Titolo originale: Good Night, and Good Luck.
Nazione: USA
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Regia: George Clooney
Cast: David Strathairn, George Clooney, Robert Downey Jr, Patricia Clarkson, Jeff Daniels, Frank Langella.
Trama:
Nel 1953, agli albori della televisione, Edward R. Murrow, uno stimato giornalista televisivo, oltre a condurre un programma giornalistico e un talk show, insieme al produttore Fred Friendly è responsabile di un programma che commenta i fatti del giorno. La redazione che lavora con lui è composta da un gruppo affiatato di professionisti che analizza le notizie del giorno per scegliere le storie migliori da raccontare . Tra queste spicca la vicenda di un pilota della marina sbattuto fuori dall'esercito senza alcun processo con l'accusa di essere un "rischio per la sicurezza". Murrow decide di raccontare la sua storia che sembra coinvolgere anche la potente figura del senatore McCarthy, presidente del Comitato Parlamentare per le Attività Antiamericane.
Commento:
Seconda prova da regista per una delle star più popolari e amate del cinema americano, Good Night and Good Luck è un piccolo film che conferma il talento, e per certi versi il coraggio, di un sempre più sorprendente George Clooney.
L’ex Dott. Ross della mitica serie E.R (proprio in questi giorni sta andando in onda la 13 stagione) aveva già dimostrato di non essere uno sprovveduto nel precedente Confessioni di una mente pericolosa ma è con questo film, premiato a Venezia nel 2005 (miglior sceneggiatura e miglior attore a David Stratham), che riceve la definitiva consacrazione.
Girato in bianco e nero e costato “solo” 7 milioni di dollari (bazzecole per una grossa major ma quanta fatica per raggiungere il budget) il film si concentra principalmente sulla figura di Ed Murrow, celebre giornalista della Cbs, e sull’aspra lotta che costui intraprese contro il senatore McCarthy nell’America della caccia alle streghe.
È incredibile notare come una vicenda anacronistica come quella che si racconta in questo film possa invece fornire molti spunti di riflessione su temi sempre attuali come il giornalismo, la libertà di opinione e l’utilizzo (spesso discutibile) di un media dall’illimitata potenza come la televisione.
La storia è ambientata nella metà degli anni ’50 ma Clooney è molto bravo nel mostrare come certi meccanismi di controllo (da parte dei grandi network televisivi), fossero già ben presenti e difficili da contrastare.
Il risultato di quella che allora era ancora una Tv che cercava di smuovere le coscienze delle persone (grazie a uomini come Murrow), è oggi sotto gli occhi di tutti.
Io mi domando se abbiano ancora un senso parole come giornalista o informazione…o se invece non si sia tutto trasformato in un grosso baraccone da circo dove le vere notizie vengono taciute per non urtare la sensibilità di spettatori che non si fanno più domande.
Clooney sceglie uno stile molto teatrale (tutte le sequenze sono girate in interni) e dai ritmi lenti e riflessivi ma mai noiosi…è un film “parlato” dove inevitabilmente l’attenzione si concentra sui personaggi e sulle scelte di libertà che intraprendono durante uno dei periodi più oscuri della storia americana.
Quelli del Maccartismo furono anni veramente pesanti e molte persone pagarono ingiustamente per “reati” che non avevano mai commesso.
Anche Hollywood fu colpita dalla follia di McCarthy e molti, tra attori e sceneggiatori, persero il lavoro perchè accusati di essere comunisti…il caso più famoso è quello di Elia Kazan, regista di capolavori indiscussi come Fronte del porte e Un tram che si chiama desiderio che accettò di collaborare con la commissione guidata da McCarthy e che vendette alcuni colleghi.
Nel 1999, alla consegna del suo terzo Oscar (alla carriera) molti tra i presenti contestarono apertamente…mi ricordo un Nick Nolte particolarmente ostile che non si alzò neanche in piedi.
Insomma, un bel film dall’impronta classica e dalle tematiche importanti il cui unico difetto (piccolo) è quello di dare per scontato che il pubblico conosca già il contesto storico in cui si sviluppa la storia mentre invece magari non cosi…niente di che ma una maggiore attenzione da questo punto di vista sarebbe stata gradita.
Sei nomination agli Oscar tra cui miglior film, miglior sceneggiatura e miglior attore ma nessuna statuetta...si preferì premiare Clooney come miglior attore in Syriana piuttosto che legittimare le sue qualità di regista.
Voto: 78/100
Ps: non so se la sezione è quella giusta...in caso spostiamo il topic.
Le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue.
(Clint Eastwood)