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17/10/2011 09:19 | |
ciao ra' oggi sono a casa per una delle tante feste religiose (qua dai preti non se ne salta una, e' proprio una pacchia)
sono gia' un po' indietro con la scuola: penso di essere proprio lento e ci metto piu' delgi altri a capire le cose. quest'estate ho letto un sacco e ho finito ben due quaderni di scritti di robba mia e cosi' adesso almeno in italiano ho qualche problema in meno anche perche' mi dicono in continuazione che un tipografo che fa errori di scrittura è fregato in partenza.
ho riletto la tua risposta sulla "tua" cultura e intanto grazie .
Non sono daccordo sul tuo vecchio. Adesso provo a scrivere la "mia" cultura.
Il vecchio ha abitudini e conosce piu' roba perche' ha vissuto di piu', ma ha il diritto di usarlo come privilegio? Essere vecchi non e' piu' un privilegio perche' lui per primo non divide le sue "misere" esperienze con gli altri, se le tiene per se', e nello stesso tempo ha paura di ammettere di essere debole.
e come un debole strepita e fa il prepotente usando un arma spuntata che è la sua vecchiezza. non vedo cultura in questo.
Tu dici che l'hai fatto passare senza dirgli niente. Perche'?
Forse hai usato la "cultura" per capire che era un debole strepitante.
Se lui avesse detto: scusate non tocca a me ma devo correre al cesso perchè ho la prostata che tocca terra mi fate passare?
in questo vedo cultura: sapere non per se stessi ma per capire e rispettare gli altri.
questa è la linea che sto seguendo
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