Due direzioni: che liberta' e' quella di essere solo un barbone?
che liberta' sociale e' mai quella che ti abbandona alla miseria, all'indigenza come un reietto?
e' liberta' elemosinare in mezzo all'opulenza sociale, borghese,capitalista?
L'operaio decide liberamente di rinunciare a questo tipo di finta liberta'.
Ma qui intervengono le associazioni umanitarie per i diritti umani universali.
E' morale quello che avviene?
L'individuo puo' liberamente compiere un atto consapevolmente immorale?
Puo' un individuo rinunciare alla sua liberta' sociale? a quella che noi crediamo essere liberta'?
L'altra direzione piu' ancora interessante: filosoficamente cos'e' l'individuo? L'essenza stessa dell'individuo e' la sua liberta' stessa da ogni vincolo restrittivo e dunque la liberta' come essenza contempla anche la liberta' di movimento in uno spazio, un individuo non puo' rinunciarci perche' non si tratta di un di piu' o di una facolta' di scelta, ma bensi' di essenza irrinunciabile.
Dunque questa liberta' non e' a disposizione dell'individuo, perche' rinunciarci significa rinunciare a se stesso.
In altre parole: un individuo non e' davvero libero perche', paradossalmente, troppo libero.
L'uomo inteso in questo tipo di assoluto non e' piu', dunque, un uomo e l'esasperazione di un umanesimo troppo acceso, porta inevitabilmente al suo contrario.
Il barbone non era uomo libero in una societa' capitalista che lo sfruttava e lo schiavizzava ai margini; non era un uomo libero nella sua scelta indipendente di rinunciare alla finta liberta', perche' proprio alcune tra le stesse associazioni umanitarie che difendevano un suo diritto ( quello della liberta'), capovolgevano all'estremo opposto il concetto di individuo libero, fino ad una aberrante perversione: l'individuo non e' libero di rinunciare alla propria liberta'.
[Modificato da sergio.T 15/02/2008 14:32]