ogni tipo.
Lo spirito, il riso e la comicita': le tre sue maestrie contro l'aspetto tragico e impegnato della vita.

" Mia Madame, piu' volte le ho detto di non inviarmi niente di tragico e d'impegnato: mi annoiano questi ronzii di zanzare e per lo piu', sono assolutamente inutili. Io ho uno spirito leggero e giocoso e lei mia Madame, lo sa."
Addio"
sergio.T
00lunedì 9 giugno 2008 09:40
Epinay e Galiani come spunto per i grandi filosofi
L'epistolario di Nietzsche si può considerare per diversi aspetti un punto d'osservazione privilegiato per gettare uno sguardo non soltanto su aspetti "privati" della vita del filosofo, vicende biografiche, amicizie, affetti o problemi editoriali: in realtà emergono spesso questioni di più ampio respiro, musicologiche, estetiche, storiche e filosofiche. Tra l'altro ci si potrebbe ragionevolmente aspettare che nella corrispondenza la tensione stilistica in qualche modo si allenti a favore di un registro più colloquiale e immediato. Invece, nonostante il tono spesso confidenziale, lo stile resta sempre sorvegliato, ironico, denso di allusioni e citazioni nascoste, con un alto tasso di letterarietà e una quantità sorprendente di intermezzi poetici, soprattutto descrittivi. Forse non è un caso che Nietzsche fosse un lettore appassionato di corrispondenze, soprattutto degli scrittori francesi a lui più cari, di cui predilige l'esprit, o una sincerità che spesso rasenta il cinismo o la sfrontatezza. Si pensi all'importanza che hanno avuto per lui le lettere dell'abate Galiani a Madame d'Epinay.
sergio.T
00lunedì 9 giugno 2008 09:42
Lo spirito acuto, profondo, cinico, realista, ironico, sarcastico di Galiani. Tutto questo per una lettura perfetta.
mujer
00lunedì 9 giugno 2008 09:46
Sublime!

Sulla passione gattesca ho una sorpresa per te

guarda qui
sergio.T
00lunedì 9 giugno 2008 20:01
Fulmen in clausola
Con Diderot e il nipote di Rameau

" Cosa me ne frega del migliore mondo possibile se non ci vivo io?"

Ecco l'onesta' di Galiani. E l'onesta' non sta tanto nell'enunciato stesso, ma nel dirlo e nel farlo. Il grave difetto, dice l'Abate, di ogni teoria e' proprio l'essere teoria. Solo l'esperienza conta qualcosa. E l' esperienza ci fa vedere che razza di uomo sia l'uomo. L'uomo parla, chiacchera, teorizza, idealizza, fantastica, ma fa tutto all'inverso di suoi discorsi.
Il cane( e gli animali in genere) e' meglio di un uomo. A chi porgeva dubbi a riguardo, Galiani, tra le tante cose su Buffon e il naturalismo, scocca sinistro, temerario e intelligentissimo il dardo del paragone: " Infatti non vedra' mai dei cani andare alla Greve a vedere impiccare un cane"
Un maestro nel Fulmen in clausola.
sergio.T
00martedì 10 giugno 2008 15:13
Voltaire
Voltaire:" ah, quell'abate , Louise, cosi' profondo , cosi' leggero !"


Uno dei piu' bei complimenti che si possano fare.
mujer
00martedì 10 giugno 2008 16:53
Non ho capito cos'è Fulmen in clausola...
sergio.T
00mercoledì 11 giugno 2008 11:43
e' la stoccata finale di un discorso che sembra leggero, tranquillo, calmo, ironico, ma nella fine del quale, arriva la punta di polemica velenosa.
mujer
00mercoledì 11 giugno 2008 12:15
ah
sergio.T
00giovedì 12 giugno 2008 15:11
Mi basterebbe poco per capovolgere l'educazione di J.J.Rosseau. Gli uomini nascono benevoli, poi la societa' degli altri , li rende quelli che sono. E' la societa' la vera responsabile dei vizi. Eccovi, Madame, l'educazione del suo amico, comopletamente ribaltata.

Ferdinando Galiani
sergio.T
00giovedì 12 giugno 2008 15:15
Bisognerebbe leggere Buffon e vedere l'animale non in competizione con l'uomo, ma come esempio.
Un bambino si vizia nel rispetto delle convenzioni sociali: queste castrano il respiro dell'istinto. Il vizio nasce dall'oppressione esercitata dal rispetto. Non esistono piu' uomini, ma esistono solo quelli che voi chiamate " gli educati".

