Diari di Bordo : James Cook

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sergio.T
00giovedì 20 novembre 2008 11:06
James Cook (Marton in Cleveland, 27 ottobre 1728 – Kealakekua, Hawaii, 14 febbraio 1779) è stato un esploratore, navigatore e cartografo britannico. Fece tre viaggi nell'Oceano Pacifico durante i quali scoprì varie isole mappandone le coste.

Giovinezza (1728 - 1767)
Nacque nella città inglese di Marton in Cleveland. All'epoca della battaglia delle pianure di Abraham in Canada, nel 1759, mostrò un ottimo talento per le ricognizioni e la cartografia e durante l'assedio divenne responsabile per la creazione delle mappe della foce del fiume San Lorenzo. La mappatura delle coste di Terranova lo portò all'attenzione della Royal Society.

I suoi successi possono essere ricondotti ad un insieme di caratteristiche: ottime capacità marinaresche, eccellenti abilità cartografiche, coraggio nell'effettuare esplorazioni anche pericolose, capacità di leadership e di comando e una certa spregiudicatezza nell'interpretare gli ordini dell'Ammiragliato.


Il primo viaggio (1768-1771)
Nel 1766, la Royal Society lo incaricò di effettuare un viaggio nell'Oceano Pacifico per osservare il transito di Venere davanti al Sole. Salpò nel 1768 sulla nave HMS Endeavour, (la quale nave era armata a bark ed il cui nome fu motivo di ispirazione per il nome dello Space Shuttle Endeavour) e il 13 aprile 1769 giunse a Tahiti, dove costruì un piccolo forte ed osservatorio per osservare il transito, ma a causa della mancanza di strumentazione scientifica precisa non fu in grado di misurarlo con esattezza.

Si dedicò all'esplorazione del Pacifico del sud e alla ricerca del mitico continente Terra Australis, sull'esistenza del quale nutriva dei dubbi ma che la Royal Society, in particolare Alexander Dalrymple, sosteneva esistesse.

Con l'aiuto di un indigeno tahitiano chiamato Tupaia che aveva ampie conoscenze della geografia locale raggiunse la Nuova Zelanda. Era il secondo europeo (dopo Abel Tasman nel 1642) a raggiungere la Nuova Zelanda. Cook ne tracciò le coste facendo solo errori minimi, chiamò penisola di Banks quella che in realtà era un'isola e non comprese che l'Isola di Stewart era un'isola a sé stante. Scoprì lo stretto di Cook che separa l'Isola del Nord dall'Isola del Sud e del quale Tasman non aveva intuito l'esistenza.

Si recò poi verso l'Australia della quale esplorò la costa orientale. Il luogo del suo primo attracco fu la penisola di Kurnell presso la Botany Bay, destinato ad essere la prima colonia britannica in Australia, quando il capitano Arthur Phillip arrivò con la Prima Flotta nel 1788. Ritenne però la baia poco idonea e attraccò più a nord dove attualmente si trova la città di Sydney.

Cook scoprì inoltre la grande barriera corallina quando la sua nave si arenò l'11 giugno 1770 (l'Endeavour fu seriamente danneggiata e le attività di riparazione ritardarono il suo viaggio di due mesi). In seguito navigò attraverso lo stretto di Torres tra Australia e Nuova Guinea. Anche questa volta fu il secondo europeo dopo il passaggio di Luis Vaez de Torres nel 1604.

Un altro aspetto notevole di questo viaggio fu che fino a questo punto nessun uomo dell'equipaggio era caduto vittima dello scorbuto, fatto eccezionale per quei tempi. Cook costringeva gli uomini a nutrirsi di agrumi e crauti. Sfortunatamente la tappa successiva fu Batavia la capitale delle Indie Orientali olandesi nota per le sue epidemie di malaria. La maggior parte dell'equipaggio di Cook, compreso il tahitiano Tupaia, morì di malaria prima del ritorno nel 1771.

I diari di Cook furono pubblicati al suo ritorno e Cook divenne una sorta di eroe nella comunità scientifica.

Il secondo viaggio (1772-1775)
A Cook fu nuovamente commissionato da parte della Royal Society un viaggio alla ricerca della Terra Australis. Nonostante lo scetticismo e l'insuccesso del primo viaggio, Dalrymple si rifiutò di credere che non esistesse un continente meridionale.

Cook assunse il comando della HMS Resolution mentre Tobias Furneaux comandava la HMS Adventure. Cook circumnavigò il globo ad una latitudine molto meridionale e fu il primo europeo a superare il Circolo polare antartico il 17 gennaio 1773 raggiungendo i 71°10' Sud.

