Edoardo Puglielli - L'autoeducazione del maestro

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mujer
00mercoledì 15 luglio 2009 17:28
Mi va di raccontare di questa lettura libertaria.
Una lettura piacevole considerato che Edoardo è un vero maestro, quello che il 7 aprile, il giorno dopo il sisma de L'Aquila, ha tirato su la scuola del campo di Fossa.
Anarchico e ricercatore - lavora all'università di scienze dell'educazione a L'Aquila, ed è maestro precario - studia da un po' il pensiero e la vita di Umberto Postiglione, anarchico abruzzese morto nel 1924 alla tenera età di 31 anni.
Mi affascina molto la letteratura anarchica; nella mia famiglia ci sono stati componenti di questo pensiero, emigrati in Argentina come molti degli abruzzesi (Severino Di Giovanni, ad esempio).

Postiglione è un giovane molto interessante, educatore militante, emigrò e si formò sulle scritture di filosofi/pensatori quali Emerson, Bakunin, Reclus, Feuerbach.

Un lottatore contro la proprietà e a favore del diritto individuale in una società che deve dare possibilità a tutti.

La figura di Postiglione è carismatica in quanto usò forme educative che mi piacciono molto: incontri nelle miniere, forme di teatro popolare, insegnamento a scuola con metodi di partecipazione attiva, scrittura su giornali di militanza libertaria.

"La rivoluzione, dovendo essere completa, radicale, è nostro compito adoprarci affinché abbia ad essere tale, e non lo sarà quando ci racchiudiamo nei limiti troppo stretti d'una premessa molto spesso erronea o di una branca soltanto delle attività sociali.
Se noi limitiamo la nostra attività al campo economico, a mo' d'esempio, nella credenza che le masse non si muovono che sotto lo stimolo dell'interesse economico puro e semplice, noi ci lasceremo scappare tante fortuite occasioni che si presentano nel corso della storia e che mettono allo scoperto il campo nemico.
L'uomo non vive di solo pane, e le folle che noi vogliamo riscattare al giogo borghese hanno pure ideologie, sentimenti, affettività loro proprie, che costituiscono il movente di certe loro azioni.
Ideologie e sentimenti che le rendono cieche alle nostre visioni di un avvenire meno ingrato, diffidenti alle nostre previsioni, ostili insomma a noi che ne auspichiamo il riscatto, e proclive all'evirazione da parte delle classi dominanti.
Ed ecco la necessità di sradicare dall'animo delle masse tutti quei preconcetti che essendo di natura svariatissima ed abbracciando tutti i rami della vita, impongono all'anarchico, al rivoluzionario una critica seria, animata, persistente a quanto di illogico v'ha nelle presenti istituzioni: la battaglia aspra e aperta in tutti i campi, in quello economico come in quello politico e nel morale".

U. Postiglione, Oltre la riforma, "Cronaca Sovversiva", 5 agosto 1916, in Scritti Sociali
sergio.T
00mercoledì 15 luglio 2009 23:29
bello questo pezzo, ma discutibile.

mujer
00martedì 21 luglio 2009 10:51
L'ho finito, appena trovo un momento e risolvo il caos tecnologico scrivo le mie ultime impressioni.
sergio.T
00martedì 21 luglio 2009 11:01
ok, il caos tecnologico?

Madonna santa [SM=g11147]

mujer
00martedì 21 luglio 2009 11:28
un'ecatombe Se' [SM=g6900]
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