Cosi' piu' o meno Galiani liquida il discorso sociale come discorso educativo. Piu' si e' educati alle norme e meno si e' uomini.
sergio.T
00giovedì 12 giugno 2008 22:11
Predico che si finira' col perseguitare crudelmente gli spiriti forti. E per quale ragione direte voi? Perche' un colpevole e' sempre necessario e non c'e' nessuno che sappia tirarsi addosso le accuse generali meglio di un uomo ( sapiente) brillante e solitario, che non fa ne' bene ne' male a nessuno. Sara' la vittima designata , avra' tutti i torti, e sara' colpevole di ogni male. Di conseguenza sara' perseguitato.

Galiani 2 febbraio 1771
sergio.T
00giovedì 12 giugno 2008 22:20
Lo stato, i Parlamenti, il clero, i gesuiti, i didattici, i cavillosi, i pedanti, gli impegnati:

In verita' a furia di capir troppo , fanno in modo di non capire nulla.


Galiani.


Devo impararla a memoria. L'ho sempre detto.
sergio.T
00venerdì 13 giugno 2008 09:37
E' davvero curioso notare di come nella corrispondenza dell'abate, si manifesti quella tendenza a concretizzare, a sintetizzare i discorsi sulle cose fondamentali. Galiani non ama per niente i lunghi giri di parole; non ama tante dietrologie; e infine e' assolutamente indifferente a speigazioni, motivazioni, deviazioni.
Il caso Merlin , suo editore che gli deve cento luigi per la sua opera pubblicata, e' un esempio perfetto.
A Louise che lo tiene informato sulle difficolta' di Merlin a retribuirgli quanto dovuto - portando come scuse un sacco di motivi - risponde piu' o meno - e piu' volte - cosi':
" Per le cose Merlinesche voi - mia madame - deviate in discorsi che poco servono. Cosa pensa Merlin? che pubblichi per il piacere di pubblicare? e cosa pensate voi, che creda a tutto quello che mi si dice? alla fine di tutte le considerazioni non ci siamo spostati di un centimetro: lui mi deve cento luigi, io non ho visto i cento luigi, il debito rimane di cento luigi"

e lettera dopo lettera su Merlin: " e i miei cento luigi che fine hanno fatto? madame! non voglio parole, voglio i soldi!"
sergio.T
00venerdì 13 giugno 2008 09:41
Grande Galiani.
A Lousie:

" Madame il suo amico idiota J.J Rosseau e' la dimostrazione dell'ennesima confusione. Lui parla dell'educazione dei figli , ma se uno nasce cosi', e' cosi'. Educare come cambiamento? non in tutti i casi, e lei - mia madame - dovrebbe averlo capito . Suo figlio e come suo padre, snaturato. Mi chiedo come abbia potuto sposare un uomo cosi', perche' da un uomo cosi' si hanno figli cosi', nonostante J.J.Rosseau. Dica a quest'ultimo di andare da un lupo e cambiarlo in cane. Mi faccia sapere...."

sergio.T
00venerdì 13 giugno 2008 10:10
la digressione e' doverosa. Questo J.J. Rosseau , questo piccolo isterico, compare in alcune lettere. Questo ciarlatano, uno dei piu' stravaganti che storia ricordi, non la smette di importunare con i suoi pensieri fastidiosi. Pensieri che assomigliano a quei delirii di menti annebbiate, malate, poco inclini ad avere una visione lucida. Lui , la sua uguaglianza, la sua educazione, la sua societa', il suo cambiamento, la sua morale, rappresentano ancora oggi la soglia dell'inacettabile. E lo si vede a ogni pie' sospinto: la societa' moderna ha preso molto dalla sua filosofia , tanto da risultare l'esempio perfetto del capovolgimento di ogni ordine naturale. Si sono persi per strada tutti i requisiti di un uomo sano: l'istinto e' stato castrato, la diseguaglianza caratteriale e' stata massificata, i desideri sono stati rinnegati, ogni salncio emotivo e' stato controllato e organizzato. Per finire si e' voluto educare all'etichetta sociale ogni indipendenza individuale, tanto da fare della sovranita' della democrazia nel suo Contratto sociale, il maximum piu' "totalitario" che si possa immaginare.
sergio.T
00venerdì 13 giugno 2008 10:28
L'errore piu' grande di Rosseau e' quello di pensare che la diseguaglianza naturale tra gli uomini sia la stessa identica cosa della diseguaglianza sociale. Sono cose diverse e la prima e' assolutamente inalienabile.
Se il concetto " questo e' mio" - inteso come fondamento della proprieta' e dunque della diseguaglianza sociale - puo' essere educato e normalizzato, porre lo stesso rimedio per il concetto " questo sono io" e' assolutamente impossibile.
sergio.T
00lunedì 16 giugno 2008 14:35
la curiosita' nasce sempre dalla sicurezza. E' come a teatro. Si assiste a una tragedia, a una epica battaglia, a un cruente duello, nella sicurezza della poltrona, della tribuna, del loggione. Il segreto del successo del teatro sta innanzitutto nella comodita' maggiore del pubblico. E cosi' nella vita.
Ci si interessa all'altro esclusivamente quando si e' al sicuro dalle minacce che colpiscono l'altro. Appena queste ci colpiscono direttamente siamo piu' distratti: dobbiamo pensare a noi stessi.


