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Leonard Cohen

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2011 09:42
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07/04/2008 10:24
 
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Leonard Cohen è nato a Montreal nel 1934 da una famiglia ebrea (suo nonno è immigrato).

A Montreal Leonard si dedica alla poesia ed la sua prima raccolta vede la luce nel 1956, all'interno di una serie poetica più ampia, con il titolo di Let Us Compare Mythologies. In questo periodo si incontra con alcuni amici poeti, in un consesso informale di lettura e critica dei rispettivi componimenti. Un primo album di reading, contenente 8 poesie recitate da Cohen, esce nel 1957 con il titolo di Six Montreal Poets. Nel 1961 viene pubblicata la raccolta di poesie The Spice-Box of Earth.

Trasferitosi in una isoletta della Grecia, pubblica nei primi anni sessanta raccolte di poesie (tra cui Flowers for Hitler, fiori per Hitler) e due romanzi, Il gioco preferito (1963) e Beautiful Losers (1966). Nel primo di essi alcune righe denotano l'importanza data alla parola e nello stesso tempo la difficoltà sovente di comprenderla:

« Vorrei dire tutto ciò che c'è da dire in una sola parola. Odio quanto possa succedere tra l'inizio e la fine di una frase »


La sua canzone Suzanne (del 1966) ne decreta il successo universale a livello musicale.

Altri brani celebri di Cohen sono: Famous Blue Raincoat, The Partisan, So Long Marianne, Chelsea Hotel #2, Sisters of Mercy, Hallelujah (resa ancor più famosa da molteplici cover, ed in particolare da quelle di Rufus Wainwright, Jeff Buckley, Bob Dylan e John Cale), Waiting for a miracle, Towers of songs e Bird on a Wire. Da segnalare anche il film I'm a Hotel (1985)

Autore di testi toccanti, arrangiatore geniale e cantante dalla "voce di rasoio arrugginito" ("quando entrai nel mondo non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d'oro..." canta in Towers of songs), rivoluziona la figura del cantautore avvicinandolo al poeta.

Sin dagli anni sessanta ha lavorato come compositore per l'industria cinematografica e televisiva: la sua più importante collaborazione è stata Assassini nati, per il regista Oliver Stone, in cui la cinica The Future è il tema principale.

Leonard Cohen ha due figli, Adam (anch'egli cantautore) e Lorca, entrambi avuti da una relazione con l'artista Suzanne Elrod. Ha avuto successivamente, grazie al suo noto fascino, anche una lunga relazione sentimentale con l'attrice Rebecca De Mornay.

Cohen è un seguace del buddismo, e ha passato diversi anni in un monastero buddista in California, prendendo il nome di Jikan (Silenzioso).

Il suo "Greatest Hits" è stato eletto da una rivista inglese L'album più deprimente di sempre. La Canzone Chelsea Hotel è dedicata alla sua amica Janis Joplin. In Italia, Leonard Cohen è stato tradotto e cantato negli anni settanta da Fabrizio de André in più occasioni: It seems so long ago, Nancy (tradotta con semplicità Nancy); Suzanne, Jeanne D'Arc (Giovanna D'Arco) e The Famous Blue Raincoat (La famosa volpe azzurra, curata insieme a Sergio Bardotti e interpretata da Ornella Vanoni). E proprio tra il cantautore canadese e quello genovese esiste un'analogia rintracciabile nel culto della parola e dei suoi significati, nella ricerca letteraria nella creazione di immagini da evocare, nell'uso "pulito" della voce e soprattutto dei bassi. Un altro tributo a Cohen è arrivato nel 2006 da Stefano Cisco Bellotti, ex cantante dei Modena City Ramblers, che nel suo primo album da solista, La lunga notte, ha reinterpretato Syster of Mercy.

Nel 2003 la canzone By the rivers dark è stata utilizzata come tema del film documentario Il Grande Nord di Nicolas Vanier.

Nel 2005, all'Opera House di Sidney si è tenuto un conerto-tributo a Cohen, da cui è stato tratto il film Leonard Cohen: I'm Your Man. Tra gli altri hanno partecipato Nick Cave, Jarvis Cocker, The Handsome Family, Beth Orton, Rufus Wainwright, Martha Wainwright, Teddy Thompson, Linda Thompson, Antony, Kate ed Anna McGarrigle.

Nel 2007 la canzone Hey, that's no way to say goodbye (musicalmente assai vicina a Suzanne) è stata utilizzata per spot televisivi della BMW.
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07/04/2008 10:26
 
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07/04/2008 10:27
 
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Future: un pezzo immortale in Natural born killers.
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08/04/2008 11:42
 
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meno male che l'hai visto.
Un classico del cinema anche se fu molto discusso.
Ovvio: la critica alla violenza di Oliver Stone e' una critica molto particolare, come e' particolare la fine del film.
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