Dopo aver trascorso la stagione invernale del 1774 in Nuova Zelanda, Cook salpò nel novembre 1774 attraversando il Pacifico meridionale a giungendo, cinque settimane dopo, nella Terra del Fuoco dove rimase per due settimane. Si diresse poi nell'Atlantico verso nord-est. Inaspettatamente avvistò una terra ricoperta di neve e ghiaccio sulla quale sbarcò il 17 gennaio 1775 in una baia riparata che chiamò Possession Bay. Ne tracciò parte della costa, ma non rimase particolarmente affascinato dalla scoperta e ne descrisse anzi la desolazione:


« Neanche un albero in vista, né un cespuglio abbastanza grosso da ricavarne uno stuzzicadenti »
(James Cook)

Arrivato all'estremo meridionale di quella terra si rese conto che non era il tanto ricercato continente antartico, chiamò quindi il capo meridionale Cape Disappointment e diede all'isola il nome di Georgia del Sud.

Proseguendo la navigazione scoprì la Nuova Caledonia (4 settembre) e le isole Sandwich Australi. Nella nebbia antartica perse i contatti con Furneaux che proseguì per la Nuova Zelanda dove perse alcuni uomini in uno scontro coi maori.

Cook proseguì l'esplorazione del mare antartico e arrivò in prossimità dell'Antartide ma tornò a Tahiti per fare rifornimento di viveri. Si recò nuovamente a sud nel tentativo di trovare il continente portando nuovamente con sé un indigeno tahitiano, Omai, che però si rivelò meno competente di Tupaia. Al ritorno attraccò a Tonga e sull'Isola di Pasqua. Il suo ritorno pose fine temporaneamente alle ricerche di Terra Australis.

Un altro risultato positivo del secondo viaggio fu il collaudo di uno strumento segnatempo ideato da John Harrison che facilitò la misura accurata delle longitudini.

Al suo ritorno Cook ottenne un congedo con tutti gli onori dalla Marina, ma ciò non lo tenne lontano dal mare e dalla navigazione. Un terzo viaggio alla ricerca del Passaggio a nord-ovest era già pianificato. Cook avrebbe dovuto navigare attraverso il Pacifico e sempre verso est per tornare all'Atlantico mentre un'altra nave avrebbe fatto il percorso contrario.


Il terzo viaggio (1776-1779)
Nel suo ultimo viaggio Cook era nuovamente al comando della Resolution, mentre il capitano Charles Clerke era al comando della HMS Discovery. Lo scopo dichiarato del viaggio era di accompagnare a Tahiti Omai; questo è ciò che credeva la gente e divenne una sorta di curiosità a Londra.

Dopo lo sbarco di Omai, Cook navigò verso nord e nel 1778 divenne il primo europeo a visitare le isole Hawaii, che lui chiamò "Isole Sandwich" in onore del suo armatore John Montagu, 4° conte di Sandwich; il Primo Lord dell'Ammiragliato. Dalle Hawaii proseguì ed esplorò la costa occidentale americana attraccando presso il Nootka Sound sull'Isola di Vancouver, passando lo Stretto di Juan de Fuca. Esplorò è tracciò le mappe della costa dalla California allo Stretto di Bering. Fu inoltre il primo a raccontare del surf.

Lo stretto di Bering, nonostante gli svariati tentativi fatti, si rivelò impenetrabile. Per Cook questo viaggio fu molto frustrante e iniziò a soffrire di problemi di stomaco che secondo alcune teorie furono all'origine del suo comportamento sempre più irrazionale nei confronti dell'equipaggio.

Cook tornò alle Hawaii nel 1779, dove incontrò il re locale Kalaniopuu e venne inizialmente scambiato per Lono, il dio hawaiano della ferilità. Tuttavia, il 14 febbraio presso la baia di Kealakekua alcuni indigeni rubarono una delle scialuppe della sua nave – questo genere di furti era abbastanza normale e solitamente alcuni indigeni venivano presi in ostaggio per ottenere la restituzione del maltolto – e Cook, in preda all'irrazionalità, ebbe un violento alterco con un folto gruppo di abitanti dell'isola, nella disputa furono esplosi alcuni colpi d'arma da fuoco e Cook venne accoltellato a morte. Malgrado molte immagini e dati dell'epoca sostengano che furono gli indigeni hawaiani a mettere mano alle armi per primi, nel 2004 venne rinvenuta una stampa originale dal titolo "La morte di Cook" in cui veniva ritratto Cook, in preda alla furia, che scagliava i suoi uomini contro gli indigeni facendoci pensare che questi, per difedersi dai marinai inglesi, si trovarono costretti ad ucciderlo.

Clerke prese il comando della spedizione e fece un altro tentativo di passaggio attraverso lo stretto di Bering. La Resolution e la Discovery rientrarono nel 1780. Numerosi reperti di questa spedizione sono conservati al Museo Nazionale di Antropologia ed Etnologia di Firenze.

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