Ferdinando Galiani, piu' o meno cosi', in una lettera a Louise.
Si capira' da questa intelligentissima osservazione, quale sia la misura psicologica di questo " Ministro , Abate, Intellettuale".
sergio.T
00lunedì 16 giugno 2008 14:44
C'e' solo una natura umana.
difficile avere a che fare con un tipo cosi'. Linguaggio sciolto, liquido, veloce, fruente. Preparazione culturale notevolissima. Acume psicologico quanto mai sviluppato. Intelligenza finissima. Onesto fino al cinismo. Sarcastico fino alla crudelta'. Attento reattivo,e soprattutto poco incline a circonvalazioni di parole e discorsi. Quasi sempre nella corrispondenza con Louise quest'ultima si prende in misura larga un approccio tematico molto divagante; apre dissertazioni, parentesi quadrate e rotonde, incomincia digressioni per finire in alternative varie, giustificazioni, ipotesi, curiosita'. Rallenta, si prende pause, si dice non sicura, si affida a lui. Presta il fianco anche a molti autori a lei contemporanei.
Galiani, quasi sempre da canto suo , e' molto piu' conciso: richiama immediatamente all'ordine, riprende il binario, la direttiva; la invita a non allargare troppo , a non volare, a non divagare: giu'! qui a terra! su dai! dove pensi di andare. La natura umana e' questa e non ve ne sono altre Louise, se non nella tua testa.

Grande Galiani.
sergio.T
00lunedì 16 giugno 2008 14:51
quando lei gli parla con sommo dispiacere del figlio e si aspetta parole di consolazioni la risposta che riceve e' demoralizzante: il figlio di lei, per Galiani, e' nato dissipatore incoscente della peggior specie e ogni suo sforzo sara' vanificato. L'educazione poco serve. Non contento, rincara la dose: colpa tua Louise, come hai potuto mettere al mondo un figlio con un uomo come tuo marito? che ci ha visto in un uomo di tal fatta? che pensavi di trovare in un carattere cosi' smidollato? colpa tua e della tua scelta. Tu , cara Madame, potrai sforzarti con tutto il tuo impegno: potrai capire, comprendere, perdonare, educare, sperare, soffrire, stargli vicina, - potrai fare quello che vuoi, ma la sua natura e' scellerata e ancor piu' scellerata e' la tua speranza di aiutare. Finirai male , tu con lui.


Anni dopo fini' esattamente come disse Galiani.
sergio.T
00lunedì 16 giugno 2008 15:42
Davvero strana la convinzione che le idee nascano dal ragionamento: la razionalita' non ha nessuna importanza nella formulazione delle idee.
Le idee nascono esclusivamente dalle percezioni ( sembra di ascoltare Hume) e dunque il raziocinio e' assolutamente inutile. E' solo un corollario.

mujer
00lunedì 16 giugno 2008 15:56
Quest'ultima considerazione mi sembra molto, ma mooolto, interessante.
Ne riparleremo.
sergio.T
00lunedì 16 giugno 2008 22:50
" ...finche' c'e' vita c'e' speranza , e in questo mondo , il migliore dei mondi " impossibili" , tutto va' per il meglio. Perche', nota bene, il meglio e' una cosa che esiste soltanto nella nostra mente, poiche' e' un concetto di relazione, mentre lo si e' fatto diventare l'asse di tutta la fisica di un mondo intero che sta' fuori di noi. Quanto sono imbecilli i metafisici!"...

Galiani a Epinay.

sergio.T
00giovedì 19 giugno 2008 16:25
L'unica cosa che c'e' di grande in questo paese, e' la grandiosa imbecillita' di quelli che lo abitano.


F.Galiani a L.Epinay. ( da Napoli, Italia)
sergio.T
00martedì 15 luglio 2008 11:52
spero tu mi abbia salutato il mio amico Ferdinando Galiani, una delle teste piu' fini ed eleganti degli ultimi tre secoli. [SM=g8431]
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